Malaga.

 Volevo andare a Cadice, ma ho deciso di restare qui. Il bello del viaggiare soli è che scegli al momento di stare o andare. Almeno per me, è sempre stato così. Se un posto mi trasmette una bella energia, io resto. Altrimenti cambio. Ho immediatamente subìto il fascino di Malaga, la sua luce mi ha abbracciato l'anima.


È non solo per il cielo primaverile o i colori di Picasso, non è solo per i murales in ogni strada.


È per la luce dei volti, degli occhi, dell'aria, dell'atmosfera serena, allegra, vivace.


La luce dei sorrisi. 

La musica nei locali e nelle strade.


La chitarra ai tavoli, come era Roma una vita fa.


Al caminito del Rey ho conosciuto due persone eccezionali, del Belgio. È stata una camminata che ho ancora dentro gli occhi.


Ancora mi batte il cuore.


Alla fine del cammino Kurt mi offre una birra, e insieme aspettiamo il treno che mi riporta a Malaga.


Sono stati giorni indimenticabili, con me stesso. Un innamoramento sempre più profondo con Valerio. Giorni a contatto con la mia anima, una relazione intima, profonda.

Ho vissuto la bellezza anche senza far niente, nella stanza. L ho vissuta ballando o fischiettando camminando tra gli alberi, cantando sotto il tramonto, ridendo davanti il mare, incantato nelle piccole vie, tra le signore al mercato, nelle giganti e monumentali terrazze dell'Alhambra, nelle colonne arabe della Mezquita, negli occhi delle ballerine di Flamenco, nelle strade, nella luce del cielo, negli incontri improvvisi, nei dialoghi riempiti dai sorrisi. 


Ho camminato spalancando le braccia, prendendo tutta l'aria che mi ha rigenerando. 


La testa tra le colline innevate, sotto il cielo,  in mezzo alla vita.


Taperie e cervecerie, caffè e piazze, musei e palazzi, case e appartamenti, stanze singole, finestre e balconi. Giardini, tramonti, un sole alto e caldo come un cuore pieno di amore.


Qui sembra che il virus non ci sia mai stato. Nessuno ne parla mai, e se non accendi la TV o apri il giornale, non te ne accorgi mai.


In ogni città che ho visitato la vita brilla, esplode di gioia. Non ho incontrato un viso cupo, triste , arrabbiato. 


Ho conosciuto una ragazza che lavora al bar della piazza di Malaga, gira da anni ed è tornata qui perché si sente troppo bene in questa atmosfera, ma in Italia non è mai più tornata.


Si ride sempre , si canta, si balla, si vive.


C'è chi porta la mascherina, chi no. 


Nei musei e nei palazzi non chiedono nessun certificato, neanche nella maggioranza dei bar.


Puoi mangiare come un normale cittadino, senza sentirti un appestato.


Nessuno ti guarda strano se non ti copri il viso con una maschera, ognuno fa la sua scelta, e rispetta l'altro.


Io avevo voglia proprio di questo. Di un ritorno alla vita.


Al rispetto delle relazioni umane, dei diritti inaleniabili dell'uomo, ai sentimenti di amore, alla libertà di condividere uno spazio che è la nostra esistenza. Se dobbiamo vivere con la paura della vita stessa, che senso avrebbe vivere.


Qui si respira vita, libertà, pace.  Convivenza serena.


Nessuna durezza negli sguardi, nei giudizi, nessun desiderio di esprimere rabbia ogni giorno, come avviene da noi ormai da 2 anni.


Avevo voglia di questa leggerezza. Di sorrisi e musica. Di vedere la gente uscire e vivere. Senza la paura dell'altro. Senza la paura di fare o ricevere male.


Il pensiero di tornare in Italia e respirare quell'aria pesante mi fa vacillare.


Poi però sento dentro di me la stessa armonia che ho respirato in Spagna. Ed è questo il vero senso di un viaggio, aver portato dentro quello che abbiamo conosciuto fuori.


Assorbire la mentalità di un posto è più importante che visitare le sue bellezze.


È affascinante entrare nella cultura di un luogo diverso da dove viviamo.


Ed è questo a farti tornare a casa con occhi nuovi.


Dove non c'è bellezza la puoi portare tu.


Se hai fatto entrare bellezza dentro i tuoi occhi.


Non è un problema di governo, è un problema di come reagiamo noi agli eventi.


Se in te c'è bellezza, neanche una catastrofe la può disintegrare, è solida come marmo, granitica e irremovibile.


Ovunque possiamo trovare bellezza se attingiamo al cuore.


Non dovremmo fare mai cose che riducono la nostra bellezza. Se sorgono pensieri non utili, lasciamoli andare.


Mi piace entrare nella vita degli altri, curiosare le attenzioni e le parole, sguardi e movimenti.


Penetro nelle coppie, nei solitari, nei gruppi, intercetto emozioni come se stessi guardando un film, mi godo lo spettacolo e viaggio nell'infinito e affascinante universo umano.


Ogni persona è un mondo da raccontare, nessuna vita è noiosa, ogni storia è interessante.


Ognuno ha sogni diversi, desideri che non vengono esauditi da chissà quante vite.


Una simpatica e affascinante spazzina mi sorride e si ferma per farmi fotografare un murales. 


Un poliziotto ride coi passanti, la signora del forno mi cerca i dolci vegani, la ragazza del bar, quella ai tavoli del ristorante, la donna al negozio di souvenir, ovunque entro vengo accolto da un calore che mi commuove. Ogni persona mi augura il meglio da questo viaggio e mi danno il benvenuto. È ossigeno questa umanità.


Poliziotti gentili coi passanti e coi turisti, scherzano e mostrano al mondo lo sguardo rilassato del popolo di Malaga. Un popolo affacciato sul porto, in costante movimento,   spensierato e sorridente, nutrito dalla musica nelle piazze,  dai balli dei clochard insieme agli artisti, dai murales, dalla ribellione e dall'università, dal teatro romano e dalla cattedrale, dai colori di Picasso, dalle tapas a tutte le ore, dalla sangria e da un divertimento che inizia al mattino e finisce nella tarda notte.



La bellezza ha infinite forme, viaggia da un cuore all'altro, dal fruttivendolo gentile, alla signora simpatica della casa, ogni secondo, se hai gli occhi aperti, può regalarti incanto.

L'energia che ho respirato questi giorni, ha a che fare con la vita, con l'arte, con la musica, con la bellezza di ogni cosa.
































































































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