Estate.

Chissà perché l'uomo ha bisogno di odiare anziché di amare.
Per tutta la vita segue il desiderio di giudicare e sentirsi separato per poi accorgersi in punto di morte che tutto ciò di cui aveva bisogno era l'amore.

Crede che odiando, criticando, invidiando, migliora la sua autostima.
Sentirsi migliore lo aiuta a sentirsi.

Cosi ci identifichiamo in opinioni e sentimenti che in realtà non sono nostri. Se pensiamo a come ci sentiamo felici quando doniamo amore agli altri comprendiamo in un istante il senso di ogni cosa. Ma poi dimentichiamo quella sensazione, perdiamo il coraggio di prendersi la responsabilità di fare del bene e preferiamo non crederci. Preferiamo dire a noi stessi che è inutile, che non bisogna fidarsi, che abbiamo ragione, che gli altri sono il male.

Abbiamo paura che aprendo definitivamente il cuore senza se e senza ma, potremo concedere tutte le nostre debolezze e di conseguenza rischiare di farsi male.
Il piacere di sentire il nostro Io migliore del mondo è troppo forte, più forte dell'amore.

Perdiamo di vista il bisogno di ricerca, il bisogno di curiosità e di infantile sguardo verso il mondo.

Preferiamo arrabbiarci anziché calmarci, accusare anziché scusare, aggredire anziché perdonare, additare anziché abbracciare. Tutto si ferma sul lato della paura, nel punto dove lo scalino per fare il salto è troppo alto per affrontare la profondità di guardare giù.

Nel momento in cui pensiamo a guarire un dolore, nel momento in cui spostiamo l'attenzione da noi all'altro, togliendosi per dare, facendo da parte ogni aspettativa dell'io, in quel momento apriamo la mente verso la verità e il cuore verso l'essenza.

È nel bisogno di curare un dolore altrui che giungiamo a porre fine al nostro di dolore. Se contribuiamo alla felicità dell'altro ci garantiamo la felicità per noi stessi.

come dice il Dalai Lama, è il miglior atteggiamento egoista che possiamo avere.

Molti dicono spesso: " la vita è una, bisogna tenersela il più possibile."

Io invece penso che proprio perché impermanente, bisogna godersela il più possibile.
E se te la godi, come puoi arrivare triste al momento di lasciarla?

Se vivi tutto pienamente, al massimo del tuo potenziale, con instancabile gratitudine, hai la leggerezza di chi apprezza, anche la morte.

Quando siamo in punto di morte, capiamo perfettamente l'importanza di ogni respiro, di ogni momento che passa.

Perché non farlo ora che siamo nel pieno della vita?

Il vero ascolto è di chi sente completamente il cuore dell'altro, mentre l'altro parla dimentica il proprio sé, si mette da parte e si dedica completamente ad entrare in intimità con le parole che ci stanno esprimendo. Senza metterci il peso del nostro condizionato giudizio e della nostra opinione. 

Capacità di ascolto è capacità di amare. L'altro può raccontarci la sua storia senza nessuna paura di sentirsi giudicato. 

" la comunicazione armoniosa è tutto quello di cui abbiamo bisogno in questo pianeta."

Ascolto il mare. C'è un silenzio diverso alle 5 del pomeriggio.  pizza bianca e fichi era il momento perfetto. 

Tuffarsi in acqua dopo aver giocato per ore a racchettoni, le nuotate a largo, le tavole portate a riva per aspettare le onde più alte.

Mi piaceva mettermi in porta e proteggere il mare dai lanci ad effetto del super santos. 

Sento ancora gli odori: della pizza bianca, dell'acqua calma, della pelle abbronzata, del ghiacciolo al limone, del cornetto algida, della sabbia sui giornali, delle creme solari, delle carte al bar, del disco estivo, delle parole crociate sotto gli ombrelloni. I baci bagnati e le gambe sulle spalle, le corse sulla secca e i cornetti caldi.

La bellezza della donna, il gioco della palla, la sabbia sotto il corpo, il vento addosso che sfiora e sposta, il mare davanti il cuore e dentro gli occhi.. tutta la bellezza del vivere.. sotto lo sguardo del cielo.. è tutto ciò che abbiamo sempre sognato, sin da piccoli: crescere e continuare ad incantarsi, crescere per incontrarsi, crescere e trovarsi.

In questo momento, la vita è il puro gioire di ciò che è. Nessun attesa, nessun pensiero, solo consapevole presenza nel qui e ora, grata e illimitata, attimo dopo attimo, vita che muore, morte che vive, corpo che lascia, anima che resta. Amore incondizionato per la vita diventa felicità che si versa sul cuore delle cose e delle persone. Nel gesto per l'altro ci garantiamo l'eternità.

Bagno il mio corpo nel cuore del mare, poso la testa nelle onde e mi lascio sedurre dal ritmo infinito di questo scorrere lento. A piedi nudi,toccando la sabbia e piegando le gambe al ritmo dell'acqua, un sentire profondo  si connette a tutto lo sfondo. Nuoto dolcemente e mi sdraio a peso morto sotto il cielo. Il sole scalda la pelle, gli occhi si riempiono di luce, il cuore di gratitudine. La freschezza del momento sa di pura estasi. Gioisco di questa libertà, di questa solitudine mai sola, di questo perdermi nella bellezza. Cammino in acqua, muovo il corpo e sento il vento accarezzarmi. Scrivo e leggo mentre l'estate intorno brilla di vita. Ascolto la mia musica, poi mi immergo nella sabbia.. sporco di granelli, ammirando il bianco di onde e nuvole, il blu del cielo e del mare.



Infinita vita scorre a cullarci il cuore. Figli del mondo fatichiamo per conoscerci, come se non fossimo fratelli. L'anima accorre in soccorso di chi non ha paura di accogliere. Appena si aprono le porte tutto si scioglie.. nessun muro divide la mia vita dalla tua. Abbiamo la stessa voglia di felicità, lo stesso scopo di vivere e morire: portare amore, sperimentare la pace.

Attendere di ricevere porta dolore, preoccuparsi solo di dare porta infinita gioia. La compassione è spinta dall'amore, l'amore dalla consapevolezza, la consapevolezza dalla conoscenza.

Questi sono i passi fondamentali per raggiungere uno stato di grazia.

Un livello di crescita interiore che diventa incontro con la verità, col vero sé, con il senso della nostra vita.

Accogliere tutto nell'arte dell'amore. 

" ..... Coloro che non hanno paura, che hanno trovato un loro modo di essere calmi e presenti, che hanno la capacità di connettersi con gli altri con il cuore e con l'anima, coloro che hanno il dono del raccontare, in modo da condividere la strada percorsa."


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