offri la tua gioia.

 mi stendo a piedi nudi sulla sabbia, libero di gustarmi la gioia di un giorno tutto per me, davanti al mio amato mare.

il vento mi accarezza la pelle, il cielo è un tappeto blu, il sole scalda di estate e allegria tutte le comitive riunite, le ragazze al bar, la musica tra gli asciugamani è una colonna sonora che mi fa sorridere.

scrivo,leggo, medito, ascolto musica, sfido la mia testa tra i quadrati della settimana enigmistica.

torno a casa abbronzato e forte, riscaldato di energia e relax.

faccio yoga, vedo un film, una doccia e crollo beato sul cuscino.

ogni mattina, lo yoga  e la meditazione, il respiro, gli esercizi, la doccia, i pensieri equanimi, sono rituali che purificano il corpo e la mente, ne approfitta l'anima, che siede in pace, in attesa della nostra crescita. 

una costante pulizia delle croste interne, dei pensieri nocivi e delle emozioni disturbanti, una doccia che lava via i residui di sporco nei nostri corpi sottili.

al risveglio, mi torna in mente il sogno: io e mario, il mio amico storico, che ascoltiamo una canzone di Pino Daniele, lui ride, ci abbracciamo, ricordiamo, ci raccontiamo, lui piange.

la scena cambia, sono in una strada con tutta la famiglia, di sera, cantiamo, zia ride, si balla, mamma scherza e si diverte, guardiamo i libri in uno scaffale, parlo con zia di medicina alternativa, in quel momento io sento di aver liberato per sempre un dolore dal corpo.

Il dolore esce per sempre dalla nostra vita quando lo guardiamo, lo penetriamo e ci facciamo l'amore.

fare l'amore con il dolore vuol dire accettare le cose cosi come sono, sentire nel fisico, nelle emozioni e nei pensieri il condizionamento di tutte le nostre storie passate, una carezza di perdono vera è quando comprendiamo la natura del dolore, che è impermanente, illusoria, e quando ci sovrasta è per farci trasmutare quel muro che non ci faceva vedere la bellezza della realtà. 

Se abbiamo subito un trauma quando eravamo piccoli, possiamo stare tutta la nostra vita incolpando il mondo  e cercando di proteggerci dagli altri, come se il nemico fosse sempre in agguato, pronto a colpirci.

quando facciamo l'amore con il nostro trauma, non vuol dire che non sia esistito, ma diveniamo una mamma che cura la cicatrice sul ginocchio appena sbucciato di nostro figlio, soffiamo sulla ferita, continua a darci dolore, ma subentra anche una sensazione di sollievo, perchè ci ha reso piu forti e consapevoli. Il trauma è un maestro, arriva come un uragano per mostrarci le nostre debolezze e la nostra forza, se possiamo trasmutarlo in amore, quella cicatrice in profondità mai ossigenata diventa un diamante di oro che ci porterà a diffondere luce.

La vita non ci porta sofferenza per punirci, ma ci da la preziosa occasione di fare di quel trauma la nostra piu grande forza. Ci insegna che, superare il trauma con il cuore aperto all'amore, al perdono e alla compassione, ci libera dal giudizio e dalla lamentela, non c'è niente fuori che ci può fare male, l'esterno sono solo proiezioni, immagini di ciò che dobbiamo trasmutare, l'altro non è distante da noi, nè separato, lavoriamo tutti insieme  perchè la recita porti al messaggio da trasmettere al pubblico.

Un trauma puo oscurarci la vista per tutta la vita o renderci illuminati.

Spetta solo a noi decidere, non è colpa di nessuno, non c'è un cattivo la fuori, tutto ci accade per essere trasceso, compreso e liberato. Il dolore è un maestro se apriamo gli occhi, la sofferenza la creiamo noi giudicando il mondo dei nostri mali.  

Può chi ha subito un trauma diventare un essere gioioso cosparso di amore?

oppure è destinato alla sofferenza eterna?

la scelta è solo nostra, chi supera un trauma diventa molto piu forte di chi non lo ha mai vissuto, detiene nelle proprie mani tutto il potere del mondo. non delega piu all'esterno, non chiede e si aspetta niente, non teme l'altro, sa che nel proprio sè è racchiusa tutta la forza della rinascita, della liberazione, della vita che riemerge dalle ceneri, ceneri  che sono state elemento essenziale per produrre questa creatura immortale e libera. 

un'anima guerriera fa del proprio trauma l'arma per conoscere la verita: tutta la ricchezza e la forza del mondo è racchiusa dentro di noi, in quel luogo prezioso niente  e nessuno può renderti schiavo o vittima.

