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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Imperturbabile sé.

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Non seguire quello che vogliono gli altri. Segui quello che il cuore ti comunica in maniera chiara e profondamente libera. Non andare dietro a chi vorrebbe che tu fossi come sono loro.. uguale, anzi peggio. Se tu sei meno, loro si sentono a proprio agio, perché anziché trovare uno spunto per crescere preferiscono un esempio negativo per poter restare dove sono sempre stati. È molto difficile fare i conti con il proprio dolore. Ci vuole molto coraggio per poter accettare di non essere ciò che vorremmo. Ma è proprio il sorriso leggero e un approccio sereno davanti alla realtà che ci fanno diventare ciò che abbiamo sempre voluto. Il pensiero figlio del giudizio, del sentirsi separati, del desiderio incessante di cose e persone a cui aggrapparsi, porta le nostre vite a non lasciarsi mai andare, ci fa vivere bloccati dalle paure, inchiodati sulle stesse posizioni di 20 anni prima. Abbiamo disperato bisogno di applausi e conferme, certezze che non sono reali, ma solo illusorie sicurezze

armonia

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dedico una delle mie ultime giornata di liberta al cammino in solitaria che da casa mi porta fino a Castel Gandolfo. sfidando me stesso, le salite e il sole, per vivere in pieno il senso della vita. camminare e' metafora di vita: ad ogni passo proseguiamo sulla nostra strada ascoltando il centro del cuore. E' cio che hanno fatto per secoli i nostri antenati, camminare per vivere. da casa entro al parco della caffarella, passo nel sottopassaggio che mi porta al parco egeria per rifornirmi alla santa fonte, salgo su e raggiungo l'antica via appia per inizia il tragitto. e bello vedere come mentre cammino in completa solitudine l'unica persona al mio fianco e' un soldato donna giovane e carina, lei ha sulle spalle il fucile, io la macchina fotografica. vorrei sempre svegliarmi cosi, in mezzo alla natura. sentire uccellini, galli,m rondini, foglie, alberi. rumore di sassolini, la terra, gli uomini che camminano lenti, il buongiorno sottovoce, l' odore

Le origini.

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saper vivere è Come guidare una macchina. una volta preso in mano il volante possiamo diventare la guida della nostra vita. Se analizziamo il nostro cuore, non c'è me, c'è amore. Quando un pensiero di attaccamento al sé sorge, abbiamo l'opportunità di cogliere la realtà di come sorge. Il sé non esiste. È tutto frutto di attaccamento all'ego. Pura illusione dovuta ad ignoranza, non conoscenza della realtà di ogni cosa. Passiamo la nostra vita cercando di gonfiare abbellire appesantire e riempire di aspettative un io che non esiste. Non c'è nulla di solido e reale. La paura sorge da li. Dalla convinzione dell'esistenza di un io che è un aggregato di aggregati, un insieme di cause e condizIoni. Prendiamo in mano la nostra vita quando scegliamo di non dare retta piu a pensieri condizIonati da ignoranza. Non ha senso andare dietro ad un pensiero sorto per una errata comprensione della realtà. Una volta compresa l'impermanenza di ogni cosa o

Una vita in vacanza.

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Ultima settimana di libertà. Il tempo scorre e porta via i secondi, i momenti, i ricordi. Tutto se ne va insieme ai pensieri, ti lasci dietro parti di te che non potranno tornare, eppure, ti plasmano, ti formano, fanno di te una realtà unica. Sono stati altri sei mesi della mia vita vissuti con la libertà sulle mie spalle, uno zaino senza sassi, un amico fedele che ti accompagna in un cammino lento, che si gode il momento, senza fretta, senza aspettarsi niente. Vita, disperatamente vita. Che si gode un sorriso come il momento piu bello di sempre. La vita non la fermi, non la puoi governare, la vivi quando ti lasci guidare. È il vero amore. Come quando ti lasci travolgere dal profumo di una donna,fai tutto quello che dice e vuole lei. La vita diventa cosi, un giorno, la donna della tua vita. È un incontro che non presenta il conto, ti lascia osservare per ore un tramonto, senza aspettarsi che resti, senza aspettarsi che passi. Quando hai tempo, hai vinto. In una società c

Le relazioni.

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Mi capita spesso di osservare i cani. Il loro rapporto con la paura manifesta una difesa, proteggono il proprio amore basato sulla fiducia. Quando mi avvicino attendo sempre di vedere come si sentono, se percepiscono disagio o sono tranquilli. Sentono la nostra energia molto più profondamente di come sanno fare gli umani, comunicano con gli occhi, restano in silenzio e ascoltano col cuore. Non possono sbagliarsi, se trovano genitori violenti e distanti loro li perdonano e restano sul ciglio della porta per ringraziarli di un guscio e una famiglia. I rapporti umani sono molto piu difficili. Restiamo appesi al desiderio di coprire un vuoto che abbiamo nel cuore, perdiamo il senso delle cose correndo dietro alle paure anziché cambiare strada. A volte comprendo sia difficile uscire da una storia, accettare di non piacere più, di non essere amato fino alla fine, non avere ciò che abbiamo desiderato. Ci vuole tempo, a volte. Ma ci vuole soprattutto coraggio.  Ascoltarsi, guardare le c

la morte.

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penso di aver vissuto fasi della vita in cui non nominavo mai la morte. fasi in cui la fuggivo, la trovavo negli incubi e la vedevo  prendere la forma gigante della paura. ho provato ad odiarla, anche a cercarla,  augurarla e desiderarla.  poi ho iniziato a chiedermi dove fosse. se fosse vera, viva, se avesse uno scopo, una vita, un senso. sono cresciuto credendo di essere troppo speciale per poter incontrare una cosa cosi brutta, dolorosa e scura. Ho creduto con assoluta certezza che non avrebbe mai potuto sfiorare la mia famiglia e i miei amici. poi ho cominciato a perdere affetti, cose, persone, cari, animali, genitori di amici, nonni, amici. continuavo a rimandare il pensiero o a delegarlo alla chiesa, a chi ne sapeva di piu, a chi poteva darmi conforto o protezione da un dolore cosi alto e ignoto, cosi tenebroso e incomprensibile. quando ho capito che le cose finiscono, mi sono chiesto dove fosse la fregatura. che senso ha affannarci a stare bene se poi si muore?

Estate.

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Chissà perché l'uomo ha bisogno di odiare anziché di amare. Per tutta la vita segue il desiderio di giudicare e sentirsi separato per poi accorgersi in punto di morte che tutto ciò di cui aveva bisogno era l'amore. Crede che odiando, criticando, invidiando, migliora la sua autostima. Sentirsi migliore lo aiuta a sentirsi. Cosi ci identifichiamo in opinioni e sentimenti che in realtà non sono nostri. Se pensiamo a come ci sentiamo felici quando doniamo amore agli altri comprendiamo in un istante il senso di ogni cosa. Ma poi dimentichiamo quella sensazione, perdiamo il coraggio di prendersi la responsabilità di fare del bene e preferiamo non crederci. Preferiamo dire a noi stessi che è inutile, che non bisogna fidarsi, che abbiamo ragione, che gli altri sono il male. Abbiamo paura che aprendo definitivamente il cuore senza se e senza ma, potremo concedere tutte le nostre debolezze e di conseguenza rischiare di farsi male. Il piacere di sentire il nostro Io migliore del