Momenti di eterna felicità

Ho ricordi pieni di accordi. Canzoni al porto di Nettuno. Baci lungomare e cose non dette lungo il viale. All'angolo di un buio incontro d'estate, ricordo di aver toccato il cielo, e poteva bastare li, in quella mano da accarezzare, il senso di tutto. Poteva bastare li, a 13 anni, la risposta ad una vita spesa a cercare il momento migliore, l'attimo perfetto. Piccoli ragazzi della Roma ribelle e popolare sfidano i loro corpi scuri e selvaggi con capriole che spaventano le nuvole... io non riesco a saltare, preferisco stare a guardare il tranquillo anziano pescatore che sfidare l'ignoto, il vuoto che divide gli scogli dall'acqua. Poi un giorno un calcio improvviso mi ha fatto volare a cercare un perché.. sospeso in aria, momenti interminabili prima di affrontarmi. E sott'acqua, guardare gli occhi dei pesci e sentire la loro stessa inquietudine. Ritrovarli amici, capirli fino in fondo, nel fondo di te, del mare e della vita.

Salire su e vedere una ciurma felice che ti accoglie festante: il tuo primo tuffo illegale nel porto dei pescatori, nell'acqua dove non si tocca, nella vita dove non è possibile accedere rompere i limiti dei grandi con gesti piccoli, con corpi minuscoli e abbronzati di sole.

Ho ricordi pieni sabbia, tra i piedi bruciati e le partite al tramonto, le lotte infinite e il pane con la cioccolata.  Coca cola fredda, rigorosamente in vetro, juke boxe colmo di gente e lei che ti aspetta, bionda come il sole, sorridente come l'amore. Ricordi che ti ricordano la felicità, la pura e incantevole brezza dei primi anni, le prime emozioni grandi, i baci stravolti dalle onde, le canzoni di battisti ballate in piazza, in feste di paese, pantaloni a palazzo e dischi techno.

Terrazza sul mare, folla di amici a cantare, baci e invidie, coppie e accordi di chitarra mentre mi rinfresca il gusto dei gelati al limone.

Ci sono storie che restano. Facce sorrisi canzoni e primi amori che bastano a lasciare grati in eterno i cuori degli uomini.

Comitive e motorini, gelato la sera, cornetti caldi la mattina.. nonno che ti porta il caffè e mamma che sorride al sole. il bagno quando il mare è una tavola.. e la vita una favola.  le prime botte, i primi botti, le prime cotte.

mio padre, lavorava alle poste, in quel periodo consegnava la posta nella zona di Nettuno, cosi per molti anni tutta la famiglia ha vissuto luglio e agosto affacciata sul porto.

ricordo ancora papa sotto  l' ombrellone col corriere dello sport aperto in direzione mare, mamma che gioca a carte con le amiche, mio fratello che incanta lo stabilimento coi suoi tacchi al volo.

le serate correndo in gruppo dentro un risció, fermarsi al chiosco, prima grattachecche, dopo qualche anno cocktail. prima feste in piazze poi discoteche, ma eravamo sempre noi, cresciuti e sempre uniti.    

a 9 anni, con mio padre, ho accelerato un brillante Si della Piaggio, scivolando nella campagna tra anzio e nettuno,  sbucciando ginocchia e gomiti, e ho iniziato a sognare di guidare quella velocita' ogni giorno, e andare lontano.

me ne sono cosi andato di notte, col mio amico peppe, a sfrecciare insieme al vento, a bordo di un metropolis.

ho conosciuto persone, emozioni e vissuto giornate  che ancora oggi ricordo come figure di un momento senza tempo, storie che sanno di sabbia, di malinconica poesia, di amicizia e amore, di comitive come non esistano piu|: un divertimento sano che univa famiglie di nettuno roma napoli e latina, una storia romantica, a due passi da Roma, ad un gradino dal cuore, davanti al mare e sotto il sole.
 


Indimenticabile vita che ti basta per sempre.

Momenti di eterna e trascurabile felicità.


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