  

Con la mia amica stefania parlavamo di un incidente che ha tolto la vita ad un giovane ragazzo che stava per diventare padre. Riflettevo sulle possibili relazioni tra vittima e carnefice, le connessioni che ci sono tra le vite che si intrecciano, cose che non vediamo con gli occhi, ma possiamo percepire se andiamo in profondità. 

tutto è connesso, ogni vita viene qui con uno scopo, quanto dura dipende da quello che ci siamo prefissati prima di nascere. La morte non esiste, andiamo e torniamo in un continuo viaggio di esperienze che ci lega alle altre anime da un tempo senza fine. 

Siamo qui per conoscere la gioia. 

Stefania mi guarda perplessa e ride.. " credo anche io ci sia qualcosa oltre, però una storia cosi è difficile da  spiegare." 

non possiamo sapere cosa si sono prefissate quelle due anime, quella che è ancora in vita e quella che ha varcato la soglia.

una dovra ad esempio sperimentare il perdono, un altra poteva essere legata in un altra vita al carnefice, che in quella occasione fungeva da vittima. 

spalancare il cuore è il lavoro piu importante che possiamo fare in questa vita.

io mio padre e francesco sediamo in tribuna a vedere la sfilata del 2 giugno, un regalo per mio padre che brilla di gioia. io mi sento nel posto piu bello del mondo, tra francesco e mio padre,

scrivo alla mia ex francesca, dopo esatti 20 anni.

mi vedo con zia, ridiamo di gioia nel vedere centinaia di bambini giocare alla luce del tramonto, protetti da un'aria rilassata di gente allegra seduta ai bar, di genitori tranquilli, di un'energia pulita. Una bambina ha una scritta sulla maglia: non smettete mai di sognare.

camminiamo tra le mura e i giardini, arriviamo a villa scipioni, sediamo alle panchine, andiamo  a casa e ci gustiamo il tramonto dal balcone.

una volontaria conosciuta  alla spesa solidale mi confida:  non ce la potrei fare a stare con qualcuno, amo troppo la mia libertà, solo una come me potrà capirmi. 

Sorrido.

William mi mostra la vita affascinante del quartiere certosa, un piccolo paese dentro roma, dove vivono 3 generazioni tra i murales la case basse  e i baretti.

cammino da casa fino a caracalla, mi affascina il mondo che gira in bici,  che si ferma la mercato, che si affaccia ai balconi e si scambia un bacio, una sigaretta, una maglietta da stendere, un sorriso, uno sguardo, una lampada si accende, i gabbiani si alzano sopra i palazzi, uno scaffale pieno di libri, due ragazze camminano nei corridoi, una donna apre la serranda,  il cielo brilla, la luna compare dietro il parco , cammino nella parte vecchia di san paolo tra i muretti, le comitive, i murales. 

parlo con mio fratello, arrivo a caracalla e mi fermo a vedere ragazze e ragazzi gareggiare sulla pista di atletica.

entro alle terme, tra le visite piu bella che abbia mai fatto.

tra i complessi termali meglio tenuti al mondo, esempio unico di architettura ancora oggi presente nelle fontane delle piazze.

vago tra giganti divinità di pietra che riempiono l'aria di un energia sacra e pulita, dentro un giardino di pace, coccolato da giardini e panchine.

completa il giro tra le meraviglie di archi colonne e mosaici, la mostra dedicata alla fotografa che ho sempre adorato, scomparsa da poco, Letizia Battaglia.

Non solo una fotografa, ma anche una coraggiosa estesa innamorata della vita e della giustizia, dell'animo umano, del bimbo e della donna, della verità  e della bellezza, voce e racconto dei tanti dolori del mondo che si possono riscattare con un tocco di amore, con una prospettiva nuova, un angolazione diversa.

Letizia non scattava solo per raccontare la verità. Scattava per proteggere la bellezza del mondo da chi la voleva nascondere, reprimere, uccidere.
Lei ha trovato la verità dietro i corpi pieni di sangue, i bambini in lacrime, la palla in cielo sopra i cortili, le donne in chiesa, le parole di Pierpaolo, di Giovanni, di Peppino, negli ospedali, nei carceri, nei mondi dimenticati.
Uno sguardo sul mondo per mostrare le speranze di chi non ha voce.

