La morte è solo un viaggio.
Un viaggio verso casa per dare un ultimo saluto al papà di Andrea, che non ce l'ha fatta più a combattere.
Fino all'ultimo ha mantenuto la mente giovane, brillante, in grado di fare gli ultimi conti per lasciare una vita sicura ai figli.
Sono arrivato, papà voleva andare in chiesa. Gli ho detto, aspetta, andiamo al portone, forse c'è ancora la macchina. Incontro la mamma di lizio, mi stringe la mano, saluta mio padre, poi guardandomi scuote la testa. Un piccolo gesto che racconta il dolore di una comunità. Lo stesso di mio padre, che non riesce a salutare Andrea, piange e non dice niente, lo accarezza,.come fa un papà. Andrea lo guarda negli occhi: aldo te prego, non me fa cosi, ho appena smesso.
Mario.il papà di Emanuela,.preoccupato e addolorato mi racconta gli ultimi giorni di massimo. " speriamo che sti du ragazzi se fanno forza, m ha fatto troppo male vedere massimo così."
C'è tamara, la Mamma di buzi, barbara, la sorella. Arriva Gianluca, elegante, bello, ed è un conforto vederlo.
Scendiamo tutti insieme verso la Chiesa.
Prendo per braccio Filippo, mi racconta la sua notte. " fili, adesso mettete via ogni divisione,ogni scontro. Ora dovete.essere una forza. Siete fratelli. Siete una forza enorme."
Ciro mi chiama per darmi un regalo. In quel momento guardo la vita mescolarsi alla morte.. vedo dentro la vita un soffio di morte e nella morte la vita che soffia. È nei nostri volti la morte, la portiamo con noi ogni giorno quella paura, quel pensiero, anche se fingiamo che non esiste, la morte è la nostra stessa vita. Solo amandola, riusciamo ad amare la vita.
Davanti al piazzale ci sono tutti: lizio Zeman luca pisellino mocerino buzi Alberto massimetto paris rivedo robertino, Gianni, balena.
Di lato, massi e mario. Li raggiungo.
A gianluca, appena vedo robertino, chiedo se oggi riprendono a parlarsi.mi guarda e mi dice" Certo."
Poche ore dopo Roberto mi chiede il suo numero .. e Gianluca mi scrive.. " sei un traghettatore di anime."
A ciro chiedo se gianni lo ha salutato.
Che fatica le relazioni, uno sbaglio ce lo portiamo a vita come uno zaino sulle spalle.
Ma poi, che ce ne facciamo dell' orgoglio se in punto di morte avremmo voluto solo vivere di amore?
Anche in un giornata come questa , piena.di straziante.dolore,.si può fare qualcosa per gli altri, per alleviare almeno un po', quella crosta che ci tiene sotto i ferri.
Ma davanti alla.morte di un padre,.una madre, un fratello,un amico, di me che mi ammalo, è possibile esser grati alla vita?
Se oggi andrea ha guardato fuori la Chiesa.. e ha visto tutto il quartiere stretto in un abbraccio, non ha potuto non dire Grazie.
Si può toccare l'infinito con un solo dito, con una sola vita.
Rivedo Francesco, vecchio amico.
In Chiesa, siamo rimasti in pochi. Sulle scale una corona gigante recita.. " i ragazzi della palmetta. " il nostro ultimo saluto a massimo, una persona educata, gentile.di un altro mondo. Quello che oggi, ha fatto piangere mio padre e i genitori dei miei amici.
Oggi andrea è un uomo. Un cuore gigante.
Che dolore vederlo cosi oggi. Ma allo stesso tempo, che onore averlo come amico.
Gianluca entra a casa. Abbraccia i miei, stringe mia madre e poi corre via. " vale, non è possibile, ogni volta che entro a casa tua, ritorno all'infanzia. Mi fa troppo male."
tutto questo dolore è parte di un amore ancora più grande.
Ho davanti i miei occhi Andrea che porta sulle spalle il corpo del padre e tutte le paure del domani.
E poi l'applauso di tutto il quartiere, io e mio padre fuori al portone, le mamme sole, la mamma di Davide coi fiori, tamara Sonia rossana Rita.. tutta la squadra del muretto schierata intorno a lui, senza neanche poterlo abbracciare.
Ci hanno tolto anche quello, non solo il contatto, il respiro, la condivisione, non si può neanche esternare liberamente né una gioia né un dolore.
Ma non hanno potuto cancellare la manifestazione silenziosa di un intero quartiere che ha riempito la Chiesa di fiori e il piazzale di amici, parenti, ricordi, lacrime, sguardi, emozioni che nessun virus potrà farci dimenticare.
Mentre io e Gianluca saliamo su al cortile mi sento andrea prendermi per la spalla.
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