Ritorno a roma.

 Giro per il quartiere,  la gente in festa cammina e io porto la mente al bagno con lena, alla testa in acqua a guardare il cielo, e il sorriso che accarezza il cuore.


Una nuotata nel cuore di un grande blu, il relax sdraiati tra i sassi, la chiacchierata spensierata tra baci e risate, quel senso di leggerezza e beatitudine,  avvolti dai colori,  dalla bellezza intorno.

Esco con la mente dal contesto caotico della città e mi ritrovo in quel luogo di pace,  in quella caletta isolata, in quel giro in bici nel tranquillo villaggio di mare.

Poi vanessa. La sua voce e  la sua pelle mi è rimasta addosso. Mi ha fatto tornare adolescente, guardando le sue foto e riascoltando i suoi audio.

Ci scriviamo ogni giorno, non mi capitava da tanto tempo provare un emozione così nel ricevere un messaggio. 

Vado dai miei, le carezze di mamma e una cena da ricordare. Le attenzioni di mio padre , le risate con mio fratello.




Cammino, vado al parco, passo in chiesa, al supermercato  tra la cassiera e un uomo in fila percepisco una atmosfera molto dura, mentre io cercavo un altro prodotto di tofu.


Un caffè in silenzio prendendo il sole in balcone, respiro un po di pace.

Dormo, leggo, scrivo. 

Guardo un film, ascolto un po di musica,  preparo da mangiare,  mi godo il relax di casa.

Alla posta scherzo con una dipendente che è nata il mio stesso giorno. Cammino ascoltando chandelier,  sento il vento sulle braccia, giro in infradito e bermuda, con il cielo dipinto dei miei occhi.

Mi vedo a testaccio con mio fratello, ci godiamo un pomeriggio di quelli intensi, pieni di ricordi e racconti, della nostra infanzia,  i film, le emozioni,  lo stadio,  le amicizie. Guardiamo i bambini giocare, le famiglie in piazza,  la serenità popolare di un quartiere genuino e verace. Un gelato, un aperitivo e infine una cena dal bucatino.

Un rientro a Roma poetico e dolce, guardando il mondo con la leggerezza di chi è ancora con la testa in viaggio, tra altre culture e altre destinazioni.

Vado al mare, mi vedo con manuelina, poi con Daniele.

Condividere gioia è il più grande insegnamento di questa lunga e affascinante vita, sempre in evoluzione.. sempre nuova. Sempre piena di emozioni e sorprese, di nuovi me, di nuove possibilità,  nuove sfide da affrontare,  nuovi orizzonti,  nuove strada da prendere.


Ai fori, giro incantato. Prendo una pizza tonda a Madonna dei monti, una squisita pizza vegan con pesto di mandorle e pistacchio,  datterini e basilico.  Mi fermo con una birra davanti al foro di Augusto.

La luce del tramonto più bella del mondo. L'aria perfetta,  roma d'estate ha una luce che non dimentichi mai più. Ti ricorda le emozioni più forti, le scene che hanno attraversato il cuore, le parole che ancora scivolano dentro.

Guardo un film al tempio di Venere, di fronte al Colosseo. 

Una giornata beata. Risveglio, caffè, relax, yoga e meditazione. Un cannolo alla crema da wani, di quelle creme pasticcere che non dimentichi. Assaggio rilassato il cannolo camminando verso il treno. In piscina mi godo una giornata di completo ozio, facendo senza fare, ammirando la vita da un lettino, prendendo il sole, gustando un gelato, un estratto di frutta e verdura. Mi godo l'acqua, il cielo, il beneficio di una lunga nuotata, nuoto grato di avere la forza e la capacità per farlo, di avere il mio corpo in acqua. Leggo, scrivo, guardo il femminile che mi gira intorno, tutte donne sole o con amiche, non ci sono molte coppie. Ê affascinante quanta vita, quanti insegnamenti si possono trarre solo osservando I movimenti delle donne. Sono danza i loro modi di muoversi, è musica il loro sguardo sul mondo, è poesia la loro voglia di quiete e silenzio, le loro scelte, la loro energia, la loro luce tiene in vita il mondo, il loro incanto sulla vita spiega il mistero delle nostre domande.

