camminare. cambiare. vivere.

dopo la scuola e il servizio militare ho avuto la netta sensazione di non sapere cosa fare della mia vita.

sentivo nella pancia un vuoto che necessitava di essere colmato.

ho deciso di partire. sono arrivato in belgio, e ci sono rimasto un anno.

ho fatto volontariato in un centro giovanile. un paesino sperduto, ogni giorno facevo 20 km col motorino; pulivo, pitturavo, preparavo, aiutavo per gli eventi, il teatro, dare uno spazio per creare arte, musica, idee. il centro accoglieva il disagio di chi viveva fuori dal sistema. disoccupati, politici, volontari, sfrattati, abbandonati, vittime.   la sera andavo a scuola di fiammingo.  

stavo mettendo i piedi nel mondo.. prima stavo fermo sul cornicione della finestra, con la paura di cadere.  

ho conosciuto la vita semplice dei piccoli paesi del nord europa. I volontari che arrivavano da ogni angolo del mondo per sperimentare la vita attraverso una nuova lingua o un cibo diverso, mi hanno fatto sentire parte di un bellissimo mondo in cammino, spezzando in un solo attimo anni di pregiudizi e steccati che ponevano solo limiti alla conoscenza. Conoscere nuove famiglie, un nuovo modo di essere comunità e vivere insieme, sotto lo stesso tetto. Ho partecipato a progetti, incontri, realtà internazionali che davano vita a idee comunitarie innovative e concrete. Vivere con gli altri è stata un esperienza formativa unica. Ho stretto amicizia con italiani, costaricani, indiani, bolivia, colombia messico, ghana, finlandia, germania,  nigeria e tanti altri. Lavorare insieme per costruire un casale nel verde, trovarsi con le stesse perplessità su come uscire da quell'esperienza.. come tornare a casa. 

Sono tornato in italia.. e dopo pochi mesi ero in spagna per fare esperienza come animatore estivo.

sono rientrato e ho provato a vedermi in italia, con occhi nuovi. 

Ho iniziato a vedere l'italia, l'europa, i piccoli borghi, i paesini antichi, i posti di mare,  viaggiavo solo o con amici. Ho inziato ad avere le mie storie a Roma e per un pò ho smesso di viaggiare. Ho provato a vivere come gli altri, fatto tanti lavoretti finchè ho trovato un impiego in un call center, dove ancora lavoro.
altre storie, altre prove. 


Nel 2009 vado coi miei amici in thailandia per due settimane di spensierata vacanza. L'incontro con quel mondo mi apre completamente gli occhi. Mi sono detto: io qui ci torno, e da solo.
chiedo il part- time  a lavoro. vado in thailandia.
dal 2010 non ho piu smesso di perdermi in quel caotico folle mondo di sorrisi e clacson, buddha e pad-thai.
Thailandia, Cambogia, Sri Lanka, Laos, Birmania, India.
Mi sono immerso nella vasta contradditoria affascinante onda asiatica e non ne sono piu uscito.

anni di viaggi solitari in asia, ritiri nei monasteri del nord, maestro a scuola coi bambini, soggiorni con le famiglie locali, vita nella foresta, sperimentare, senza parlarsi,  la vita delle tribu di montagna.

La thailandia ti insegna ad accettare ogni cosa che succede alla tua vita, perchè nulla è veramente Tuo. Mi ha stregato il cuore con la gentilezza. Nonostante le mille ingiustizie che trovi nelle strade e il desiderio consumistico sempre piu sfrenato. 

L'india mi ha travolto. Il gange ti porta con sè, ti spinge con una violenza tale  che quasi vorresti odiarla, questa Madre che protegge. Ma poi non ce la fai. Anche il fango ti diventa amico, e mentre vorresti andartene non riesci a staccare gli occhi dai bambini, saggi maestri quanto i Bramini.     


L' india ti resta dentro. Cosi tanto che per un  pò hai bisogno di leggerezza.
torno a scoprire l'italia, col suo incantevole mare, i suoi sperduti paesi arrampicati sulle rocce, la vita umile dei borghi medioevali, la cordialità delle comunità rurali, la tranquillità della vita nelle campagne. 

il mio ultimo grande viaggio lo faccio a piedi. In spagna, da Lèon a Santiago di Compostela. 

L esperienza tra le più toccanti della vita mia.

mentre ti si gonfiano i piedi ti si illuminano gli occhi. 

il cuore trova piu spazio per emergere quando vai a piedi. 
piu vai lento piu sei contento. piu ti fermi piu ti incanti. ogni sosta è un respiro di consapevolezza, è un fermarsi dentro di te. 

ogni passo un occasione per conoscere: L'altro e te stesso.

300 km di fatica e indimeticabile beatitudine. di salite e discese, dolori e forti emozioni. Incontri, paesaggi, cordialità, accoglienza, condivisione.

L'essenziale si nutre delle nostre esperienze condivise.

Il cammino ti insegna a vivere: senza fretta, senza ego, senza mèta.   

ora non riesco a stare giorni senza camminare, appena posso infilo le scarpe e proseguo. meno indicazioni ho e piu mi sento libero. Ho fatto piu volte il sentiero dell'appia antica che da Roma arriva a Castel Gandolfo. Ho fatto l 'utima parte della via Francigena da Viterbo a Roma e il sentiero degli Dei sulla costiera amalfitana. E continuamente cammino, senza piu vedere i kilometri. 

A piedi scopri i dettagli, vedi tutto, sei libero di fermarti, senza bisogno di mettere benzina o rischiare incidenti. è un sentirsi vivo e grato ad ogni cosa.
 è libertà estrema. 
A piedi sei consapevole, mentre respiri lento, dove sei in questo preciso momento. E questo ti basta. Un letto, un pasto, degli amici, la natura e la condivisone. In queste piccoli e semplici necessità primarie l' uomo riscopre il suo contatto con la sua vera natura. tornare coi piedi sulla terra.

camminare aiuta a scrollare pensieri dannosi e bisogni inutili. 
camminando ritroviamo pace, e possiamo condividerla.

"    now i walk ...  "  



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