fiori del paradiso.

 attirò su di sè tutta l'attenzione del mondo.

era una ragazza fragile e minuta, con gli occhi che sapevano voltarsi verso ogni angolo dell'universo.

appena sfiorava con lo sguardo un piccolo frammento di luce, si alzava dal suo viso un sorriso che metteva a tacere gli uomini, incapaci di arrivare ad un candore cosi puro, di capire l'intelligenza del cuore.

ricordo di averla vista sfiorarsi i capelli prima di ogni parola pronunciata, mi faceva pensare ad altre epoche, a lunghe gonne coi merletti, a poesie  cantate nei lunghi cammini pomeridiani, i suoi versi danzavano come fiori tra i boschi, erano giardini di primavera che lasciavano aria fresca dietro di sè.

studiava su grandi libri che pesavano quanto il suo corpicino, leggero e allegro.

non si curava dei passanti, restava al parco ore ed ore, fino al tramonto, poi piegava le gambe e si sfilava la veste   con grazia, prima di bagnare i piedi nel fiume a cadere in acqua per la nuotata serale, quando tutti sono a casa.

nuotava ed ad ogni bracciata lanciava uno sguardo all'orizzonte, poi ai grandi alberi secolari, ai pini, ai ruscelli, alle margherite, niente la distraeva da ciò che le veniva mostrato, ogni dettaglio entrava nei suoi occhi, grandi e vivi, due palle colorate che brillavano sotto i riccioli biondi.

rientrava a casa bagnata e divertita dalla pioggia che l'aveva sorpresa appena fuori dal bosco.

tutti erano a tavola e lei, come se nulla fosse, salutava ridendo,  dicendo che fuori, il cielo era una palla di vetro, una gigantesca nuvola che parlava di infinito.

il padre, con uno sguardo minaccioso, proseguiva ad inforchettare il tacchino, mentre la madre correva ad asciugarla, ridendo della sua bellissima figlia, che si ribellava senza saperlo.

scriveva poesie al mattino, appena sveglia.

di notte, leggeva romanzi, poi prima di chiudere gli occhi, iniziava a fantasticare sul mondo, scrivendo piccoli racconti che parlavano di streghe e soldati, città infinitamente grandi, feste da ballo.

non amava sedersi nei grandi locali con le altre, amava sorprendere i ragazzi che si azzuffavano nei cortili per stupidi giochi di potere, chiedeva loro quale fosse il loro spirito guerriero, quale nobile scopo animava le loro vite, per cosa si sarebbero davvero battuti.

passeggiava lungo il fiume, trascorreva ore a studiare e parlare con la sua amica del cuore, le leggeva sue lettere  ad un amante lontano, restava libera da ogni scelta, finche un giorno incontra un vero gentiluomo che le chiede un ballo.

posa la sua testa sul petto di questo aitante ragazzo che la stringe con delicatezza per farla sentire al sicuro.

lei si lascia andare a questo calore, la sua guancia si addormenta sulla pelle di un uomo che la sa ascoltare e non la giudica.

lui, appena finito gli studi, la porta in giro per il mondo, insieme incontrano culture e razze diverse, vivono in mezzo agli altri, si fanno amare e riempiono di gioia le sale da tè, i teatri, le librerie.

lui diventa un prestigioso avvocato, lei inizia a scrivere romanzi, sceneggiature, si esibisce come attrice in un teatro di parigi, iniziano a vivere la vita che avevano desiderato.

si sposano, nasce un figlio, vanno in america, dove lei collabora con un giornale e una rivista, lui la segue ovunque.

 

guardando le riviste e leggendo i suoi articoli e romanzi, cercavo di ricordarmi di lei bambina, cosi diversa e libera, cosi fuori da ogni contesto di società.


perde suo marito dopo pochi anni di matrimonio, per un brutto male al cuore.


arriva la guerra, e si porterà via anche suo figlio.


lei si chiude in una delle sue case, a new york.

non frequenta piu i salotti ne le librerie, la vita che aveva sognato da piccola si era sgretolata, aveva visto crescere una società veloce e indifferente piena di cose e ricca di niente.

le amiche, nel momento del bisogno erano scomparse, la critica l'aveva calpestata di insulti, non voleva piu sentire il rumore del mondo, se ne stava nella sua grande casa, suonando al piano e osservando il grande giardino dove giocava con suo figlio e aveva amato suo marito.


un pomeriggio, prima del tramonto, usci a camminare.

si era persa per vie che non aveva mai visto, trovando volti strani e curiosi, entrò in un bar, e dopo 3 wisky, iniziò a cantare con i vecchi signori del posto, entrarono dei ragazzi che presero a cantare musica folk facendola ballare fino a tarda notte.

non rideva cosi da quando faceva gli scherzi ai maschi dietro i bagni di scuola, da quando correva in spiaggia fino alle cascate, da quando fece salire sulla ruota delle giostre il suo adorato marito.

quel sorriso, era tornato a brillare sui suoi occhi grandi come ruote che girano intorno al mondo fino a capovolgerlo.

dal bancone del bar, si fermò ad osservare la preziosa umanità che si cercava con lo sguardo, con il corpo, con la parola, e in quella magia, vide il senso di tutto, il grande senso.

lasciò, a questo mondo distratto, le parole  che scrisse quella sera, di ritorno dal bar, ballando verso casa, bagnata da un'altra grande pioggia che la riempi di incanto e meraviglia, divertita e sorpresa, come da bambina.



tu, figlio di domani, se un giorno mi leggerai, sappi che queste parole sono per te.

sappi che il sole, il fiume e i baci, sono tutti per te. non pensare di rubare niente alla vita, perchè la vita è tutta per te.

non ti fermare mai se sono gli altri a dirtelo, non lasciare un ballo a metà, un racconto, un bacio, una parola. sentiti speciale, perchè fidati, lo sei.

da qui, dove sono adesso, è pieno di amore.

ci sono fiori che mi parlano, nonni che cantano, strumenti che danzano.

quando andrai a dormire, ascolta il battito del tuo cuore, e quando ti alzerai, balla, tutte le mattine, fino al tuo ultimo giorno. 

se dici una cosa, falla. se fai una cosa, credici.

divertiti, resta connesso, resta commosso. dalla meraviglia, dal tramonto, dalla pioggia, da tuo padre e da tuo nonno.

vai aldila delle linee che tracciano un confine, rompi gli schemi, viaggia , attraversa ostacoli con piedi leggeri, attraversa i mondi, entra nei libri con il cuore aperto, entra dentro te stesso.

guarda la donna come una mamma  del mondo, portale rispetto.

da dove sono, non esiste niente altro che l'amore, la gioia e la libertà.

vestiti di queste 3 parole e fanne lo scopo della tua vita, vivi di questo.

abbraccia le persone, amale, dedica parole e canzoni, riempi il mondo di poesia e allegria.

canta, balla, gioca, non smettere mai di sognare.

perdonati, e perdona.

guarda ogni cosa con gli occhi del cuore.

il mondo è misterioso e meraviglioso.

in costante mutamento.

mantieni lo sguardo attento, il sorriso sul viso, la gioia nel cuore.

qui, da dove scrivo, ogni cosa ha un sorriso, averlo saputo prima, avrei scritto di questo posto.

 I FIORI DEL PARADISO."



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