armonia

dedico una delle mie ultime giornata di liberta al cammino in solitaria che da casa mi porta fino a Castel Gandolfo. sfidando me stesso, le salite e il sole, per vivere in pieno il senso della vita.


camminare e' metafora di vita: ad ogni passo proseguiamo sulla nostra strada ascoltando il centro del cuore. E' cio che hanno fatto per secoli i nostri antenati, camminare per vivere.

da casa entro al parco della caffarella, passo nel sottopassaggio che mi porta al parco egeria per rifornirmi alla santa fonte, salgo su e raggiungo l'antica via appia per inizia il tragitto.


e bello vedere come mentre cammino in completa solitudine l'unica persona al mio fianco e' un soldato donna giovane e carina, lei ha sulle spalle il fucile, io la macchina fotografica.

vorrei sempre svegliarmi cosi, in mezzo alla natura.

sentire uccellini, galli,m rondini, foglie, alberi. rumore di sassolini, la terra, gli uomini che camminano lenti, il buongiorno sottovoce, l' odore dell' erba dei fiori... del basilico, la mentuccia... i frutti, la completa assenza da ogni rumore.  penso che ogni rumore sia violento.

il rumore delle urla, delle macchine, dei pensieri condizionati dallo stress, il sistema nervoso continuamente stimolato e provocato da un  ritmo ossessivo, veloce.. in mezzo a milioni di persone.
un sistema nervoso stimolato e spinto a reagire se non abbiamo  una completa pace dei sensi, se non abbiamo una mente libera da ogni reattivita, da ogni abitudine a reagire, tende ad esplodere.

cosi ogni stimolo da continuamente segnali..  nervosismo, rabbia, sofferenza fastidio avversione.. continuamente.

non c e nessuna colpa.. e il semplice risultato di una stil;e di vita che porta a reagire continuamente e a sentirsi insofferenti nei confronti degli altri e  della vita.

pensieri assordanti, continue richieste di conferme, sicurezze, senso di inadeguatezza, dover dimostrare sempre qualcosa, si e' vittime di un processo sistematico, una macchina  mai ferma, che richiede competizione, cosi invece di sentirsi vicino all altro ci si sente sempre nella condizione di paragonarsi..  c questo genera stress continuo nella testa,  un insoddisfazione mai placata, che circola nel nostro sangue.

e ci facciamo al punto l' abitudine che se non  siamo insoddisfatti ci manca qualcosa.

sbrigarsi ad uscire, mettersi nel traffico, mettere la benzina, prelevare all'atm, pensare alla scuola dei figli, alle spese, alla sveglia, al marito, alla famiglia, gli amici, i colleghi, i social,   al lavoro,,,.. impossibile non reagire a tutto cio se vissuto di corsa.

dovremmo vivere di poco. con gratitudine e amore.

non capisco come faccia l' uomo a non avere bisogno di silenzio.

soprattutto in un contesto dove il rumore e  parte integrante della nostra vita.

entriamo in macchina accendiamo motore e radio, poi sentiamo i clacson e le urla.

andiamo a lavoro, parliamo, torniamo a casa, parliamo, accendiamo la tv poi guardiamo il telefono.. chiamate messaggi.. continuo rumore, senza pausa, se non nel sonno.

come puo un uomo di citta  non aver bisogno di silenzio, pace tranquillita?

l' unica spiegazione e' che evidentemente l' uomo ha paura del silenzio.

perche ti costringe  ad ascoltarti, ti costringere ad aprire la porta a cio da cui continuamente fuggi, i tuoi limiti, le tue paure,

 i tuoi dolori e i tuoi sbagli.

giudizi, abitudini, perplessita, mai ascoltati.

il silenzio ti presenta il conto. per questo abbiamo bisogno di continuo rumore, per paura di ascoltarci. fuggiamo sempre.

maestri sono gli animali, e maestri sono i bambini, come gli anziani.

le persone anziane le trovi spesso nei giardini, sulle panchine a guardare la vita, hanno bisogno solo di quello, il silenzio.


