Livorno e Pisa.
Arrivo nel cuore di Livorno con un piccolo zaino e il sorriso sul mondo.
Conosco Paola, che mi mostra la camera, i quadri che erano in casa dei nonni, il balcone e la terrazza.
Mi incammino per le strade del centro, cammino e canto con le braccia al Cielo e il sorriso al sole. In viaggio, libero e gioioso, mi gusto ogni angolo che mi indica lo sguardo. Dei volti africani incuriosiscono la mia sete di scoperta, donnone di colore scrutano il mio addentrarmi in vicoli stretti non proprio accoglienti dove palazzo fatiscenti mostrano crepe sui balconi e lenzuola pendolanti verso il cielo.
Una simpatica buonda che guida il bus mi spiega che se pago con la carta spendo di meno.mi saluta con un grande sorriso.
Mi fermo per un caffè davanti al duomo.
Stendo tutta la mia aria vacanziera sulla piazza. Registro i modi di fare e di vedere, il dialetto, le mode, i sorrisi, le comitive, le scritte sui muri. Mi inoltro per le strade che portano alla fortezze, da qui cammino tra i canali e raggiungo il quartiere Venezia.
Murales, stradine, colori, ponti, case basse, schiere di finestre che sembrano un dipinto che riflette in acqua l'aria salata di Livorno.
Mi piace camminare per vie isolate, deserte, tra le persone del luogo che si fermano alle panchine, le signore alle finestre, il sole sulle piazze che si prendono tutto il respiro dell'estate.
Arrivo fino al porto, lo costeggio fino a sedermi in un chiostro che affaccia sulle barche e offre spuntini di fritture o , nel mio caso, pastelle di verdure.
Un birra fresca gustandomi la pace del posto e un venticello rigenerante.
Mi fermo ad ammirare la fontana dei 4 mori, si dice che se trovi il punto dove guardare i 4 nasi avrai fortuna. Ci metto un po' ma alla fine il punto lo trovo, ed è un po' una metafora della vita.
Due sinoatiche ragazze in un divertente accento toscano mi dicono che solo appena tornate da un bagno in mare e mi consigliano di andare. Prima di raggiungere terrazza mascagni mi fermo per un gelato. Una ragazza di Molfetta mi fa assaggiare delle creme vegane con i pinoli da leccarsi i baffi.
Scendo in mare, mi sdraio, mi tuffo, mi godo il panorama e la gente.
Conosco due ragazzi svizzeri, uno dei due viaggia da un anno in barca , ha iniziato a Tenerife, si è preso un anno sabatico. Sulla schiena ha un tatuaggio del budda che offre in meditazione il suo dono. Mi racconta che fu un regalo del padre, un giorno gli regalo una statua con quella immagine e gli ha cambiato la vita. Mi dice che in questo anno di viaggio ha perso contatto con la pratica, ma io aggiungo che la vera pratica è la vita di tutti i giorni. Il suo amico ridendo dice che la pensa come me.
Aperitivo in mare, poi vado in un delizioso locale vegan.
Chiedo alla ragazza se vengono le magliette, mi dice che sono di ippoasi, i ragazzi dietro di me.
Li vado a conoscere, racconto di aver organizzato cene benefit per loro, mi dicono che i fondatori per amore hanno litigato e sono andati via.
La ragazza che mi parla è di Pisa vive a ippoasi da 10 anni , gli altri sono stranieri .
In questo locale, su una stradina magica, c'è un atmosfera da sogno, si parla di natura, amore per il prossimo , energia, non sembra un ristorante ma una comunita di anime totalmente fuori dalla corsa sfrenata della società.
Saluto tutti i ragazzi e le ragazze del ristorante e poi la stretta di mano finale della ragazza di ippoasi ancora mi pulsa sul cuore.
A colazione Paola mi sveglia col sorriso e la colazione in terrazza. Ha perso il lavoro in amministrazione e si è ritrovata senza lavoro. Sua figlia le ha consigliato di affittare le camere. " Sai Valerio , mi piace tanto e poi finalmente mi sento libero. Faccio che mi piace come lo desidero io. Prima ero sempre sotto le scelte degli altri e se volevo una cosa non avevo voce in capitolo. Mi piacerebbe fare qualcosa anche con te, di yoga o altro. Vorrei creare un atmosfera serena, conviviale, di incontro, un posto dove rilassarsi e stare insieme. Quei quadri che ti piacciono li ho portati qui perche mi ricordano l'infanzia, quando andavo dai nonni."
Le dico che ciò che mi ha colpito di Livorno è proprio la sua peculiare identita, intatta, verace, calda, fatta di pescatori e cauccio, do torta di ceci e mercati rionali, non ci sono menù turistici e scritte in inglese
" Hai ragione Valerio , è vero. Livorno ha mantenuto la sua identità."
Arrivo in piazza della Repubblica, mi scatta una foto una ragazza senegalese bella come una modella. Ride, mi saluta e torna a giocare con la figlia, bellissima anche lei.
Entro al duomo, mi fermo per un caffè, mangio la torta 5 e 5. Con pane torta di ceci, e melanzane.
Accompagnati dalla spuma, di traduzione livornese .
Le scritte sui muri, la ribellione, i sogni, L'ANIMA popolare, il porto, la gentilezza e sorrisi delle persone, in poche ore mi sono affezionato a Livorno .
Prendo il treno e raggiungo Pisa .
Una incantevole Città d'arte e colori, localini e sorrisi, spinta verso l'altro dal vento dell'Arno, spinta verso l'alto da una torre che prende per via della sabbia ma poi sale fino al cielo, riprendendo la strada diritta .
Una birra da una ragazza che ascolta gli smiths, mi sdraio sul prato, mi incanto salendo fino in cima al campanile, ammiro le meraviglie del duomo, il battistero, il cimitero religioso, i musei e infine il cielo che tramonta sulle lacrime dell'Arno , che poeticamente invita tutti a sedersi, a parlare piano, a godersi il silenzio della gioia, la cura delle carezze, il vento della sera, la meraviglia della luce del mondo.
Guardo tutto il mondo correre verso i binari e immagino quante vite si intrecciano. Chi va a casa, chi va via da casa, chi va dal suo amore, chi parte da un dolore, chi per celebrare una gioia, chi la prima volta della vita, chi un viaggio solo andata, chi prima volta da sola, quante vite.. quante storie... Tutte legate da un desidero di amore, uno sconfinato desiderio di libertà e gioia, come se ad ogni viaggio ci sia una sottile speranza che sia il treno giusto.
Piena di dormire leggo il messaggio di Marianna...
"So già che sei pronto per restare solo con te stesso. In ascolto. Dentro di te . So già che da questa tua nuova immersione uscirà un te ancora più splendente e centrale .
Centrale nelle vite delle persone che ti sono accanto (me) e che tu proteggi con la carezza delicata di chi ha capito che ogni strada è un percorso che porta alla sincerità del proprio cuore
Io da quando “ho te” ho conosciuto L ascolto del cuore . E l amore (un po’ di più) per me stessa
Per me tu sei aria
Che mi fa respirare quando sono in apnea."
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