C'è ancora domani.

In viaggio verso napoli, dove troverò mio fratello Bizio, per la sua festa.

un viaggio d'amore, prendo un regionale delle 7 per fargli una sorpresa, dopo avergli prenotato una stanza in centro, tutta per lui.

un piccolo gesto può riscaldare il cuore, far felice gli altri è il piu bel regalo che puoi fare agli altri.

al mio fianco, una suora delle filippine, sorridente e discreta. Il treno parte, lei fa il segno della croce.

c'è un intero mondo che viaggia, una ricerca infinita di emozioni, continua. Alla base di questa ricerca c'è la spasmodica voglia di stare insieme, di stare bene, di essere emozionati, di essere felici.

spesso è una ricerca confusa, disperata. non sappiamo dove cercarla.

allora facciamo quello che abbiamo imparato, quello che ci è stato insegnato, imposto, quello che abbiamo assorbito percepito e fatto nostro anche se nostro non è mai stato.

non ci fermiamo spesso a focalizzare se in quella scelta, se in quelle lezioni imparate ci fosse davvero il nostro cuore a crescere e svilupparsi. 

spesso la identifichiamo con un ritorno a casa, a volte con una fuga da casa, da una relazione, oppure in un ritorno di fiamma, nella nostra solitudine o nella fuga dalla solitudine, nello svago, il ballo, la festa, il viaggio, la compagnia, le novità, i cambiamenti, il riconoscimento, il successo, il denaro, prestigio, piaceri, cose, soddisfazioni personali, beni materiali, desideri mai appagati e continuamente sollecitati dalla società del consumo.

aspetto bizio con sfogliatelle e caffè seduto al bar fuori la stazione, arriva felice e mi scatta una foto.



ci godiamo una giornata di pizza risate e vicoli , rioni e colori, limoncelli e musica, chiese e allegria, la nostra compagnia lunga 47 anni. 

mi parla del militare, delle sue storie,, le scelte, le cose non fatte, le persone perse.

il nostro ultimo drink, lui beve il wiskey e osserva la gente e la vita passare davanti ai suoi occhi celesti.

lo abbraccio prima di tornare alla stazione, lo guardo mentre resta solo nella sua amata napoli, mentre attraversa le sue paure ed incertezze con la stanchezza di chi non ci crede ma conserva la bellezza di chi si vuole ancora fidare.


 "  con quell'immagine durante la meditazione, in cui mi hai portato a sentirmi una regina nel cuore del mondo,  mi hai fatto trovare la gioia di riprendere in mano il potere della mia vita." Francesca

NAPOLI, TIVOLI, ORVIETO.

il treno mi permette di vivere e conoscere il mondo vagando da un 'energia all'altra, stando seduto osservo ed entro nei paesaggi, negli sguardi, negli odori. scrivo e sento le vibrazioni dei cuori. 


quello che sta accadendo al pianeta dal punto di vista emotivo e mentale ha un peso che non tutti riescono a sostenere.

molti giovani arrivano al suicidio, altri si buttano su alcol e droghe, violenza, sesso sfrenato,  svago, social, app, è una continua distrazione e fuga per paura di ascoltare cosa accade dentro.

ecco perchè ci portano sempre a nutrire emozioni basse come rabbia, odio, paure, preoccupazioni. Cosi possono mantenerci deboli, manipolabili, prevedibili,  controllabili.

un popolo assuefatto e arreso, che consuma e non si fa domande, è perfetto per il potere  che continua a schiacciarci la testa sotto la sabbia.  

sono stati altri giorni intensi, il giorno a napoli vissuto con mio fratello, gli altri vissuti in solitaria, prima  a  tivoli poi ad orvieto.

ho bellissimi immagini dentro di me, il giro a tivoli tra le chiese e il borgo antico, il duomo le vinerie i balconi il museo le cascate le ville, ad orvieto la camminata tra i vicoli del quartiere medioevale, la signora della trattoria che mi fa conoscere la cantina di famiglia e mi offre i biscotti tipici, i cugini americani, il pozzo di san patrizio, io che scrivo in treno ammirando i paesaggi dell'umbria, il panorama sulla torre, il pozzo di san patrizio, i volti dei viaggiatori incantati che salgono con lo sguardo in cima ai mosaici del duomo, agli affreschi, le storie di angeli e i demoni.

