Imperturbabile sé.

Non seguire quello che vogliono gli altri.

Segui quello che il cuore ti comunica in maniera chiara e profondamente libera.

Non andare dietro a chi vorrebbe che tu fossi come sono loro.. uguale, anzi peggio. Se tu sei meno, loro si sentono a proprio agio, perché anziché trovare uno spunto per crescere preferiscono un esempio negativo per poter restare dove sono sempre stati. È molto difficile fare i conti con il proprio dolore. Ci vuole molto coraggio per poter accettare di non essere ciò che vorremmo. Ma è proprio il sorriso leggero e un approccio sereno davanti alla realtà che ci fanno diventare ciò che abbiamo sempre voluto. Il pensiero figlio del giudizio, del sentirsi separati, del desiderio incessante di cose e persone a cui aggrapparsi, porta le nostre vite a non lasciarsi mai andare, ci fa vivere bloccati dalle paure, inchiodati sulle stesse posizioni di 20 anni prima. Abbiamo disperato bisogno di applausi e conferme, certezze che non sono reali, ma solo illusorie sicurezze dove non troviamo mai un alloggio comodo. La ricerca del giusto giudizio, del nemico, della parola buona, del tutto per noi, a nostro favore, a nostro  beneficio e a nostro vanataggio. Il famoso motto mors tua vita mea ha creato un esercito di egoisti volontari che non si fermano di chiedere anziché preoccuparsi di dare, continuamente e senza sosta. Dare è la sola certezza che porta giustizia, la sola vera allegria che trasporta sorrisi in giro per il mondo con un carico di leggerezza per tutti. Non ci sono ostacoli al cuore, la sua natura illimitata vive col solo scopo di donare agli altri, amore e felicità.



Questa natura ti porta a casa il piu importante dei viaggi, la piu genuina delle scoperte.

La vita è un tesoro che fa impazzire chi non ha niente  e spaventa chi ha troppo. Siamo circondati da stupore. Basta solo togliere la polvere dagli occhi.

M piace guardare chi si mette a piangere, chi chiede scusa, chi guarda il tevere mentre ricorda al proprio fratello un amico che non c'è piu.

Mi piace guardare 3 ragazzi ormai grandi che davanti al cortile dove sono nati vedono il mondo com'è cambiato.

A fine giugno il cortile sotto casa è sempre stato una piazza piena di bambini, una festa continua, gente che lanciava i palloni dai balconi, tornei di racchettoni, motorini che vanno e vengono, giaccioli freddi in mano e radio sulle spalle.

È lo stesso posto, ma non piu lo stesso mondo. La paura ha dipinto il cielo delle noatre giornate: paura del sole, di uscire, di stare insieme, di vivere la strada, di stare soli, di rischiare, di giocare, di buttarsi nella mischia, di sporcarsi, di prendere gli schiaffi.

Guardo le finestre del quartiere e nessun papà che chiama i figli per pranzo. Giù, in strada, non c'è più nessuno.



Sono tutti in casa, all'ombra, davanti alla televisione, alla Playstation, al telefonino.

Finito il calcio e la scuola, cosa resta?

Per noi iniziava la vita, la libertà di divertirsi senza freni, dal mattino alla sera.

Un gelato pomeridiano seduti tra i turisti ti ricorda quanto sia facile essere grati ai piccoli momenti.

Roma verso sera ha una sua luce unica al mondo. Con mio fratello giriamo dalle parti di colle oppio, entriamo al parco, notiamo lo stato di sporcizia e abbandono.

Davanti alle Terme di Traiano ci fermiamo per un aperitivo tra gli alberi e la Roma antica, nel cuore del centro, a due passi dal colosseo.



Bicchiere di grechetto e un assaggio di guacamole, seduti sui cuscini, mentre il vento rinfresca l'aria.

verso il fiume si riversa la serenità delle serate estive.. tra i chioschi di grattachecche, le chiese e gli alberi che costeggiano i ponti, l'estate romana mostra il suo sguardo giovane al mondo, con film all'aperto, locali e sdraio che fanno chiudere gli occhi, lasciandosi dondolare dalle carezze del vento, dal fascino romantico della sera.

Al tramonto, Roma, è un inno alla vita.

È un cartolina da inviare al tuo amore.

È la fine delle giornate, dello sguardo al polso, del cemento infuocato.

Trovi tutti a raccolta, verso il fiume, passeggiare sui ponti o tra le bancarelle, assetati di birre fresche e una rigenerante tranquillità.



Con mio fratello viaggiamo tra i ricordi, tra il futuro e il passato si insinua senza far rumore il trascurabile e sempre nuovo momento presente.



Tratto del nostro tragitto, inizio e traguardo del percorso di ognuno, obiettivo finale senza andare, il solo sogno che veramente ci basta esaudire è quello di restare.

Dalle parti di Tratevere, vedo Roma con gli occhi di Anna Magnani, guardo il cinema con quelli di Totò e le donne col sorriso di Sofia Loren.. tutto mi sembra terribilmentee lontano da quello che resta oggi.

Preoccuparsi meno e vivere di più, questo è ciò che mi serve sul piatto il respiro di Roma.

Domani riprendo a lavorare in ufficio.

Tutto riprende, continuamente.

Possiamo viaggiare senza fare niente, possiamo restare andando.

Tutto si completa al ritmo un secondo.

Lascia passare tutto, senza trattenere nulla. Attimi, tempo, ricordi, nomi, biosgni.

Il sole è sempre li, a ricordarci cosa siamo, aldila degli eventi, di cosa facciamo, del tempo e dello spazio, oltre ieri e domani.

Lui resta a scaldare il mondo, a sorridere a tutti, senza chiedere le origini.

Le azioni del mondo non lo influenzano.




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