Yoga al parco.
Federica, un'amica psicologa esperta in terapie di gruppo e mindfulness, mi invita ad un evento di play fight, la lotta gentile.
" Vale vieni a portare la tua energia maschile?"
Così vengo a conoscenza di questa nuova forma di connessione con l'altro attraverso il corpo, il contatto, il gioco, la sfida affettuosa, sperimentare la forza fisica e interiore di sé e dell' altro. Ci mettiamo in gioco aprendo la nostra vulnerabilità, sperimentiamo la forza del nostro corpo, i nostri limiti, le debolezze e l'apertura all'altro. Una prova di forza gentile, senza farsi male, un ritorno al gioco, alla lotta come divertimento e conoscenza di sé.
La lotta è sempre stata una mia passione, da piccolo la facevo con mio padre e mio fratello, poi con gli amici. Avevamo il nostro muretto e, il terrazzino dove abitava una famiglia, era il nostro ring.
Anche in coppia mi ha sempre divertito sfidare la mia partner e sperimentare la diverse prese e modi di difendersi. Tutte sempre abbastanza forti fisicamente, era sempre curioso mettersi alla prova. Con serena lo facevamo sempre e lei mi dava spesso filo da torcere.
Questa pratica è una forma di terapia. Aiuta le persone ad incontrarsi, toccarsi, abbracciarsi, sentirsi. Sfidandosi. Sfidando l'altro e sé stessi. Si misura la propria forza fisica ed interiore, si misura la propria capacità di andare oltre i muri e le paure, si supera un ostacolo affrontandolo. Si entra in contatto con sé stessi, il proprio giudizio, l'autostima, il proprio mondo emotivo, ci si mette in gioco e a nudo attraverso il corpo, le prese, attraverso l'altro.
È un ritorno al gioco. Attraverso il gioco liberiamo la nostra emotività, la nostra rabbia, le nostre emozioni trattenute, tutto si scioglie liberando serotonina e adrenalina, ormoni che stimolano il benessere.
Fuori l'ufficio rivedo Niki. Un vecchio amico con cui ho passato tante serate e anche viaggi. Mi abbraccia forte. Un grande sorriso e poi apre tutto il suo cuore con occhi emozionati.. " valè, ti trovo in splendida forma, stai davvero bene, mi fa proprio piacere vederti."
Mi sveglio, faccio una bella doccia fredda, bevo acqua calda, medito, faccio yoga e scrivo sul diario della gratitudine. Caffè, colazione ed esco.
Arrivo in piazza, e Sandra, una donna conosciuta in un trekking, mi viene incontro con un sorriso gigante dandomi un abbraccio carico di affetto. " Valerio che bello incontrarti. "
Io lei ed un amica andiamo a prendere un caffè.
Ci raduniamo a tutto il gruppo e iniziamo a camminare. Da santa croce in Gerusalemme arriviamo a San Giovanni per poi proseguire verso il Colosseo fino al Campidoglio. Alla terrazza caffarelli, davanti alla meraviglia del mondo, conosco una ragazza di Gallipoli che insegna lettere e non ce la fa più a sostenere il ritmo di Roma, sta meditando di tornare a vivere in Salento, per una vita più semplice, a contatto con il mare.
Proseguiamo dal teatro marcello ed entriamo nel cuore del ghetto, dove la città mostra un labirinto di vicoli che si attorcigliano intorno al fiume, un paesino caldo dove si cammina liberi tra dolci appena sfornati e il tempio di apollo.
Entriamo nella chiesa di Sant'Angelo, dove un parroco ci attende per recitare insieme la preghiera dell'Arcangelo Michele.
di fronte alla copia di guido Reni, dove il Santo schiaccia il diavolo sotto il suo piede, cantiamo e lodiamo la luce che inonda i nostri volti di questa pace immacolata.
Esco incantato per le vie del centro, raggiungo Ponte Fabricio, una turista sorride al mio tatuaggio L'amore vince il tempo, torno verso casa baciato dal sole.
Sandra mi scrive un bellissimo messaggio ..
" valerio è sempre bello vederti, sei una persona splendida, ti meriti il meglio."
Il tempo di fare una doccia e sono di nuovo in strada per raggiungere Roberta e il gruppo della camminata.
roberta è un'altra guida conosciuta camminando che ha voluta sposare l'idea, come Antonella, di associare il trekking allo yoga.
Amica di Simona, una viaggiatrice conosciuta in india e mia amica da anni, Roberta lavora in un asilo nido e nel tempo libero si dedica ad accompagnare per borghi laghi montagne e boschi tutti gli appassionati di natura e trekking.
Nonostante la pioggia iniziale trascorriamo un pomeriggio lento e divertente, bagnati da una luce dorata che ci mostra i castelli, gli eucalipti, le rose, i rosmarini, gli acquedotti che colmano di magia questo paesaggio unico.
conosco due sorelle di avezzano, una delle due appassionata di palestra e corsa, sento la sua forza nella stretta di mano quando ci presentiamo, sta pensando di venire a vivere a roma per raggiungere la sorella, con la quale ha un legame forte.
Roberta ci guida nella storia, l'acqua tiepida proviene dall'aniene mentre quella fredda dai castelli, ci fa vedere la via latina nascosta sotto grandi cespugli di erba alta, ci racconta di come la pietra vulcanica dei castelli è stata usata per costruire le prime grandi strade, la via latina e la via appia.
Attraversiamo la campagna, ci inoltriamo in sentieri desolati dove il celeste del cielo mostra una via per uscire dalla città e salire verso l'alto, dalle macchine ai boschi in un lampo di sguardo.
passiamo intorno a casali abbandonati, cascine ancora abitate, antiche torri costruite sopra le cisterne, il laghetto delle tartarughe, le cascate, un grande spiazzale mostra un gregge di pecore e traccia la memoria delle antiche transumanze.
camminiamo ridendo e raccontandoci, massimiliano è un gigante buono e allegro che mi chiede di non spingere troppo sulle sue articolazioni indolenzite.
