Circeo, Nepi e Calcata
ci sono momenti della vita in cui avviene tutto di corsa, non hai il tempo di capire, come quando un'onda si alza e ti fa capovolgere la tavola da surf. non fai in tempo a voltarti che sei già rovesciato sottosopra da quella potenza incontrollabile.
mia madre in ospedale, la conoscenza di Marta, un compleanno che arriva per mostrarti la luce che hai emanato in questi mesi di solitudine e pace.
prendo un treno per staccare da Roma e gustarmi la pace di un giardino affacciato sulla Dea Circe.
A pochi km dal centro del circeo conosco questa bellissima realtà di una famiglia che porta avanti il progetto inziato dal padre, emigrato in germania per lavorare come portantino in ospedale, che avvia insieme ai pazienti disabili le ricerche di un terreno adatto per aprire una casa vacanze accessibile a tutte le persone con sedie a rotelle.
un ragazzo mi porta in giro e mi racconta la storia di sabrina, la figlia, sua amica da sempre, una donna adorabile che mi invita a stare con loro al bar, per un caffè.
un amica di sabrina mi mostra i bicchieri fatti a mano con le frasi dell'odissea, le immagini di Ulisse e la Dea Circe.
mi guarda e ridendo aggiunge: Circe, Divina Madre Canora!
in pochi attimi conosco la storia di sabrina, la sua vita a roma, l'incontro con l'attuale marito, con il quale instauro una sintonia bellissima. del mio anno di nascita, ha vissuto i miei stessi luoghi dell'adolescenza spensierata, tra discoteche e viaggi per locali.
mi viene presentato un altro loro amico, che organizza passeggiate poetiche e gite culturali, eventi musicali e sagre, sentieri nella natura e concerti.
Passiamo la serata a raccontare la roma degli anni 90.. quell' atmosfera magica di quelle notti infinite, l' aria fresca della sera, una roma diversa, un'umanità distante da quella di oggi.
Al risveglio, mi sento libero e felice come gli uccellini che canticchiano fuori la mia finestra. Il messaggio di marta, poi quello di mia madre, il sole dietro la collina, il cielo infinitamente chiaro, apro la porta e cammino a piedi nudi nell' erba. Avevo bisogno di questo contatto con madre terra, nel giorno della mia nascita.
faccio colazione guardando il verde intorno a me, sabrina si alza appena saputo del mio compleanno, mi stringe in un abbraccio pieno di gioia e amore. la sua energia mi spiazza.
mi godo il relax sul lettino, una lunga chacchierata con francesco mentro il sole mi abbronza il corpo e scalda le ossa.
mi faccio una lunga camminata sulla via del sole che rincuora la vista e cade sul mare come una veste che attraversa il mio sguardo.
mi stendo sopra questo incanto, il mio pensiero vola sul sorriso di una ragazza di ciampino, con la quale inzio un nuovo cammino.
un intreccio di due destini, due amori per la vita che si incastrano dentro uno ancora piu grande per annaffiare il mondo di una nuova energia.
cammino beato per il borgo, le strade bianche mi fa pensare alla grecia, un percorso roccioso che si affaccia sulla grande distesa blu di mare cristallino.
la Dea guarda tutto con distacco e sconfinato amore.
c'è silenzio, pace, sento il vento e le cose preziose ricordarmi la fortuna di questo corpo che cammina e si gode la vita.
il cielo, gli alberi, la ragazza del bar, la signora in finestra, le case in cima alla collina, questa liberà mi apre le braccia e mi spalanca il cuore. è questa le vera libertà, non fare quello che mi pare, ma guardare il mondo con occhi amorevoli e grati.
il viaggio in treno, il taccuino sulla scrivania, il pullman, i messaggi di marta, il profumo di rose, i campi di grano, i fiori, i frutti, le marmellate della signora, la gentilezza delle cameriere, questo è per me viaggiare... stare dentro le cose, dentro le persone e dire grazie.. continuamente grazie. con il corpo, gli occhi, le mani, gli abbracci.
Dopo piu di 4 anni, mi ritrovo in un letto al fianco di una donna che ho consociuto d apochi giorni ma gia illumina le mie notti.
