Costruire Casa dentro di sè.

 Questa pace, questa tranquillità,  questo silenzio intatto  e antico,  puro.

 respiro la storia dei boschi, dei Pini, delle mele, dei sassi, dei laghi, delle cascate..  sento solo gli uccellini. ovunque nel mondo delirio  Qui c'è pace. 

quale miglior Ferragosto se non quello a contatto con la natura,  osservato dal volto saggio e imperscrutabile delle montagne, le  Dolomiti del Brenta, la val di non,  la vita in montagna a passo lento, a respiro ampio.

 sento pochi rumori dalle case, signori che lavorano la legna e fischiettano rilassati, il  giovane parroco si reca a benedire le tombe ai cimiteri, silenzio e pace.

 giovani che portano in alto le madonne lungo le vie del centro per celebrare  antiche tradizioni che si tramandano e si festeggiano i rgazzi che diventano maggiorenni. 

 questa tranquillità mi accarezza il cuore, al mattino al tramonto alla sera c'è sempre la luna e le stelle a coccolarmi la vista,  dalla mia stanza come in un quadro brillano  le case colorate dalle vette delle montagne. 

la gratitudine di vivere questi giorni di pace in famiglia non ha prezzo , senza guardare il tempo, parlando con mia madre che si prende la luce dei boschi e dai suoi occhi intravedo le vette innevate. 

rilassata, serena, allegra e sorridente.

con mio padre, che legge il giornale e canticchia, racconta barzellette, scherza di tutto.

coi miei zii, mattacchioni e caciaroni, con mio cugino, ormai uomo di montagna.  

passiamo tutto il giorno a  ridere e scherzare, come i vecchi tempi, nella casa di nonna a fiumicino, dove nonna, regina del gioco e dei gavettoni, ci faceva vivere in un 'atmosfera di allegria e gioia, nonostante dentro di se, aveva solchi di dolore che non faceva mai pesare sugli altri. 

abbiamo tutto il tempo per raccontarci, per confrontarci, per volerci bene da vicino. 

salgo su a camminare e mi perdo in questa pace tra crocefissi e rifugi, strade deserte, tradizioni e feste in piazza. gente semplice,  tutti che ti salutano sorridenti ed educati, un piccolo villaggio di montagna appoggiato in cima tra il bosco e il torrente, dove si sentono solo i trattori e gli uccelli.

 spalanco le braccia e respiro le montagne, ringrazio la vita immerso in questa bellezza.

 che bello stringere mio padre camminando nel bosco appoggiati in un ponte tibetano, percorrere la strada insieme, parlare ascoltarsi.  parlare la sera con mia madre al fresco seduti fuori al balcone davanti al cielo stellato,  con mio zio e con mia zia.  salire al rifugio con mio cugino, sentire le storie di paese i racconti e le leggende, le tradizioni tre storie popolari,   ascoltare mia zia che si confida, mio zio che si fa tenero,  coccolare il cagnolone e il sempre affamato nero,  gattino dolce dagli occhi di fuoco.

 scrivo leggo medito respiro in questa pace,  la natura ti riporta al cuore, la montagna ti invita ad andare verso l'alto, la famiglia ti riporta a casa.

 Così mentre in pista si ballavano vecchi dischi degli anni 90, mi sono sentito così in pace che forse quella pace è arrivata intorno a me. Ho visto persone voltarsi, sorridermi salutarmi e presentarsi,  scambi di gentilezza e di parole affettuose, strette di mano.

 vecchi brani mi hanno riportato alla mente le ballate di pomeriggio quelle di notte fino all'alba i viaggi fino a  Riccione senza dire niente aimiei chi mi aspettavano preoccupati sulla soglia del portone.

 io e zia dopo aver ballato sediamo ai divani guardiamo le nuove generazioni; 

 ricordiamo i vecchi tempi,  lei mi racconta tutta la sua vita, tutto quello che ha vissuto, gli uomini la famiglia il rapporto con la mamma, andare a vivere a Roma,  nascere a Trento e quel diventare donna così presto,  quella spinta verso la libertà come  una ribellione,  quasi una corsa a diventare donna al più presto.

 le dico che per me lei ha  sempre trasmesso un grande insegnamento,  quello di restare sempre giovane, restare fino a tardi a divertirsi con i giovani,  un amore grande per i ragazzi,  per gli amici dei figli e per noi nipoti, una voglia di divertirsi sempre  e di restare giovane,  eterna ragazza.