Azzurra è un architetto che sogna di vivere nella natura lavorando con costruzioni sostenibili con il paesaggio circostante.
le parlo della mia passione per la scrittura e i viaggi, le mando un racconto dove cito un architetto che lei conosce bene.
Finita la camminata, ci raduniamo in cerchio, guido il gruppo attraverso il sorriso e la leggerezza nel ricordo di sè, nel ricordarsi la pace e i colori che abbiamo vissuto camminando, li porto a respirare, a stare dentro, a meditare.
Poi li faccio alzare e, piano piano, li faccio muovere fino a spingere un po di pu, fino a stare fermi come una tavola, poi di lato, poi in una ghirlanda, il cane a testa in giu, una pratica di purificazione e infine una meditazione per tirare fuori tutta la rabbia.
Rilassamento finale, meditazione sul cuore, e poi chiacchere finali di condivisione.
Intorno a noi la pace del parco degli acquedotti, gli uccellini in volo, il silenzio, la quiete.
Vengono tutti a ringraziarmi, anche roberta mi dice di sentirsi bene, rilassata.
Andiamo a bere una cosa tutti insieme.
Nel viaggio di ritorno, io e roberta parliamo di cosa ci porta a scegliere una vita anziche un'altra.
La mattina dopo le scrivo un messaggio e lei mi risponde cosi..
"Grazie a te per ieri e per queste parole che raccontano di una persona sensibile e profonda e mi aiutano a trovare sempre più un senso al mio cammino 🙏"
Cammino per le strade del quartiere, sotto casa mi colpisce il sorriso complice di una cassiera che nel sopportare una cliente nota il mio sguardo di comprensione.
Mentre cammino al sole verso il parco vengo fermato da una ragazza in bici, è Silvia, una vecchia amica che ama arrampicarsi per i boschi con la sua mountain bike. Ridiamo parlando di viaggi.. " a valè mi piacerebbe tanto fare i viaggi da sola come fai te però me manca il coraggio!"
al parco, prendo un caffè dai ragazzi e siedo ad ammirare la meraviglia del mondo davanti ai miei occhi, bambini che giocano, coppie, amici, il sole, il cielo, gli alberi, le fontane.. .quante vite.. quanta bellezza che diamo per scontato .. eppure, tutto, continuamente brilla.
nel pomeriggio mi rivedo con riccardo, che non vedo da tanto.
Arriva con la macchina accompagnato dalla ragazza che mi saluta con un grande sorriso... " senti, ma te lo porti con te ogni tanto? mi parla sempre di te, dei tuoi cammini e i tuoi viaggi solitari, da quando sta con me si è impigrito e non fa piu niente!"
io e ric camminiamo per un paio di ore nella magica e poetica luce della caffarella che ci spinge fino al casale di Annia Regilia, dove scopro una realtà rilassata e paciosa, giovani volontari del servizio Civile tengono in piedi questo angolo di tranquillità.
Sediamo al sole, visitiamo la torre, parliamo delle nostre vite, della pratica yoga, degli insegnanti, del benessere e delle relazioni.
una camminata di affetto e sensibilità, una passeggiata nel verde tra due vecchi amici, mi emoziona ric quando mi ricorda il nostro posto preferito .. " ci andiamo a rilassare al bird watching dove ci piaceva sempre fermarci ?"
le donne che ci passano davanti camminando dentro questa luce ridono della stessa bellezza che ha il sole quando si abbassa verso di noi e sembra tentare di raggiungerci.
Ci abbracciamo e ci promettiamo di non perderci.
Mi fermo nella piazza che piu adoro, dove coi miei amici amiamo sempre fermarci a bere una pinta al tramonto.
Mentre gusto una fresca ipa davanti al cielo che si riposa stendendo un velo celeste dietro i palazzi, mi arriva il bellissimo messaggio di azzurra, conosciuta al parco, riguardo al mio racconto la cui protagonista si chiama viola.
" Molto bello il racconto, mi ha colpito perché io mi chiamo Azzurra, perché mio padre era a Sorrento circondato dall' azzurro e ha deciso di chiamarmi così 😊
E mia nonna si chiamava viola.
Ho letto anche "scegli la felicità". Mi è stato molto di conforto, sono in cammino 🙏"
Arrivo a casa dove i miei mi aspettano per la cena, porto il gelato e scopro che mia madre mi ha preparato un tiramisu di quelli indimenticabili.
Ceniamo, ridiamo, papà vede le partite e io con mamma Lolita Lobosco.
Racconto a mia madre che la sorella del mio amico mario sta male e vorrei andare a casa sua per starle vicino.
" valè, perche fai ste cose, io capisco che vuoi fare qualcosa, ma poi tutta sta tristezza non ti fa bene. "
- lo sai che c'è ma, che le persone che stanno male vogliono solo sentire calore intorno, non servono parole o chissà cosa, solo che ci sia qualcuno accanto, che non le faccia sentire sole."
Mi stendo sul letto dopo una giornata di emozioni e sole, relax e camminate, la consapevolezza che cio che veramente ci fa salire verso l'alto è mantenere i piedi in terra, restando umili e aprendo il cuore come fosse un paracadute che si prende tutta la luce del cielo, tutta la meraviglia del mondo, senza la paura di incontrare ombre, ostacoli, temporali.
Continuando a danzare,
liberi.
spensierati.
vivendo come fosse un sogno.
senza prenderci troppo sul serio.
giocando.
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