la funivia, l'amaro orvietan, il messaggio di mauro, l'anima che si rilassa ed apre il cuore come una finestra. il cielo splende sopra di me, piango di gratitudine. 

ammirato dalla bellezza del duomo, la guardo tutto il giorno, dalla mattina al tramonto, mangio nella piazza che mostra la facciata principale  dove leoni ed elefanti proteggono la vergine.

l'allegria di napoli, la musica i colori la simpatia e il sorriso. io e mio fratello che mangiamo e giriamo per i vicoli, brindiamo e ci divertiamo, raccontandoci con l'amore di sempre.

il corso di volontariato, la pausa di dolci e tisane tra chiacchiere  e risate, le volontarie che mi raccontano 15 anni di esperienza sul campo con gli occhi che splendono di vita; il corso del risveglio, ritrovarsi in metro tutti insieme come un gruppo di amici che si rivede dopo un anno e si abbraccia col cuore.

regalo due preziosi doni di gerusalemme ad eduardo il mio maestro e sua moglie, gema.

domenica mi regalo una giornata per me stesso e la mia città.

alla pasticceria vegan incontro una ragazza ormai donna con cui sono cresciuto, ma non ricordo il suo nome. Sono passati 20 anni, ora anche lei è vegana, sorride e mi fa... " ma sei valerio!!"

ricordiamo di sua madre, che ci bucava i palloni." voglio dirti che quando è morta mia madre, i tuoi sono stati fantastici, non lo dimentico."

ho un bellissimo ricordo di lei:

" tua madre, anche quando ero tremendo, è sempre stata adorabile con me, e quando sono cresciuto mi ci fermavo sempre, parlavamo tanto."

" eh si, lei come sai, era una maestra, adorava i giovani."

mi avvio per via ostiense, mi fermo a piramide, per un panino, vado al circo massimo a scrivere, una luce meravigliosa brilla tra le mura.  una guinness e poi caffè, mi incanto tra il teatro marcello e il ghetto, poi campo dei fiori e pizza da roscioli. 

piazza navona, lungotevere, prati e bus per lo stadio.

aiuto un ragazzo del kazakhistan a trovare la strada per lo stadio, il bus da prendere.lo faccio scendere con me, andiamo davanti ai tornelli, li faccio stampare il biglietto, mi offre la birra, ,lo invito a stare coi miei amici. un mio amico, paolo, gli regalo l'adesivo del gruppo, lui si emoziona. al momento dell'inno, si mette un mano sul cuore.. " sto tremando di emozione."

al gol finale i miei amici lo vanno ad abbracciare. Si commuove, mi ringrazia, "mi hai fatto vivere il piu bel giorno della vita." 

fa il camionista, è venuto a trovare suo fratello in carcere in calabria, appena arrivato a roma ha fatto il biglietto dello stadio, domani parte per milano e poi di nuovo a chicago, dove vive con sua moglie.

ho ancora negli occhi l'abbraccio con lui e tutti i miei amici al gol ai secondi finali, un brivido che porta via gli anni e lascia uscire piccole lacrime di gioia fanciullesca, piena di allegria.

