Il solstizio della Beatitudine.

Ci ritroviamo a pranzo con gli amici di sempre.. e in un attimo mi torna chiaro quanto un amico ti vuole sempre bene.

Le risate di chi è di nuovo papà, di chi lo è da poco, di chi è tornato solo, di chi affronta crisi. Tutti in cerchio, come sempre, un conforto che spezza ogni paura del tempo, si è sempre quelli del muretto.





Vivere fa rima con ridere.



La libertà te la costruisci mattone dopo mattone andando in fondo al tuo cuore, al tuo mondo interiore.



 Se non comprendi il mondo che hai dentro, come puoi comprendere gli altri? Se non ti vuoi bene, come puoi volerne?



La beatitudine sorge dalla gratitudine.




È Una ricerca che rincorre il mistero delle piccole cose.

Così mi sono ritrovato a festeggiare il solstizio dell'inverno da solo, nella magia spirituale che circonda la cupola di san pietro,tra alberi stelle e re Magi.



In camera, tra me e me. Per ritrovarmi. Per ritrovare pace.

Sotto l immagine di marlin Monroe ho trovato nel suo sorriso un sollievo che ha tolto in un secondo la stanchezza accumulata. Ho messo malika sul telefono e ho iniziato a ballare.. fino a buttarmi in doccia e restare.. li, incantato nel fiume del momento, nel corso di un flusso di pace. Beata, spensierata, incantevole.

Mi sono sdraiato. Ho meditato e fatto yoga. E poi mi sono incamminato tra le luci di Roma. In mezzo al natale. Tra gli occhi del mondo che con meraviglia si alzano verso la perfetta rotondità di un opera divina, la cupola.

Mi mancava questo stare con me. Questo ripiegare le pagine e metterle a posto, come un libro dimenticato.

Mi sono visto allo specchio stanco.

Ho deciso di ripartire da qui.

Dal mio amore per le piccole cose. Per le mie scelte di voler essere ogni giorno migliore. Per la mia reale umiltà di sapermi perdonare e saper perdonare.

Il perdono é una porta che apre la strada alla comprensione della vita.

Ho messo via quello che non dovevo piu essere.

Ho ripreso in mano quello che sono diventato oggi. Una persona che cerca di essere buona e superare le fatiche e le resistenze con l'amore per la vita e per gli altri. Le paure fanno inciampare, sbagliare, cadere e fanno male.

Abbiamo forme di attaccamento cosi radicate che nelle relazioni escono fuori a grappoli. Un percorso di consapevolezza aiuta a saperle intercettare, a saper intuire che si può essere diversi e pretendere altro dalla vita.

Oggi una nuova stagione dell'anno inizia a portare i suoi fiori e i suoi colori.

Come le stagioni cambiamo anche noi, tutto sorge e scompare, niente rimane, solo il nostro amore viaggia senza fine e inonda di luce ogni cosa che incontra.

Il silenzio della notte ferma i rumori e i pensieri.. tutto tace mentre la vita scorre.

A natale puoi decidere di voler solo il bene degli altri, iniziando a volerti bene.

Dedica tempo a quello che hai dentro.. e chi ti avrà vicino ne sarà contento.

Ritrovarsi e riscoprire la tua vera natura.. quello che ti fa vivere in pieno per come realmente sei. Per come sei destinato a vivere, e per quale motivo sei nato.



Giro di sera per il rione prati. Tanti ricordi di gioventù, di comitive conosciute in piazza, di ragazzi ribelli e generosi, di sorrisi che sognavano la rivoluzione.
Il quartiere che di giorno riempie lo spazio intorno di avvocati, taxi, traffico e shopping sfrenato, di notte cambia volto, ha lo sguardo quasi parigino; vinerie, pub, osterie, luci di Natale illuminano i viali aristocratici dell'ultimo rione di Roma, che deve il suo nome proprio alle sconfinate distese di verde che circondavano la città di prati e vigneti, pascoli e alberi.


Borgo pio di notte è un paesino fuori dal tempo, una passeggiata accompagnata da palle di natale sospese, antichi campanili, fontane, archi, mura aureliane che circondano la cupola, bar alternativi, tavoli dei locali sulla via pedonale.. da li spostarmi a via cola di rienzo, via ottaviamo, via gracchi, via Scipioni col suo mitico cinema d'essai, via della conciliazione. Piazza San Pietro è una cornice da portare a casa, una foto da appendere in camera e guardarla per ore. Viva, immortale, ferma e accogliente.








