fiori del paradiso.
attirò su di sè tutta l'attenzione del mondo. era una ragazza fragile e minuta, con gli occhi che sapevano voltarsi verso ogni angolo dell'universo. appena sfiorava con lo sguardo un piccolo frammento di luce, si alzava dal suo viso un sorriso che metteva a tacere gli uomini, incapaci di arrivare ad un candore cosi puro, di capire l'intelligenza del cuore. ricordo di averla vista sfiorarsi i capelli prima di ogni parola pronunciata, mi faceva pensare ad altre epoche, a lunghe gonne coi merletti, a poesie cantate nei lunghi cammini pomeridiani, i suoi versi danzavano come fiori tra i boschi, erano giardini di primavera che lasciavano aria fresca dietro di sè. studiava su grandi libri che pesavano quanto il suo corpicino, leggero e allegro. non si curava dei passanti, restava al parco ore ed ore, fino al tramonto, poi piegava le gambe e si sfilava la veste con grazia, prima di bagnare i piedi nel fiume a cadere in acqua per la nuotata serale, quando tutti sono a casa. nuo