Ritiro spirituale.

 6 giorni di silenzio e natura, presso l'istituto Lama Tzong Khapa,  meditando da mattina a sera.



ecco, non credo che una vita del genere sia per tutti e non credo sia molto in linea con una società che non si ferma mai, neanche quando va in vacanza.

ma la vita, la vita vera, quando la vivi, quando la respiri, se non ti fermi mai ad osservarla? 

questi giorni, li conserverò  a lungo dentro di me.

questo spazio tra me e il mondo, questo vivere a contatto con il mio respiro, con il mio passo lento sull'erba, questo stare in veranda, contemplare le stelle da una casa di legno immersa nel verde, questo STARE. 

Lo ricorderò a lungo come un viaggio del cuore.

mi è sembrato di vivere 6 giorni in Asia, pur stando in un piccolo paesino della toscana.

mi ha ricordato la mia casetta in nepal, in quel lungo ritiro del silenzio di quasi un mese.

un'oasi di pace, un'immersione profonda nel mio cuore, una doccia di ossigeno, un lavare via tutto cio che non ti serve ne ti appartiene piu, un ricordarsi di quanto si è preziosi e di quanto lo sia questa vita, questo tempo da vivere, di quanto sia bello volersi bene e coccolarsi ogni giorno.


come le coccole di quel gattino che ogni volta che sedevo sulla panchina a bere tè veniva a massaggiare la schiena sulla mia e poi danzava con la testa sotto le mie braccia fino a distendersi con la pancia al cielo, in uno sorriso pacioso di chi vive costantemente nell'amore.


fare le camminata all'alba nei boschi, girare intorno agli stupa di notte, ruotare le ruote delle preghiere, liberare le tossine della città navigando liberi tra gli alberi, scalzi, grati per una tazza di te caldo, una colazione vegana, un pranzo condiviso con persone aperte alla continua costante ricerca di un posto piu pulito.

Le sculture e le statue dei Budda, le bandierine di buon auspicio  tibetane, la frasi sulla gentilezza amorevole, i meditanti che camminano nei giardini, le ruote, gli stupa, tutta la cultura tibetana e l'insegnamento del Budda si respirano in tutto il corpo fino ad ossigenarti il cuore.

l'aria rigenerante, le nottate fresche, il cielo stellato, l'ampia apertura di una spazio gigante che lascia vagare lo sguardo tra le dolci colline toscane, le camminate in paese e le intense, profonde, complesse, penetranti meditazioni, gli insegnamenti, i dialoghi sul dharma, le persone incontrate, le riflessioni fatte su un balcone di legno, su uno scalino davanti al paesaggio, su un muretto in strada, sdraiato sull'erba fino a commuovermi di gioia, fino a sentire l'albero come un amico che non vorresti piu lasciare, nell'ultimo giorno di ritiro, quando senti che quella casa ti mancherà tanto, che quella vita ti appartiene molto di piu di questa jn città, tra anime che non parlano la tua lingua, che non sanno chi sei e cosa vuoi, mentre li, basta un cenno, un sorriso, un foglio e una penna e tutto si fa piu chiaro.


a chi le racconti queste cose, con chi ne parli, come fai a spiegare che per te questo mondo ti va stretto, con chi ne parli, a chi lo racconti che c'è un cuore grande che batte e soffre per ogni persona che soffre, a chi lo dici che ti senti fuori contesto, che ogni parola e ogni pensiero non ti riguarda, è di un mondo altro, che non sente e non vede come me, che è distante eoni di luce.


come posso parlarne, se ora gli argomenti sono il calcio mercato, la vacanza low cost, lo spritz, l'aperitivo, il bikini, il tag lo screen le serie tv la foto al tramonto il selfie e la foto in palestra?

stasera, la mia amica marianna, davanti ad un bicchiere di vino   mi ha chiesto: perche sei andato in monastero ?

- perche non mi sento piu di questo mondo, qui, mi sembra che non centro piu niente. Tutto, mi è distante, cerco di forzarmi ogni volta a rimettermi nella mischia, ma è faticoso.

la sera, prima di dormire, recitavamo le preghiere per le persone che soffrono.

io ho citato il nome della mia amica carla, malata da tempo, e un paio di amici che soffrono di depressione.

al mattino, quando andavo al bar a prendere il caffè, invece che i nostri tg che parlano di guerra, violenza, omicidi,   politica, crisi, odio e paura..  si ascoltava il Dalai Lama con i suoi discorsi sull'amore per il prossimo, verso tutti gli esseri senzienti, nessuno escluso, discorsi sulla natura della mente, sulle emozioni disturbanti. 

