World Peace Pagoda

Mi sveglio con calma, esco in terrazza, faccio yoga mattutino e medito un po'. Scendo a fare colazione, parlo con i ragazzi giù alla reception, sono fratelli e gestiscono 6 hotel qui a pokhara. Chiedo una colazione indiana e mi accontentano con una robusta fonte di energia a base di chapati patate e spezie.

Parlo con loro, leggo il libro, prendo il sole, conosco un ragazzo indiano che vive in canada, osservo tutto e mi godo la vita dentro ogni dettaglio, in ogni suo aspetto; la bellezza è ovunque ti giri, è  intorno a te, basta guardarla.

Mi un cammino,passeggio, saluto e mi perdo nella sempre calda allegria nepalese, tra la luce del lago e la pace dei giardini.

Mi siedo per un tè, osservo il lago e tutto sembra riflettere beatitudine.

Raggiungo Charlotte, Lilly e Maxime; mangiamo frutta e ci avviciniamo alle barche; scelgo il gilet giallo, per solidarietà ai francesi in lotta.
Dopo un lento e rilassante viaggio tra le acque gli alberi le montagne, giungiamo all' altra sponda. Inizia un affascinante e selvaggio sentiero che offre panorami sul lago, la campagna e la città, ridiamo e ci godiamo questa felice giornata in compagnia, una piacevole compagnia.

Arriviamo su in cima, ci aspetta uno delle 100 pagode costruite in tutto il mondo per trasmettere un messaggio di pace e augurare ad ogni abitante del pianeta di vivere in armonia, senza conflitti, insieme agli altri. Fu il desiderio del capo spirituale del buddismo giapponese, Fuji Guruji,  dopo Hiroshima e Nagasaki.

Il bianco dominante dello stupa circondato dai giardini e la vista straordinaria dona un grande senso di completa tranquillità.

Io e maxime giriamo intorno,  ci.sediamo a meditare un po', lasciamo un offerta e parliamo di buddismo. Lui è affascinato e mi chiede continuamente come poter avvicinarsi a questo mondo.

Scendiamo e passiamo tra villaggi e alberi giganti, la fame ci assale e cerchiamo qualcosa. Noto un banchetto dei nepalesi in festa, mi avvicino pwe chiedere se possiamo mangiare con loro; aprono gli occhi e le pentole oer mostrarci un mondo di verdure riso spezie e sorrisi: tutto gratis, tutto donato dal cuore di gente semplice, cha ha poco, e quel poco non esita a dartelo. Ci sediamo con loro, giochiamo coi bambini, le ragazze in vesti eleganti ci scattano foro, le signore ci gurdano mentre mangiano il riso. Sento di stare a casa, in famiglia, adoro questo mondo, questa sensibilità mi travolge e mi invita a restare, a dire grazie. Così, anche se loro ce lo hanno offerto, dico ai ragazzi di lasciare qualcosa a questa gente meravigliosa. Andiamo giù, passiamo.sulla caotica via principale, entriamo a vedere le cascate, e poi ci fermiamo.a vedere un mercatino dove incontriamo simpatici rifugiati tibetani che indicano con orgoglio la mia t-shirt  Free Tibet. Li saluto urlando Free Tibet e saliamo su un bus locale. Siamo sfiniti, è ora di rilassante bibita fresca nel giardino davanti al lago. Finisce così un altra giornata di vita vissuta, in viaggio e tra la gente, gustando ogni momento la libertà di vivere un incontro, un saluto, un sorriso, col cuore aperto. Ascolto il lago e il respiro della montagna. La luce cala, passano le donne con cesti di frutta sulle spalle, riflessi di magia al tramonto. Leggo una frase dal libro.. e me la porto con me, nella strada verso il ritorno..  "  come sono belli i giovani quando riescono a far ridere le ragazze di cui sono innamorati..."



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