Una magia architettonica.

La cupola conforta anche i piu giovani con musica trap ad altissimo volume noncuranti del valore spirituale di un presepe seduto sotto la chiesa tra le piu grandi al mondo. Sembra un dipinto di altri tempi la facciata, le colonne proteggono la luce di questa piazza, esce oro dalle finestre, dalle forme della cupola, dagli occhi della gente.

Il quartiere è intriso di spiritualità.
Il suono delle campane, le scritte sulle mura, le maddonne agli angoli delle vie, la campane che suonano arrivando fin dentro le case.




Mi fermo ad osservate la piazza, un capolavoro che Bernini aveva progettato forse non sapendo che tutto il mondo sarebbe arrivato da via di porta angelica impaziente di vederla.

Michelangelo, Raffaello, Bernini.. presentano al mondo la bellezza con una luce talmente accecante che da ogni lato della città puoi ammirarla.

Giro di notte e mi sembra di essere in vacanza.. passo tra i vicoli.. guardo i turisti, le famiglie coi bambini.

L'albero illumina la chiesa piu bella del mondo. Un presepe realizzato da una piccola comunità del Trentino racconta con umanità e passione la vita di un paesino che vive il Natale.





arrivo ad un localetto vegano e già l'atmosfera ha un respiro internazionale; turisti, giovani coppie, signore hippy, studenti, un accoglienza rilassata e sorridente che mette di buon umore.






 Mi faccio un burger di fagioli e seitan,con pane nero, germogli di soia, sottiletta con olio di cocco, pomodori cotti, salsa agrodolce. Scrivo sul mio quaderno mentre Michael Buble' allieta l'aria paciosa del locale. Passeggio rilassato verso casa, cado distrutto sul letto, il tempo di leggere qualche riga del libro e chiudo gli occhi.



Al risveglio esco a camminare, trovo la cupola davanti agli occhi e mentre faccio il sottopassaggio mi accorgo di quante vite passano intere giornate chiedendo una moneta per mangiare o una coperta per dormire; a volte il dolore piu grande non è tanto quello di non avere soldi ma quello di fare i conti con l'indifferenza o con i propri sbagli, è piu dura affrontare le proprie responsabilità che il freddo della notte. A volte non ci sono colpe, paghiamo il prezzo di essere stati meno fortunati,meno aiutati. O semplicemente dobbiamo attraversare questa esperienza per superarla.  Non aver saputo fare le giuste scelte ci porta sempre il conto. ma non è mai tardi per ricominciare.





Al bar , in fila per il bagno, intrattengo simpatiche conversazioni con un ragazzo napoletano e un tassista tra i piu sereni mai incontrato. Ci soffermiamo ad apprezzare l'importanza delle piccole cose, come un buon caffè o una brava moglie, un bagno pulito o la gentilezza delle persone.

Vado a vedere la mostra dei cento presepi; incantevoli lavori in legno, teracotta, argilla, cartapesta, gesso.. realizzati da piccoli borghi medioevali, comunità terapeutiche, centri di rieducazione mentale, di provenienza italiana ed estera.




Un weekend vissuto in solitudine, a due passi dalla cupola che regge il mondo, una vacanza nella mia città, vagando tra i vicoli con quella curiosità di scoprire tipica di chi li vede per la prima volta. Quando mi fermo a fotografare la vita, quando scrivo ciò che vedo, quando osservo gli occhi della gente, sento che il mio essere non può fare mai a meno di viaggiare a piedi. Per intercettare le inquietudini di ognuno, gli scorci e i perché, i visi e i dubbi, i misteri e i simboli, tutto.. ogni sguardo e ogni respiro mi racconta qualcosa del mio essere qui, mi fornisce strumenti per capire il senso di questa esistenza.

Prima di pranzo, mentre cercavo la foto perfetta per immortalare la cupola, ho sentito la piazza applaudire, ho alzato la testa e fuori dalla finestra ho visto il papa parlare alla folla di pace e amore. In quel momento, ho chiamato il mio amico Mario, per farlo sentire parte della piazza, e ricevere il messaggio del Santo Padre.




Abbiamo il privilegio di fare ciò che piu amiamo ogni giorno. È un vero peccato sprecare il nostro tempo senza esprimere gratitudine e incanto.



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