Anima.
era sola, dietro un muretto.
si nascondeva dagli altri, anche dalla luce del sole.restava piegata su di sè, con una penna in mano e il quaderno sulle ginocchia.
da quella piccola ombra usciva il riflesso dei suoi capelli biondi raccolti da un elastico.
una ciocca cadeva sul suo occhio destro, teneva la penna tra i denti e osservava il cielo sopra la cattedrale.. mentre intorno, milioni di persone scattavano foto o facevano shopping tra bancarelle e negozi.
d'un tratto si alzò in piedi, i suoi jeans stretti finivano sulle caviglie, le all star bianche una sopra l'altra.
rimase immobile a guardare la piazza, mentre di fianco un tipo la osservava incantato.
lei fece finta di non vederlo.
ma quando lui riprese il cammino insieme al suo amico, lei voltò lo sguardo, e con la penna tra i denti, rimase a studiarlo. fino a che quel corpo si perse tra la folla.
tornò ai suoi pensieri, alla sua ombra.
su un foglio bianco scrisse una frase : finalmente ti ho trovato.
lui rimase tutto il giorno con il volto di quella ragazza impresso dentro i suoi occhi come un dipinto di van gogh, il suo preferito.
aveva addosso il sapore di quello sguardo, come se lo avesse sfiorato fisicamente, una sensazione fisica di contatto con la sua pelle.
quella luce restò ad osservarlo, ma era una sensazione di conforto, non di spavento.
passarono i giorni, sperava di rivedere quella luce.
iniziò a pensare di non averla vista, che fosse parte di un sogno notturno, che lei non si fosse mai girata a guardarlo.
ma era troppo viva quell'emozione da poterla allontanare. tornava a fargli visita ad ogni risveglio, come un caldo abbraccio di chi ti dorme accanto.
lei passeggiava lungo il fiume a piedi scalzi, il suo tenero ed elegante passo non faceva alcun rumore, le dita dei piedi si perdevano nell'erba fino ad immergersi nelle fresche acque di un torrente che portava ad un ponticello in legno.
sedette alla riva del fiume. si sdraiò al sole.
toccò con le dita l'erba, poi l'acqua.
il cielo le disegnò un ampio sorriso sul suo volto candido e luminoso.
entrò nel fiume e fece un lungo bagno, nuotando nuda fino all'altra sponda.
tornata a riva, lasciò cadere i capelli lungo il corpo,
e asciugandosi al sole, iniziò a scrivere, seduta a gambe incrociate.
" non sei lontano, mio caro, sei piu vicino di quanto tu creda. quello che senti non sono io, sei tu. ascolta. non fuggire. la strada ti si sta aprendo, non puoi scappare in eterno. sei stato scelto per compiere il miracolo di vivere, non di correre.
resta dove sei . stai qui, senti la mia mano che ti sfiora. accoglila. fatti guidare dalla tua stessa essenza. io non sono altro che il riflesso dei tuoi piu profondi desideri."
dall'altra parte della città, l'uomo dai capelli bianchi fu scosso da un' ondata emotiva che gli fece tremare il cuore fino a farlo sedere, in un angolo del centro, dietro un bar.
restò fermo. chiese un pò di acqua, e iniziò a respirare lento.
dopo pochi istanti, venne colto da un improvviso stato di benessere, una sensazione di beatitudine che versò dentro di lui una rigenerante calma che lo fece risplendere.
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