Fiumicino. Un mare di amore.

 Un giorno come tanti.. nel cuore della settimana, propongo ai miei di andarsene in spiaggia. Noi, sotto il sole, in mezzo al cielo che promette estate e brilla di primavera.


I miei vengono a San paolo e da lì, raggiungiamo il luogo che ha visto crescere me e mio fratello, mia madre e mio padre innamorarsi, i miei zii diventare adulti, i miei nonni costruire i loro sogni di avere in una casa tutta la famiglia, con tutti i figli e i nipoti: Fiumicino.


In viaggio☀️, ci raccontiamo delle giornate e delle cose che troviamo intorno a noi. Arriviamo in spiaggia, mi abbraccio mamma, che mi mostra i balconi affacciati sul mare, un suo sogno. Guardiamo i quadri nelle stanze, mentre gustiamo il caffè, pieni della luce del mare, del cielo sopra le onde, del vento sulla sabbia, dei palazzi crepati dalle umidità, rifletto sulle cose che sorgono attraverso di noi, e nonostante noi. 


Guardiamo le realtà attraverso  il filtro del tempo, ma se riusciamo a guardarla libera da preconcetti, usciamo dalle illusioni e viviamo in eterno, da uomini liberi. 


Ah, come è bella la gente libera nella mente.


Sediamo io e mamma davanti al mare che sembra  la tavola  di un pittore che dipinge l'amore.


Bizio e papà camminano e chiacchierano sereni sulla spiaggia, che gioia fermarmi a guardarli,ad osservare la luce di questo momento, la magia di fermare la bellezza delle cose.


Raggiungo il mare per sentire l'acqua.

come mettere le mani nella bocca della verità, vengo travolto da una sensazione di pace, un abbraccio da qualcosa che non conosco ma che mi appartiene.


Il mare ci ricorda che siamo fratelli in ginocchio davanti all'imperscrutabile, è uno sguardo divino e calmo sulle nostre vite circondate da paure.. che in realtà sono solo onde, cadono sulla sabbia appena le lasciamo andare.


Viviamo di corsa, e non ci soffermiamo sulla magia di un soffio di vento, su un abbraccio con papà, la stretta con mio fratello, le risate con mamma.
















Andiamo nel borgo di Fiumicino, respiro l'atmosfera dei pescatori che fanno di questo posto un autentico villaggio sul mare. 


È meno turistico, ma ha ancora i vecchietti abbronzati che si ritrovano in piazza. C'è la vita del porto, i volti dei pescatori segnati dal mare, le tradizioni popolari, i forni e le viette silenziose.


Mamma mi racconta della Madonna portata in mare ad ogni ferragosto, dei giorni vissuti con le amiche tra la spiaggia e la discoteca.


Aveva 4 mesi quando ha visto fiumicino per la prima volta, nonna ci portava tutti, era la casa dei genitori di mia nonna, dei nonni di di mia madre, ha visto crescere 3 generazioni. 


Con mio fratello, giriamo tra le vinerie e i negozi, prendiamo la pizza e  e insieme ai miei sediamo su una panchina, di fronte al porto, col sole addosso.


Ci rilassiamo, ridendo beati dentro questo momento tutto nostro, ricordando la nostra storia, nel luogo dove i miei si sono amati e dove la famiglia ha vissuto il suo splendore.


Mamma, respira il vento del mare, respira i ricordi di una vita intera.









LA nuova amministrazione ha dato un volto nuovo a questo piccolo porto di mare. Pista ciclabile che attraversa tutto il lungomare, gira intorno al borgo e arriva fino all'aeroporto, le strade curate, un parco pulito con enormi spazi per correre e giocare, locali nuovi e una passeggiata  che  dalla via principale fa scorgere vicoli e strade pulite.


Mamma mi fa vedere dove stava casa di nonna. come sono cambiati i negozi, i banchi che vendevano porchetta sono diventati boutique, locali alla moda, chioschi. 


Si ricorda la gelateria, il forno, la pasticceria, il pesce fresco che andavano a prendere nonno e nonna, e quando le indica una chiesa, mi dice che li, il parroco se ne scappo' con una devota, lasciando dietro di se' scandalo e smarrimento. 


I miei mi lasciano sulla colombo, ne approfitto per girare a piedi per San Paolo, per gustarmi la primavera e le vie piu verdi, piu silenziose e calme.  









