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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Tansen.

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Mi sveglio alle 9,30 dopo una lunga e serena dormita sotto spesse e calde coperte. Mi sveglio e trovo la stanza tutta illuminata.. il sole entra da ogni angolo lasciando raggi e spicchi di luce che riempiono lo spazio intorno a me.  Faccio le mie pratiche, leggo un po', metto Pino Daniele, mi rilasso e scrivo sui miei post-it gialli i motivi per cui sono grato alla vita. Esco, vado su in terrazza a fare colazione; un uomo anziano col solito cappello fatto a mano, altri più giovani mi accolgono sorridendo davanti ad una splendida vista sulle colline e la pianura. Banane, patate, pane abbrustolito tè e acqua fresca. Il signore che mi sorride vorrebbe comunicare ma non conosce l'inglese, per me il suo sorriso dice molto di più dei soliti convenevoli, é la forma di comunicazione internazionale che non conosce libri né confini, se lo doni o lo ricevi la tua salute guadagna anni da vivere bene!! È il papà della signora che gestisce qui le camere, domani dovrà operarsi all&

The longest way home.

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Mi sveglio all'alba, ormai come d'abitudine. Fa freddissimo, diluvia, mi aspetta il ritorno in discesa tra le pietre scivolose. Vado su in terrazza e nonostante il gelo resto incantato dallo sguardo selvaggio e libero delle montagne.. Scendo a fare colazione: porridge, toast, tè, patate bollite. Parlo con il cuoco mentre sua figlia guarda i cartoni in inglese sdraiata sul divano con le montagne che la guardano; mi dice che nel villaggio hanno solo un medico generico, per ogni altra urgenza devono scendere in città facendo il percorso che ho fatto io. Rifletto su quanti mondi possibili esistono, che qui spesso è l'ignoranza a non darti la possibilità di fare scelte alternative, noi invece di conoscenza ce ne abbiamo anche troppa ma spesso lasciamo che le cose restino cosi, restando su abitudini nocive per il pianeta e la nostra salute. Saluto la dolce famiglia gurung e mi dirigo in discesa. Trovo sulla mia via questo meraviglioso compagno di viaggio, che rin

Dalle difficoltà alle stelle.

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Sul bus in attesa di andare a Phedi, per poi incamminarmi verso Dhampus, un trekking tra i villaggi a circa un'ora da Pokhara. Nel bus non si respira e fuori é una cappa. Vengo da due giorni chiuso in camera piegato in due da qualche cibo piccante non gradito dal mio intestino; due giorni di completo digiuno e riposo, acqua e letto, senza neanche la forza di scrivere. Stamane mi sveglio, fresco come una rosa, scendo e comunico a due dei 7 fratelli che faccio il ceck-out e vado a fare un trekking!! Mi guardano allibito: " sei sicuro? Ma stavi male fino a Ieri sera, se su in montagna non ce la fai, non ci sono né dottori ne ospedali.. " - datemi solo una bella colazione e sono pronto!! Zaino sulle spalle e via alla stazione dei bus. Guardo il Nepal fuori, motorini quasi si scontrano con altri, ma non vedo mai nessuno innervosirsi. Da ormai un mese che sono qui, non ho mai visto nessun alterarsi o aggredire l'altro, anche nelle situazioni di più inquietante disagio

Never give up.

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Mi sveglio con tutta la calma del mondo. Amo prendermi il mio tempo, uscire in balcone e guardare gli alberi che mi circondano, mangiare frutta e sentire il primo sole che scalda senza ferire. Questa libertà di avere tempo non conosce prezzo, non ha paragone con nessun altro paradiso. "Passeremo alla nostra prossima occupazione:  la Vita. Sempre la vita." Cechov Metto un po' di musica sottofondo, guardo un signore giocare a ping pong con un bambino, e dietro il verde che ancora resiste ad una città che non smette mai di costruire hotel. Mi godo questa pace e sono grato a questa fortuna. Quello che veramente ti porti dal viaggio non è quello che hai visto ma come lo hai vissuto dentro. Come hai vissuto con te stesso, come hai osservato la vita, come hai cambiato prospettiva e sguardo, come ti sei sentito diverso e nuovo. Non è tanto importante il posto ma come sei stato tu in quel viaggio, come ti sei sentito e quanto hai vissuto in pieno ogni istante, con gratit

La vie en rose.