" sai zi,  queste canzoni mi ricordano le ballate e le follie con tuo figlio Marco,  Oggi quando parliamo e lui si sfoga sul lavoro soldi e famiglia mi viene da dire 'ma dov'è finito il Marco che ho conosciuto? poi capisco anche che nella vita le preoccupazioni ne fanno parte e io non avendo vincoli di famiglia non posso sapere come davvero ci cambia la vita avere tante responsabilità. 

" Valerio Io penso una cosa,  la tua piu  grande forza e aver raggiunto quel punto di libertà da cui nessuno potrà più allontanarti,  io sono sicura che tu anche con famiglia e figli avresti sempre tenuto quel punto di libertà.

 mentre  brindiamo cantiamo  pezzi degli 883 Gemelli Diversi Gigi Agostino Mango  Corona etc .. ci emozioniamo e gli occhi si fanno lucidi.  Arriva mio cugino Maurizio,   l'ultimo Brindisi prima di lasciare questo paese allegro e  gioioso,  piccolo e caloroso,  affacciato sulle montagne incastonate tra i boschi, lento e rilassato,  ma che in pochi giorni mi ha riempito il cuore di gratitudine.

 questo legame tra le tradizioni e la natura, questa gentilezza è una lezione d'amore. 

 la gentilezza e la voglia  stare insieme è il valore più grande di ogni viaggio.





























































































Cammini per una vita da solo cercando quella pace il cui unico scopo non è assenza di problemi ma avvicinarti alla morte portando con te più gioia che paura, più gratitudine che rimpianto.

poi realizzi che partire non è cercare, ma lasciare tutto. 

 abbandonarsi.

quando torni al cuore, torni a casa.

 e quando torni a casa sei di nuovo bambino.

 tutto ti incanta, anche le salite e gli inciampi sono parte del sentiero. non cerchi più la cima , realizzi che il traguardo è questo momento.

 sei libero quando non senti più il bisogno di piacere a nessuno, quando non hai più paura di non piacere, non hai più paura di restare solo.  

non ti manca più niente e sei grato per quello che hai. 

così mentre apri il cuore, trovi al tuo fianco tuo padre che guarda insieme a te le montagne, che ti stringe la mano in un ponte tibetano. 

 L' Himalaya , la vetta di un sentiero è camminare per i boschi con tuo padre e sentirti allegro. La cima della vita è camminare insieme, guardarsi negli occhi, abbracciarsi, raccontarsi, ritrovarsi, spogliarsi di tutti i sassi.   

Lo scopo di ogni cammino è tornare a casa, tornare bambino.






tornati a roma, saluto i miei e mi inoltro per la stazione termini.


sorrido ai turisti, giapponesi, cinesi, americani, inglesi, tedeschi... 

incantato e perso, proseguo il mio viaggio tra chi va e viene e in questa danza mi crogiolo in uno stato di estasi.

mi sento dondolare tra i mondi, come se un vento mi trascinasse dentro altre vite, come se entrassi con il cuore dentro le finestre delle case e ne percepissi le emozioni, i sogni, gli odori, le storie segrete. 

una donnona di colore mi saluta con un grande sorriso, dopo di lei una bionda, poi due amiche coreane, tutto questo  vivere mi lascia incantato mentre un simpatico ragazzo mi prepara il caffè.   

affascinato dal mondo con tutte le sue innumerevoli sfumature e storie, cammino verso casa, passo dal ragazzo egiziano per un pò di pizza, salgo in balcone e mi gusto il silenzio, la pace, la luce del cielo, la meraviglia della vita.


Casa, la costruisci con la fiducia in cio che non sai ma percepisci e senti con il cuore.

Questa fiducia in qualcosa di infinito e immensamente Grande, ti restituisci due occhi che diventano i fari sul mondo, padroni  di un destino di amore. 






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