per una vita sono andati sempre di corsa per seguire cio che non  hanno mai raggiunto per poi accorgersi in tarda eta di aver bisogno solo di tranquillita.

per questo restano li, in silenzio, a guardare la vita scorrere. e sono li, presenti a quel momento,  senza aspettare niente, godersi tutto fino in fondo, perche quel momento puo essere l' ultimo, ma spesso a questa comprensione ci arriviamo prima della fine, quando e' tardi. e tanti momenti ce li siamo persi. perche persi nei pensieri. nelle preoccupazioni, nelle paure, delle quali neanche ci accorgiamo.

abbiamo il bisogno di sentirci cercati, desiderati , ma in realta abbiamo bisogno di noi stessi, e cerchiamo nell' altro di coprire il vuoto che non riusciamo a riempire in noi.

ma e' proprio mentre ci accettiamo che possiamo cambiare. nella comprensione dei nostri limiti, di tutto cio che in noi e debole sta la nostra forza.

quella comprensione puo portare alla soluzione per vincerla  e superarla.

mi piace vivere ascoltando i passi delle persone,

senza macchine lo possiamo fare.

il traffico non fa ascoltare neanche le parole, figuriamoci i passi.

e' tutto ad alto volume. viviamo ogni giorno col volume al massimo.

la tranquillita e' il traguardo piu bello che si possa toccare.

non avere aspettative, non chiedere niente, avere piccole cose e godersele fino in fondo.

una vita semplice che non chiede, condivide pace e gentilezza con gli altri, essere di aiuto il piu possibile, stare nella natura, ascoltare i proprio cuore, ascoltare la propria anima nel momento in cui si ascolta l' altro.

sentire nel respiro dell altro il proprio.

questa e' la vera natura del nostro essere, questa comprensione fa la differenza.

c' e poca gente nel percorso.

l' appia antica e' abitata da ciclisti ,pochi turisti, chi corre, chi passeggia coi cani, tutto tra i fiori, le piante, i sampietrini, i ruderi antichi, una via storica che ha il sapore delle origini.

alla fontanella scambio due chiacchiere con  un simpatico netturbino... prima di andarmene mi fa:  se non la prendiamo a ridere, la vita si fa pesante.

Quando una persona si arrabbia dovremmo imparare vedere in quella rabbia un disperato bisogno di amore.

Quando una persona urla sta comunicando il desiderio di un abbraccio.

quando vediamo una persona scontrosa o nervosa dovremmo capire che un pensiero disturbante e' arrivato alla mente  e non ha saputo controllarlo gestirlo affrontarlo, e a volte non accettare un pensiero ti condiziona l' intera giornata.



il nostro concettuale bisogno di proteggere il nostro io dalla verita ci porta a non trovare armonia nelle cose, nella relazione con noi stessi, nell accettare un ricordo, lo sbaglio di un passato,di una parola, una parola non ricevuta, un abbraccio non  dato, un non ascolto, tutto cio che potevamo fare in maniera diversa non deve diventare un dolore ma uno spunto di riflessione per essere oggi quello che non siamo riusciti ad essere prima. il dolore e' un maestro che ci indica la strada completamente opposta a quella che abbiamo sempre preso.



se noi lo guardiamo senza attaccamento un pensiero capiamo benissimo cosa ci sta comunicando. se proviamo attaccamento, tutto ciò che sorge e non  ci piace provoca dolore... se invece lo guardiamo in maniera equanime ogni prospettiva, ogni visione della realtà cambia completamente.



mi piace stare con me stesso, ascoltare il passo del mio cammino, sentire il sudore che scivola sulle gambe, mi piace ascoltare il respiro ..ma soprattutto sentirmi una sola cosa con la natura.



 appena poggio i piedi sulla via appia sento di tornare a casa.  di tornare a quello che e' il  naturale ritmo di ogni uomo: sedersi sulle rocce, sdraiarsi sull' erba, stare a piedi nudi, respirare la natura, appoggiarsi su un albero sotto il sole e come unico tetto il cielo. questo e cio che ha sempre appartenuto all'uomo. ma che e' stato completamente distrutto.