Prima del tramonto, gli amici mi chiamano per una birra al parco, e questo basta per sfoggiare un sorriso piu ampio della mscherina.


La luce che ci aspetta al parco, di fronte alla bsilioca, la si puo leggere negli occhi di chi  gioca con la palla, di chi si sfida ad arti marziali, di chi corre e si draia sull-erba, di chi gioca ridendo dentro lo sguardo del proprio amato. E lo vedi sulla pelle, tutto il sole di una giornata, tutto l-amore che brilla nella vita. di tutti i giorni . anche in quelli cupi, pieni di ombre e di p[ioggia, l'amore e' sempre li, pronto, aperto, smisurato e senza confini.















Sdraiati al parco, con  la birra che mi fa trovare paolo, mi prendo tutto il calore di questo benessere. E rido, senza riuscire a fermare la grazia di un cuore che si apre a ventaglio, innocente, davanti al mondo. 


Le ragazze ci tirano la palla e ridono, noi giochiamo coi dadi per vedere quali sono i numeri che dobbiamo custodire nella nostra esperienza. 


Torno a casa, e mnetre sto preparando il riso arriva il messaggio di mamma|:


Vale, le tue iniziative sempre lodevoli scaldano il cuore ...       grazie della giornata indimenticabile che ci hai fatto passare. "



Non ci accorgiamo mai di quanto sia preziosi i sogni degli altri. 


Mamma sognava il mare da tempo ma non lo chiedeva mai a nessuno, come se i suoi desideri siano sempre secondari, da mettere in secondo piano, dopo che ha pensato a tutti.

Quando le ho detto, Andiamo al mare? lei, per prima cosa, ha aperto gli occhi e sorriso. Poi, ha guardato papa', come a chiederne il parere. 

Cosi, ci siamo ritrovati tuti. E per me, e' stato piu di un grande viaggio, non c'e' mai abbastanza tempo per dire grazie a tutto questo.


VAdo al supermercato, gioco con la cassiera, rido con la ragazza che gentilmente mi fa passare, entro nel negozio vicino casa, vado a provarmi un cappellino, e mentre sono in fila gioco con un bambino che si nasconde dietro le gambe della madre, sfido la sua timidezza..  e ride. 


C'e' vita dappertutto, ogni secondo. Basta alzare lo sguardo, aprire gli occhi, strofinare il cuore e accenderlo.


La mattina mi sveglio, vado alla stazione, cammino nel deserto, che e' si un incanto, ma fa rabbrividire vedere una stazione dei treni vuota, di sabato . cammino fino a san lorenzo, giro tra le strade e  i murales che raccontano la guerra e la societa' di oggi.  mi vedo con massimo  al circolo e trovo un bellissimo mondo di giovani volontari,  studenti universitari che si danno da fare ogni giorno. 

















Arriviamo a  colli aniene, si respira aria popolare, una forte appartenenza con la strada, un rabbia sociale che sembra quasi strozzata, dentro i giacchetti a vento, in un mattino cupo e rigido.

Le signore che si fermano a darci sostegno sono una grande emozione per me, come lo sono i piu giovani che prendono la pasta per darcela a noi, senza fare la spesa per loro.   

La genuina timidezza di questi luoghi e' un conforto in momenti cosi duri,  dove si perde ogni certezza, oltre al lavoro e al pasto quotidiano. 







Le famiglie che vanno in difficolta' sono anche quelle che erano benestanti e ora fanno fatica a sostenere il costo della vita. Piu di 900 mila persone senza lavoro in un anno,    con un milione di poveri in piu. 




Si parla ogni giorno di contagi, ma di  questi numeri, del resoconto di una tragedia sociale, nemmeno la traccia.


Ci raggiungono due giovani universitari, lei è francese e studia marketing, lui di Bari e si sta laureando in scienze politiche.


Lei è piccolina, scura e timida, una minuta e graziosa francese dai capelli ricci che trema dal freddo, così mi tolgo il giacchetto e muoio io😄.


Una mattinata che nonostante il vento mi ha riempito di calore, umanità, conforto e speranza.


Sorrisi, tanti sorrisi.


Il viaggio che ti fa fare la bontà d animo non conosce ostacoli.


Prendo la metro a Santa Maria in Soccorso, rientro in camera, ascolto Nina Simone, mi rilasso sul balcone.   









   

innamorato, sempre di piu  ....  della vita, dell'amore,  



















DI LEI.







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