Una notte che difficilmente dimenticherò. Entrare nel cuore di una rosa nel momento in cui il sole le asciuga le ultime gocce di pioggia. Un ingresso delicato e pieno di stupore, un bambino che apre la finestra della vita e ci entra dentro ridendo, colto da un raggio che penetra negli abissi dell' anima, come a ripulire intere vite passate ad aspettare la fine di un tunnel.
La vita è cio che ti accade mentre stai pensando a tutt'altro. Il passato esce di casa con le pantofole e senza piu vestiti, non trova piu ristoro in dimore dove entra amore. Puro. Sconfinato. Lei, davanti alle mie paure.. mi dice, parlami. Non scappare. Non ti chiudere. Metti fine alle paure del bambino ferito. Hai diritto a splendere. Non autosabotarti piu.Camminiamo per le vie del suo paese, per i sentieri di nepi, per le strade di calcata, posiamo il sorriso sul panorama verde, lasciamo la nostra luce sui riflessi di un mondo medioevale e felice. Una comunità di hippy che ci ha aperto la casa del loro cuore come se non ci fosse altro mondo che quel giardino di rocce e sculture, chitarre e poesie. Fuori dai ritmi imposti, ognuno con la sua storia. Marco viene a bussarci per dirci di andare a cena, un gesto vecchio secoli eppure ancora in grado di scuotermi il cuore, bagnato di amore, del sorriso di marta, delle sue mani sul petto, del suo bacio iniziatico al paradiso. Un trekking tra persone che non si conoscono e si scoprono gruppo, anime in cammino, una strada insieme. Marta splende alle cascate, mentre incontra il bosco e il borgo, mentre incontra gli altri. Ho capito che il vero amore è quando ti innamori per come lei è nel mondo e con gli altri, prima che con te. Questo mi ha aperto il cuore e spostato le pietre che non facevano aprire la porta.
Il tramonto insieme, il risveglio, il pranzo in piazza, la suite, la colazione sopra la piazza ricolma di artisti, la mostra che invita le anime e raccogliersi. Guardo lei che lascia entrare meraviglia dentro sé senza paura di farsi male. Lei si prende tutto. Le emozioni e l'amore. Con la forza di uno tsunami. Calcata è un mondo di amici. Una famiglia di artisti e anime in viaggio. Libere dal giudizio. Gianni che ha conosciuto aldo moro, cristian che ha ripreso un amore in australia, Guendalina che lotta ogni giorno per dimostrare che lei non è suo padre, marco che sogna di diventare guida ambientale. Chi fa Babbo natale, chi costruisce arte con carta riciclata, chi con legno, chi da una carriera di attore al barista del paese.
Si mangia tutti insieme, si vive in strada, si condivide.
Qui tutto sembra rimasto intatto, un mondo antico in cui le persone si s'incontrano, si ritrovano. E accadono magie. Come l' amore scoccato tra un ragazzaccio di colli albani e una dama trasteverina. Qui, tra i vicoli che portano in cielo e le fate che baciano i tramonti, con questa luce infinitamente poetica e un paesaggio lunare, le anime si raccontano.
Ho negli occhi marta che mi guarda mentre facciamo l' amore. Pensavo di aver trovato il paradiso dentro di me.. ma l' anima mi ha ricordato quanto sia infinita la bellezza del cuore, di questa esistenza. Quando ti inchini al mistero.. la luce che ti entra dentro ti sconvolge, ti spaventa e ti fa tornare bambino. Canti e balli.. corri in macchina e baci questa opera d'arte che ti siede accanto. 3 giorni vestiti da attori di un romanzo d'epoca, ricamati dalla luce della gioia di vivere. 3 giorni vissuti dentro quel posto chiamato cuore.
Ho negli occhi il cielo di nepi, il suo verde rigoglioso e marta che siede sul ponte, attraversata da un vento riconciliante con gli spiriti del bosco. Camminare e ringraziare. Per 3 giorni. Ho negli occhi. e nel cuore io dentro lei.. lei dentro me. Mi allunga la mano mentre ammiro il cielo di una giornata che sembrava infinita. La notte di calcata, seduti sotto le stelle.. tra anime belle.
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