In pochi minuti, ti sei goduto un caffè ed esci dal bar con le parole che ancora ti vibrano dentro. 

questi giorni sono stati una grande doccia liberatoria e un flusso di amore e pace che mi veste ancora la pelle di una luce chiara e luminosa.

ho parlato con i monaci che vivono al monastero, tra tutti una giovane americana dolce e gentile con due occhi che brillano come diamanti. 

ho parlato con gabriele, il maestro che ha guidato il corso, un splendida gentile e simpatica, di una energia che ti fa sentire  a casa,   insegnante di filosofia che vive qui da piu di 10 anni, insegna meditazione e ha lasciato la sua milano da tanti anni.

ho conosciuto cosetta, di como, arredatrice di interni, ha lasciato lavoro e città e da due anni vive a castellina, pochi km da pomaia, per studiare e meditare, collabira con il monastero facendo volontariato.

elisa, scrittrice e insegnante di italiano, ha vissuto in america e nei suoi corsi offre agli americani lezioni di cucina italiana vegetariana .

" valerio, da come parli e da quello che racconti, ha un modo di narrare che mi ricorda Terzani, perche non scrivi un libro come ha fatto lui, raccontando i tuoi cammini e i tuoi viaggi, anche facendo un libro fotografico."

roberta, di bologna.. " sono neofita, capito qui spinta dalla vita che mi ha completamente travolta negli ultimi tempi,  farò un corso sull'educazione emotiva. "

- sai roberta, a volte sentirsi travolti è un bene, veniamo pungolati piu volte dalla vita ma non ce ne accorgiamo, finche ci arriva un onda che ci travolge e siamo costretti e rimettere in piedi i pezzi. Accorgersene e trarne insegnamento è l'inizio di un risveglio."

Lucia, vive a Marsiglia ed è venuta a pomaia per un corso sulla saggezza del cuore.

dalla sala pranzo si possono scorgere le colline verdi che arrivano a sfiorare cime nascoste tra le nube, un contatto tra le terra e il cielo mai visto cosi nitido.

il pomeriggio, al giardino del tè ci si puo rilassare e leggere un libro.

è su una di queste panchine che conosco gabriel, un simpatico ragazzo di trento, ingegnere, che ha vissuto in america e ora vive a cecina, un piccolo borgo di 30 mila abitanti, che lui chiama " paradiso. "

un pomeriggio, arrivo in paese e dietro alcune case nascoste, mi fermo ad ammirare il panorama. 

sono estasiato.

da un balcone esce una signora anziana..

" salve, visto che bello il paesaggio ?"

- signora, è meravigliosa. e lei è fortunata a vederlo tutti i giorni, io non sono abituato. 

- eh, si. Pensa, ci vivo da 41 anni qui, da quando ho sposato l'uomo che vive qui sotto, è  da quel giorno che ho questa vista.

in cucina, ci sono giovani volontari che con gioiosa allegria servono deliziosi piatti a tutti i presenti.

li guardo ridere e divertisti tra loro, li osservo la mattina meditare con noi, passeggiare il pomeriggio  in compagnia dei monaci, cantare sotto gli alberi, recitare mantra mentre puliscono i bagni o fanno i piatti.

vivono qui da mesi, giovanissimi, e invece che starsene ad ibiza formentera riccione o palma de mallorca, invece di farsi i selfie con lo spritz in spiaggia, sono qui, in un monastero, nel silenzio, con le luci che si spengono alle 21,  ridono  sognano sotto le stelle cantando con la chitarra o recitando mantra.  Li guardo nei giardini studiare gli insegnamenti o leggere un libro di filosofia,  li sento parlare di progetti di vita e l'eventuale scelta di vivere nel monastero.

una scelta, per il mondo di oggi, impensabile. Il mondo che ti spinge  a comprare lavorare e crepare, tutto di fretta, cosa se ne fa di giovani che meditano in mezzo agli alberi ? 

cosa se ne fa di giovani senza macchina ne scooter, che vagano a piedi, cantano e stanno insieme, che contemplano la natura e ospitano viaggiatori da tutto il mondo con il sorriso ?

il silenzio, è la vera ribellione, la scelta di una vita in natura, fuori da ritmi ossessivi e schemi violenti, è la vera rivoluzione.

una società che sa autogestirsi, che progetta un mondo per vivere insieme senza nessun vincolo di confine ne credo, lontana da ogni concetto di competizione e rivalità, che come unica regola sulla porta tiene alta la Scritta Be Kind, sii gentile, come puo essere accettata da una societa e un sistema in perenne guerra, conflitto interiore e di coppia , crisi familiare ed economica, come possono nutrire tutti questi mostri senza un mondo che si beva la loro propaganda quotidiana asfissiante e onnipervadente che elogia il benessere a tutti i costi, il potere, il possesso, la separazione, le differenze, la politica destra sinistra, che esalta l'immagine di perfezione creando inadeguatezza e sconforto, disagio e malessere?

la via spirituale è una via di amore, una via per la libertà. 

quando hai liberato la mente, nessuno potrà piu farti niente, sei invincibile, anche senza possedere. 