Esco e vado in centro, ascolto cremonini mentre la piazza della stazione brilla di una luce magica, spettrale. 

Cala il sole e tutto sembra fermarsi, l'aria intorno alle mura di piazza Esedra si fa calma, fresca.

 Resto incantato. 

Cammino, guardo il cielo che si tinge di rosa, oltre la fontana si affaccia elegante il milite ignoto, alla fine di via nazionale. 

Mi sento un viaggiatore a casa, lo stupore è lo zaino che mi tiene gli occhi aperti, vivi.

La stessa frase che mi dice Liliana, una siciliana di Catania conosciuta nell'arena estiva di piazza Vittorio, mentre mi consigliava un buon vino francese. 

" Sì vede che stai bene solo, ti godi la vita, ti godi la tua città, sei un viaggiatore, hai gli occhi vivi. "

Lavora come chef nelle barche, vive viaggiando, ma vorrebbe riprendere il suo laboratorio di ceramica. 

Ci sdraiamo sul prato. 

Mangiamo e sorseggiamo vino raccontandoci, condividendo esperienze, relazioni, desiderio di cambiamento. 

Guardiamo Belfast, un emozionante omaggio alla realtà irlandese degli anni 60 visto attraverso gli occhi di un bellissimo bambino. 

Prima del film mi arriva la foto della mia ex al mare.. la prima frase che mi esce dalla pancia è.. " ecco il mio amore."
Guardo Liliana, e sorrido.

Appena arrivato in piazza la luce del parco gli alberi le mura le piante intorno tutto faceva respirare pace e tranquillità, quiete. arrivo all'ingresso faccio il biglietto cammino sul viale alberato dopo una giornata in piscina rigenerante e felice. sento la vita scorrermi sulla pelle, tra le vene. La luce del mondo si riflette negli occhi, ogni cosa brilla di bellezza e incanto.

Arrivo al chiosco mi fermo per un bicchiere di vino e un pezzo di pizza. mentre aspetto, intorno a me, tra i tavoli ,ogni volto ha una luce felice,  sorridente,rilassata.   il luogo sembra un tempio ricostruito, un giardino tra le mura dove la gentilezza dei camerieri si  trasmette alle persone sedute, tutto è un richiamo alla vita, al benessere, alla pace.

Alle vibrazioni dell'estate.

Proprio mentre ammiro la luce della cupola di santa Maria maggiore, il volto sorridente di una ragazza mora mi passa davanti. In quel momento realizzo la perfezione della bellezza. L' arte in una facciata barocca e nel volto di una giovane donna con gli occhi aperti alla vita, due dipinti che narrano di meraviglia, di gioia. 

Arte è saper riconoscere la bellezza, sentirla dentro e vederla esplodere fuori.il femminile è ovunque, è la vita stessa. È la poesia racchiusa dentro ogni forma, ogni immagine, ogni luce.

Mi resta addosso la luce del Bosforo che attraversa le vite di milioni di occhi. Mi resta l'odore del caffè turco, la luce del tramonto, le signore ai tavoli, il tè nel pomeriggio, mettere la testa sotto il cielo e arrivare al quartiere asiatico di istanbul, La capapdocia, i canti delle moschee che arrivano fin dentro le case, fin dentro le ossa. Il mare, la gente, gli incontri, gli occhi. Gli occhi delle signore del villaggio, degli uomini pieni di baffi, gli occhi del mondo, dei dipinti, di me che guardo, gli occhi del viaggio che si fa dentro, mentre fuori la bellezza del vivere esplode di luce. 






















































































Vanessa, a mezzanotte.. mentre sono a capocotta con gli amici.. mi scrive un messaggio con scritto solo.. " vale. "
Così, davanti ad un bicchiere di vino e il sorriso di un amico, resto a guardare il telefono.



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