la distruzione della natura ha distrutto anche l' uomo,  che non ha saputo piu trovare un riferimento, un legame profondo dove tornare.



cosi l' ha cercato nei desideri, nelle passioni, nel possesso.



cosi si sente arrivato con una famiglia, un lavoro e dei soldi, senza avere mai una concezione spirituale dell'esistenza che dia senso ad ogni nostra giornata.



un desiderio spasmodico di qualcuno a fianco e poi di qualcuno verso cui  andare contro.



manca di fondo un legame con qualcosa di piu antico, ancestrale, di piu grande, piu esteso, infinito.



qualcosa che apprtiene all'anima, alla natura, al sapere divino, al respiro del mondo,  all'universo infinito, all'origine.



quella riconciliazione, quel riconnettersi, quell'aspirazione alta che va oltre le nostre vite, i nostri bisogni piccoli,  e' stata distrutta.



e senza quella l' uomo, non ha saputo piu affrontarsi, e non ha saputo affrontare i cambiamenti interiori personali e climatici.



senza un approccio spirituale, amorevole, senza un ritorno alla immmacolata natura, ferma e gioiosa, madre di ogni estasi.



l'uomo non si e piu fermato a riflettere ne  a contemplare, ha continuato senza sosta a mangiare spendere correre rubare.. a togliere anziche dare.



non ha fatto altro che farsi male.



continuiamo tutti ogni giorno a farci male finche non comprendiamo il piu profondo senso  e valore di ogni cosa, nel riconnettersi alla natura.



esiste una magia che cambia la vita, la natura ti fornisce ogni risposta.



un senso dell'esistenza  che va oltre il tempo e lo spazio, va oltre tutto, perche non inizia e non finisce  e unisce tutti.



nella comprensione degli altri si nasconde la comprensione della vita.



rinunciando ai desideri del proprio io ci resta solo l'armonia del nostro andare, del nostro stare, del nostro vivere con gli altri.



cammino e respiro ascolto le sensazioni dalla testa ai piedi: pruriti, brividi, fastidi, piacere, al sole che arriva, alla zanzara che attacca, al profumo dei fiori, alla testa che suda, alle labbra che chiedono acqua.



Tutto, con consapevolezza, cammina con me.



questa si insegna  nella meditazione camminata, ma soprattutto nella vipassana.













la pratica della consapevolezza oggi é studiata da scienziati e professori e hanno appurato che la cura di emicrania  e mal di testa si e rivelata efficace
 e benefica.

io ad esempio sono mesi che non ho piu nessun fastidio da quando ho praticato la vipassana. l' emicrania e stato un dolore che per anni mi ha accompagnato portandomi seri problemi  e dolori continui.

non escludo che possa un  giorno tornare ma al momento, da quando ho praticato la vipassana , ormai sono 3 mesi che non ho piu questi problemi, che prima avevo ogni due giorni.

camminare consapevolmente vuol dire stare nel momento presente, non portare la mente altrove coi pensieri, ma fermarla qui al passo della gamba che avanza, al piede che si muove, al respiro che passa, cosi come in ogni azione quotidiana, quando prendiamo con la forchetta una zucchina cosi quando respiriamo, quando parliamo.

camminare, respirare, gustare la vita, la natura intorno, il mondo che ci circonda, avendo la gratitudine per poterlo fare, poter andare, poter scegliere, essere liberi. sapendo che questo momento non tornera e quindi va gustato al meglio, con il meglio di se stessi.

essere presenti a se stessi nella camminata questo e un esercizio molto benefico, fa rilassare la mente, fa sciogliere i pensieri, fa sentire freschezza, libera energia, scioglie blocchi, sblocca resistenze, fa uscire pensieri buoni positivi, benefici, riflessioni utili, ci apre alla gratitudine, ci apre alla presenza di corpo e mente in questo preciso momento. ad ogni passo, ad ogni respiro, sono vivo.

se tu sei grato, non puoi sentire mancanza di nulla.

se hai gratitudine per cio che hai non pensi  a cosa ti manca.