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Lilly è andata a tansen, la camera ha una luce diversa, entra il sole ma fa strano non vederla sul letto, mentre scrive o legge, sbadiglia, si stiracchia e mi  dice" i'm lazy today!" Mi fermo su una panchina a leggere, chiudo il libro, guardo il lago e porto la mente all'alba di ieri, mentre si contemplava insieme una magia mai vista prima. Cammino nel vento, guardo il viale alberato, ripenso a ieri quando io e lilly ci siamo addormentati dopo il trekking, tra gli hippies e il canto di Bob Marley; quel vento soffiava sui nostri sorrisi ancora felici, ancora grati. Guardo il lago, e mi viene in mente la nostra camminata parlando di sogni e vite diverse, scelte e coraggio, libertà e voglia di esprimersi. Sono stati giorni vissuti in viaggio, cenando in un posticino locale con lei che mi passa i piatti, che mi dice Stasera Pizza!! Pranzando coi nepalesi, camminando nel bosco, svegliandosi insieme rilassati, alle 4, e camminando freschi in strade ancora buie e desert

Sarangkkot.

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Sveglia alle 4.30. La pizza di ieri al caffè concerto insieme a Lilly ancora cammina nella mia pancia. Destinazione Sarangkot. Ci vediamo con charlotte e maxime. La strada per il view point è così assediata all'alba che sembra il traffico cittadino all'ora di punta. Saliamo su dopo una buona camminata tra i sassi, ci fermiamo in uno spiazzale isolato, senza raggiungere il punto più alto, affollato di gente;  qui non c'è nessuno, è un piccolo giardino curato dalla famiglia che vive poco più sotto, la vista è immensa e si respira pace, il giusto silenzio che merita la montagna. Finalmente sono qui, a Sarangkot, davanti allo spettacolo della natura, un momento che ho sognato dal mio primo giorno in Nepal. Sua maestà Himalaya, bianca, elegante, maestosa e chiara, si concede al mondo, nel momento in cui il sole sorge, con calma, da lontano, dietre le nubi. Tutto lo splendore delle vette è ora davanti ai miei occhi, in una fortunata alba senza nebbia, uno sguardo impietoso e

World Peace Pagoda

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Mi sveglio con calma, esco in terrazza, faccio yoga mattutino e medito un po'. Scendo a fare colazione, parlo con i ragazzi giù alla reception, sono fratelli e gestiscono 6 hotel qui a pokhara. Chiedo una colazione indiana e mi accontentano con una robusta fonte di energia a base di chapati patate e spezie. Parlo con loro, leggo il libro, prendo il sole, conosco un ragazzo indiano che vive in canada, osservo tutto e mi godo la vita dentro ogni dettaglio, in ogni suo aspetto; la bellezza è ovunque ti giri, è  intorno a te, basta guardarla. Mi un cammino,passeggio, saluto e mi perdo nella sempre calda allegria nepalese, tra la luce del lago e la pace dei giardini. Mi siedo per un tè, osservo il lago e tutto sembra riflettere beatitudine. Raggiungo Charlotte, Lilly e Maxime; mangiamo frutta e ci avviciniamo alle barche; scelgo il gilet giallo, per solidarietà ai francesi in lotta. Dopo un lento e rilassante viaggio tra le acque gli alberi le montagne, giungiamo all' altr

Simple life.

