Pokhara

Saluto la dolce famiglia della guest house, lascio un pensiero per la piccola peste e mi e dirigo all'appuntamento con la ragazza olandese. Mentre aspetto mi faccio un te e siedo al sole. Una giovane coppia nepalese si saluta con scambio di occhi dolci carichi di emozione; sorrido e li guardo, lui ha il casco in testa, la moto parcheggiata davanti alla sua dama dai capelli scuri e il terzo occh io disegnato sul volto. Scherzo con lui e mi complimento del suo tenero e romantico fare nei suoi confronti : " mi mancherai tanto. Quando ti rivedo? " -" mai!" "Non vedo l'ora di stare di nuovo insieme.". Lei sorride timida verso di me, si sono conosciuti grazie a facebook, per via di un gruppo di cui sono membri. Lei abita a pokhara, lui nel Chitiwan, si sono incontrati a Bantipur per passare insieme due giorni, in segreto dalle famiglie.

Arriva il bus e ci porta dopo mille curve giù a dumre, cambiamo mezzo ed entriamo in un piccolo van che va a pokhara.  Le strade sempre interrotte e la guida sempre più folle, intorno a noi campi liberi affollati di fiori e semi di senape, si dondola sopra le buche senza nessun appoggio per la testa.

Scambiamo conversazioni con i nepalesi a bordo, sorridono nel sentirci provare la nepali language, ci correggono e ci forniscono nuovi termini. Una coppia vicino a me di Kathambdu sta andando a pokhara per lavoro, sono tutti curiosi di sapere cosa ci porta in nepal, perché viaggio solo e quanto resterò.

Arriviamo dopo un paio di ore tra polvere e buche nella moderna Pokhara. Prendiamo un mini taxi dove riusciamo ad entrare in 6!! Il tormentone dance 'taki taki' nepalese accompagna il nostro ingresso in città. L'olandese decide di venire dove ho l'hotel e condividiamo la camera. Chiaccheriamo di relazioni, rapporti viaggi solitari e vita da single; Lei ama profondamente da 5 anni un biologo di Amsterdam col quale sogna di vivere insieme.

Doccia, relax e si esce. Passeggiata, arriviamo al lago e veniamo spinti.violentemente dentro una realtà cosi  turistica che vorremmo tornare indietro e farsi la strada a piedi fino a.bantipur. pub, ristoranti, disco, live music, giostre, giardini, tutto è occidentale, creato per turisti, nessuno.accenno alla vita locale.

Ci allontaniamo il piu lontano possibile, stuzzichiamo patate con spezie e curry, camminiamo fino all'altra parte del lago. Il lago ha il suo fascino, colora le vette dell'Himalaya, si specchia sotto il cielo in attesa di turisti che salgono in barca.

Camminiamo e incontriamo un francese che prosegue con noi il cammino, ci fermiamo a bere una cosa, e veniamo raggiunti da una sua amica francese. Altra passeggiata e una nuova sosta per mangiare qualcosa, finiamo di vedere questa disneyland che mi ricorda la peggiore thailandia, e ricordo come unica cosa tipica della giornata la chiaccherata.con una donna nepalese che ci racconta come sia cambiata questa zona:" prima vivevo nel villaggio sopra la collina, ogni gionro remavo da una parte all'altra del lago per venire a trovare cibo. Non esistevano macchine, la mia salute era di ferro. Quando sono arrivate le macchine rischiavo sempre di essere investita, non ero abituata. Era tutta foresta prima, una sana vita nella giungla senza bisogno di medicine. Ora ci sono motorini e bar, ma stiamo tutti raffreddati e con la febbre. Non mi piace più così. "

Tornati.in camera, io e lilly parliamo di quanto sia affascinante e impegnativo scrivere, di come si formano immagini e storie, di come si costruisce un proprio creativo stile.   Fuori la musica a palla ci fa ripensare al silenzio dei villaggi e in questa nostalgia mi addormento.


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