cio che non riusciamo ad ottenere mai e' il sentimento di gratitudine per cio che abbiamo, per cio che siamo, per il fatto che viviamo.

una persona è insoddisfatta perche non e' grata a cio che ha. per questo pensa a quello che gli manca.

una persona grata e' piu felice perche si gode quello che ha . e' contenta per tutto cio che la vita offre. anziche badare a cio che non ha, bada completamente a cio che ha.

quando pensi  a cio che ti manca, l' insoddisfazione e' dentro di te, non e' esterna la soluzione.

se ti basta quello che hai, non arriva mai il pensiero di sentir la mancanza di altro.

il tuo pensiero concentrato sulla gratitudine apre la strada alla felicita.

il vero senso di ogni nostro cammino e' quello di godersi il viaggio... e non  pensare alla meta.
piu cammini piu la tua vita trascorre insieme a te, leggera, senza pesi.  Senza pensieri pesanti .

proseguo solo questa antica via nel mezzo della natura, oggi il sole e' molto forte, e sono pochi i coraggiosi che si avventurano.

dopo 15 km arrivo a Frattocchie, la via appia antica si interrompe per lasciare spazio alla moderna via trafficata che porta ai castelli.

Salendo su verso Castel Gandolfo mi sorprende vedere alcuni villini con piccoli contenitori per la differenziata fuori la porta e poco piu avanti una salita di plastica lasciata ai bordi della strada. Dopo piu di 20 anni di campagne informative sui danni per il pianeta come è possibile nel 2019 vedere ancora questi spettacoli?

la salita sotto al sole all'ora di pranzo e' la vera sfida con l'imprevedibile.


Arrivo sfinito nella piazza del paese, la vista del lago è un sollievo per gli occhi e il cuore.


mi fermo  a mangiare in un posto che conosco. Pizza con melanzane zucchine pomodorini e cipolle. Rilasso le gambe mentre bevo la cedrata tassoni, * consiglio della mia amica Sandra*, e ascolto Charlie Parker.. scopro con piacere la passione per il jazz del proprietario e scambiamo due chiacchiere.



In paese, conosco una ragazza di milano che vive qui da quando il marito ha aperto un hotel.

Al bar piu avanti, la cameriera chiede consigli ad una simpatica novantenne sulla gravidanza che sta vivendo.

Scorre rilassata la vita in paese, tutti vanno piano e tutti si conoscono, a pochi passi da Roma, sembra già un altro mondo.





faccio un giro per il centro storico, vado in piazza, visito la chiesa, mi godo il panorama dai vicoli, mi incanto a vedere le finestre addobbate con piante fiori e bici appoggiate, assaporo il silenzio.















Se ti senti forte nella mente lo sei anche nel corpo. Se non riesci a controllare la testa perdi anche il corpo.


alla stazione il biglietto si fa solo con carta, qui i tabacchi non hanno biglietti, l'unico che li ha al momento e' chiuso, cosi nell'attesa mi siedo sugli scalini del paese a leggere un libro.



scendo giu e mi godo il panorama, mi gusto un gelatino con vista lago e poi mi immergo sfinito nelle acque, lasciando i piedi immergersi nella sabbia vulcanica.



dopo il meritato relax, vado alla stazione a prendere il treno..  in viaggio, mentre osservo le case delle periferia romana ascolto le discussioni sulla politica attuale. 

l'armonia, quella che aiuta  a vivere in pace, la possiamo trovare solo dentro di noi. Solo da li inizia una vita nuova, un cammino solitario che diventa un viaggio in compagnia del mondo intero, un amore grande che prende per mano ogni anima affaticata, oltre i confini e le lingue dell'odio, un solo mondo che difende i diritti di ogni  dove. ogni ingiustizia sociale, ogni diamante tolto ad un povero, ogni soldo speso per uccidere, e' un dolore che riguarda tutti.

prima di aprire un giornale, apriamo il cuore. sentiamo il dolore di un'altra lacrima, di un'altra anima.

mettiamo il cuore in ogni cosa che diciamo, camminiamo senza offendere, abbracciamo la possibilita' di essere noi il mondo che abbiamo sempre sognato.




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