Una macchina fotografica come unica arma sul fronte di Battaglia.

Con Letizia hai varcato la soglia.


a lavoro scherzo con la receptionist, con i responsabili, con i colleghi.

in terrazza parlo con la mia amica stefania e silvia.

parliamo di vizi, sigaretta e alcol, dico la mia : 

perchè non provate a fare degli esercizi,  delle sfide con voi stesse, tipo: da oggi a domenica smetto, e poi vedo come va.   Siamo pieni di attaccamenti, e lavorarci sfidando noi stessi ci fa superare dei blocchi che ostacolano la nostra crescita, la nostra bellezza naturale.

Interviene stefania : a volte, quando vivo dei momenti un pò cosi  ti penso, perche solo con te potrei parlare, poi guardando silvia : è l'unica persona che mi ascolta, mi capisce e non mi giudica mai. 

Silvia, spalanca un dolce sorriso e mi fa  : non poteva dirti cosa piu bella!!

Ricordiamo le serate tutti insieme, le risate e le bevute, ci vengono i brividi nello sfogliare fotografie di tutte le relazioni e le emozioni che si sono intrecciate in 20 anni di vita dentro questo ufficio.

Restiamo io e Silvia,  lei mi chiede dei miei viaggi e si sorprende quando le dico che ho deciso di fermarmi..

" silvie, ad un certo punto ho sentito che dovevo fermarmi, vedere dove mi avevano portato tutte le mie esperienze e cosa potevo farne."

-" penso che sei arrivato a quella fase dove sai cosa fare. Ricordo i tuoi racconti emozionanti,  i tuoi viaggi mi facevano sognare."

" sono tornato a contare i giorni di ferie come tutti, ma è tutto divertente. È solo una pausa, i miei obiettivi restano saldi."

" sei forte valé.!"

 vado in amministrazione, scherzo con loro, poi con altri di stanze diverse, siedo tra i miei amici, scherzo con massimo : massi, anziche sbuffare, ogni volta che ti viene in mente la frase " che palle", sostituiscila con "Che fico!", provaci. Cosi rompi un'abitudine, noi siamo fatti di abitudini, ma le abitudini non sono la nostra natura."

Ride.. " ci provo. "

poi viene un'amica, ride nel vederci cosi spensierati e divertiti, massi le fa.. " guarda com'è rilassato valerio, è l'esempio che in ufficio si può stare bene!"

Un altro si gira, sbuffando, massi mi guarda, Valè intervieni, mi giro verso paolo: " a pa, stai benissimo coi capelli cosi, sembri un attore. " in un attimo, il suo viso si riempie di gioia, sembra che ha appena vinto una scommessa, il suo viso cupo di un attimo prima è stato lavato via con un pensiero piacevole.

parlo con un'altra collega, la ascolto e lascio qualche consiglio.

Massi ride divertito : a valè, te devono paga, cosi pero arrivi stanco a casa!!! 

Parliamo dell'esigenza sana di staccare dai social e dai telefoni per tornare a vedere la realtà dal vivo e non attraverso uno schermo, mi confida: ho deciso di dire basta a tutto ciò che mi trasmette emozioni negative, amicizie, eventi, ambienti, scelte.

Prendo come esempio un gruppo di giovani che in america stanno creando molte adesioni incontrandosi nei parchi senza telefoni, non hanno social, creano eventi, stimolano la creatività e si scambiano idee, talenti, energie.

in questa vita, è nostro dovere insegnar la gioia che abbiamo scoperto nel cuore, e per incarnare la gioia devi aver conosciuto il dolore, devi prenderti la passione di volerla dare agli altri, il coraggio e la responsabilità di tramettere una conoscenza, un'esperienza di vita vissuta, attraverso non solo le parole ma le azioni. 































































































Ci vuole impegno, passione, coraggio, forza, amore, volontà.

volo via per le strade dell'eur cantando . .... Lontano si ferma un treno

Ma che bella mattina, il cielo è sereno  .... 



Commenti

Post popolari in questo blog

Il sole della mia vita.

Impara ad amarti.

E allora vai.