 Nei luoghi dove tutto tace ..

Hai l'opportunità di rinunciare, rinunciare a ciò che ti piace.
Per lasciare spazio ad un Piacere più Alto, dove è l'Anima ad indicarti una strada luminosa..
Dove non c'è piu Io.
C'è solo Dio.

















































































il corso termina con un grande abbraccio tra tutti i partecipanti, un bagno commosso di gratitudine, pochi giorni ma cosi intensi.

beatrice, di bologna, vicina di casa, sogna di tornare e stare di piu, vincenzo di napoli mi saluta ridendo .. " ciao Kabir Bedi.." 

remo, di ferrara, mi abbraccia, ricordandomi in anni precedenti, cosi come la simpatica curatrice della casa editrice, poi le ragazze del bar, la segretaria, la biblioteca, i cuochi, i volontari, i monaci, a cui lascio quello che mi ero comprato per mangiare nel viaggio di ritorno. 

gabriel, mi accompagna a cecina, prendiamo una spuma insieme e poi mi vado a fare un bagno a san vincenzo, prima di rientrare a roma.

una parte di me non vorrebbe tornare alla realtà, una parte ancora estasiata da quella vita libera, da sogno, di un mondo  a parte, un ambiente protetto, dove tutto sembra brillare come un diamante, dove il mondo esterno con le sue ombre sembra non riuscire ad arrivare.

poi però appena lo accendo, capisco che c'è un mondo da proteggere, mi scrivo subito lunghi messaggi con elisa, poi ifigenia, riccardo cristian, mario, azzurra.

mi arriva una foto da un ragazzo argentino conosciuto in india, poi i messaggi dell'amica indiana, e mentre mi dedico a scrivere di corsa a tutte le persone che necessitano, mi accorgo che c'è un'urgenza da cui non posso  tirarmi indietro.

marianna, sotto l'angolo di un cortile di garbatella, mi apre il suo cuore.

" vale, sai ti ho pensato in questi giorni. Pensa anche mia madre ha chiesto di te. Sa di te anche mia sorella.

Ho capito che non posso stare tanto tempo senza di te, che mi manchi.

ho capito che il mio cambiamento è iniziato un anno fa, quando ti ho conosciuto.

tu hai visto in me quello che io non vedevo, mi hai dato una pacca sulla spalla e mi hai detto.. " ao, ce la puoi fare, guarda che ce la puoi fare. " 

e mi hai spronata a crederci.

piano piano, hai tirato fuori quella parte di me nascosta che io stentavo a credere di poter essere.

durante l'anno, in tutti miei sbalzi e momenti down, in cui mi sentivo sbagliata, tu mi hai continuato a ricordare quello che veramente ero, come una goccia e non ti sei mai fermato, finche poi ci ho iniziato a credere e quella parte ora sta emergendo e mi piace, ed è tutto grazie   a te. Ogni volta che davanti al peggio di me tu vedevi il positivo io pensavo... " ma guarda questo, ma da dove esce, vive in un mondo di favole, vede tutto bello e positivo.. !! "

e sai perche ho creduto in te, sai perche mi sono fidata, perche non ti sei mai posto come un guru, come un santone, in te ho sempre visto che tutto quello che mi dicevi era frutto del lavoro fatto dentro di te." 

emozionato, resto in silenzio.

La vedo splendere, nel suo abito viola con gonna jeans, nella sua luce dorata, in una donna che rinasce come un loto al sole.

Dietro di lei, la luce della garbatella, le urla delle persone ai tavoli,

una parte di me vorrebbe tornare a quella casetta in legno a contemplare la pace,

un'altra parte scoppia a ridere di tutta questa vitalità nelle strade, la gioia è sempre il migliore dei contagi.

 dovremmo imparare che la consapevolezza è una libertà che non conosce età, non conosce morte, non conosce disgrazia, ci porta fuori dal tempo, dalla paura di morire,   e ci restituisce il prezioso tesoro della verità; ci mostra le cose per come realmente sono, nuvole passeggere, parte di un sogno, onde che si accavallano e spariscono in mare, quello che resta è una vasta spaziosa libertà senza inizio e senza fine, un cielo di pura chiarezza.

 la vera gioia è  tutta qui, in uno spazio che non ha nomi e non ha confini. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Impara ad amarti.

Buon viaggio anima bella.

scegli la felicita'.