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Mi sveglio col richiamo degli uccelli e il sole sul viso. Rido, profondamente grato. Svegliarsi felice, in viaggio, vale oro più dell'Himalaya che splende. Qui, dal lago, si vede il cielo, e dalle acque il riflesso delle più alte vette del mondo. Il silenzio mi rincuora l'anima, leggo e scrivo mentre faccio colazione servito dal sorriso allegro e gentile dei ragazzi del posto, questa pace é un sentiero che non voglio mai più abbandonare. È qualcosa di nuovo per me dividere la stanza, gli spazi, la doccia, il letto, i cassetti, la scrivania. E mi piace. Aiuta a smussare questa mia rigida propensione alla solitudine estrema, che continua ad essere un valore inestimabile ma diventa chiusura quando non si concede ai nuovi incontri. Lasciare l'acqua calda all'altro, aiutare a spendere meno, piegare le cose e concedere spazio, non essere attaccati alle proprie cose e al proprio egoismo insegna l'altruismo. Nella condivisione di un pasto, una stanza, un viaggio,

Pokhara

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Saluto la dolce famiglia della guest house, lascio un pensiero per la piccola peste e mi e dirigo all'appuntamento con la ragazza olandese. Mentre aspetto mi faccio un te e siedo al sole. Una giovane coppia nepalese si saluta con scambio di occhi dolci carichi di emozione; sorrido e li guardo, lui ha il casco in testa, la moto parcheggiata davanti alla sua dama dai capelli scuri e il terzo occh io disegnato sul volto. Scherzo con lui e mi complimento del suo tenero e romantico fare nei suoi confronti : " mi mancherai tanto. Quando ti rivedo? " -" mai!" "Non vedo l'ora di stare di nuovo insieme.". Lei sorride timida verso di me, si sono conosciuti grazie a facebook, per via di un gruppo di cui sono membri. Lei abita a pokhara, lui nel Chitiwan, si sono incontrati a Bantipur per passare insieme due giorni, in segreto dalle famiglie. Arriva il bus e ci porta dopo mille curve giù a dumre, cambiamo mezzo ed entriamo in un piccolo van che va a pokhara

Bandipur

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Il mio amico monaco mi viene a salutare.. un sorriso che brilla alle 5 del mattino! Fuori il gompa più di 900 monaci e 600 monache aspettano i bus che li porteranno a Swayambunat dove parteciperanno ad una famosa puja per celebrare un festival della scuola tibetana gelukpa. Il taxi è puntuale, saluto il monastero guardando le teste rasate dei bambini che corrono  e urlano quando è ancora notte; questa gioia dei bambini, molti salvati dai villaggi, è ciò che mi porto appresso. Ogni giorno li ho visti saltare, pregare, camminare, meditare, recitare,e poi venire a salutarmi, a chiedere a provare con l'inglese, a ridere allegri, contenti di stare lì, protetti dal dharma. Esco e vedo una donna salutarmi, ha la mascherina in viso e sta facendo ginnastica fuori l'ingresso, riconosco I suoi bellissimi occhi scuri che quando sorridono diventano fari che si piegano verso il basso, con un fare orientale; è una delle donne che lavora e suda ogni giorno coi sacchi di sabbia sulle s

Loving kindness

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Asmi, dopo solo 6 notti nella guesthouse, vedemdomi andar via esprime la sua dolcezza guardamdomi con occhi sorridenti e limpidi di tenerezza:"non posso credere che vai via,spero sei stato bene e che tornerai." Mi aiuta a prendere il bus giusto,salgo e mi inserisco nella folla che vive ogni giorno dentro uno dei milioni di mezzi pubblici distinti da una infinità di colori. Qui dentro si respira la vita di ogni giorno; portano con sé patate,riso, bombole del gas, chi va in città, chi ai campi, chi ai villaggi, chi a scuola; diverse comunità etnie razze e religioni mescolate insieme viaggiano senza sosta lavorando dall' alba alla sera per arrivare al pasto di fine giornata e poi domani si vedrà.Una cultura che cammina sorridendo al ritmo di musica senza badare al progresso che avanza. Schiacciato nella mischia non trovo spazio per il mio zaino,mi aiuta una ragazza che lo incastra tra le gambe. Scendo dopo 10 minuti e attendo il secondo bus.È già affollato,entro e vado