Mi bastano le belle sensazioni della vita napoletana e il ragazzo che scarica pacchi cantando mareluna,  Le voci della cucina Delle donne sulla strada Le canzoni di Tullio de piscopo I colori l'allegria e striscioni L'autentico legame Tra la gente la città. vicoli, piazze,  pizzeriebariste simpatiche e divertenti, gli occhi luminosi di una città che brilla di allegria.  bizio si apre al suo malinconico approcio col tempo che passa e non torna, alle persone perse, gli anni volati. Sono di nuovo sul treno direzione  Tivoli.  mi riempie il cuore trovarmi in stazione In mezzo a 1000 anime Che si intrecciano che arriva chi va chi al nord chi al sud, la sensazione del viaggio e sempre un ritorno a casa scrivo guardando il cielo dal finestrino del treno La vita è un viaggio un lungo ciclo viaggio Una ragazza dolce e sorridente mi indica una buona enoteca e come arrivare al duomo lunghe camminate tra i vicoli del centro storico cammino solo dentro strade antiche il silenzio e così penetrante che si possono dire i passi dei gatti il rumore lontano di piatti di cucina in fondo ai vicoli. Un portoncino, il balcone e il colore di un palazzo la colonna di unmuseo una fontana o una villa una strada una piazza che brilla un angolo che splende.nsiedo a bere  tra le signore del paese le strade i vicoli le chiese, entro nel cuore di un antico mondo con la grazia di un passo leggero rispettoso lento e rilassato, mi fondo in questo silenzio mi immergo in questa magia ogni volta che cammino in questi borghi medioevali una parte di me riemerge come se altre vite fossero di nuovo vissute. in questi tempi veloci cadere in questi mondi mi fa respirare.

    Cammino per le strade di orvieto con gli occhi allegri il cuore grato. chiamo mamma che mi aveva parlato di un servizio tv sul paese; le mando le foto le racconto la bellezza che vedo camminando Nel mondo, un  Modo di dirle grazie  per tutte le volte che riesco ad ammirare la bellezza del mondo come  A Dirle 

" alla fine ce l'ho fatta a vedere la bellezza, alla fine dopo tanto camminare Ho aperto La porta Del cuore e Mi sono abbandonato alle bellezza infinita del vivere a quell' infinito amore che mi volevi far conoscere quando mi hai messo al mondo." La vita ha gli occhi dell'amore, non puoi vedere che  con il cuore. E la frase che scrivo appena vedo un bambino che sta giocando sul treno vicino a me, ride e ride, mi guarda e ride.

Sento e tu di baglioni tra le vie di orvieto.. 


Ripenso ai tanti inverni vissuti dentro infiniti pomeriggi che diventavano sera e poi notte, vissuti nei portoni , i muretti, i cortei, i baci e i fumogeni, i motorini in due. 


Guardo le finestre di case affacciate sulla stazione di orte. Si fa buio presto e la luce delle cucine mostra la vita intima delle famiglie. Quante vite nascoste in questi mondi silenziosi. Queste luci sono lampioni che mostrano il cielo blu della notte.

entro in queste case con lo sguardo di un poeta che incantato disegna una lice del loro vivere silenziosi e insieme, davanti al treno che passa e porta tutto via, lontano.

inverni vissuti in questi piccoli villaggi appesi sopra i treni, mi immergo in queste cucine, in queste anime affacciate al balcone, sigarette accese nel buio della sera. 

 in certi luoghi tutto è rimasto com'era un tempo, l'atmosfera ti riporta a sensazioni antiche, basta una canzone per rivivere quelle scene, quei dialoghi, quel senso di pace e di conforto.

guardo   queste luci nel buio della notte, finestre sopra stazioni di una notte di novembre.

silenzio, musica, ricordi, brividi, tenerezza, un ancestrale desiderio di stringere tutta l'umanita e tutto il tempo in un solo abbraccio.

come se futuro e passato si venissero incontro per fondersi in una promessa di amore eterno senza piu tempo.

la necessità di limitare il sentimento del vivere dentro la paura del tempo è una trappola in cui tutti siamo caduti vittime di un'illusione.

non puoi chiudere in una gabbia il sole, può spengersi per un pò, ma è destinato a splendere, è la sua natura.

ci siamo fatti chiudere dentro un luogo chiuso, abbiamo noi sbarrato le porte e chiuso a chiave, convinti che dentro quelle mura ci fossero le sole certezze di cui avevamo bisogno.

ma la vita è fuori dal tempo, fuori da quelle mura dove manca l'aria.

l'amore non lo puoi delimitare, circoscrivere, confinare.

non ha separazione di secondi, attimi, fasi di crescita  e decadenze

è libero, senza limiti, senza porte, fuori da ogni linea di confine, non è etichettabile nè soggetto alle stagioni.

l'amore viaggia su treni che non hanno una stazione e non portano in nessun dove, non ci sono orologi e non ci sono divieti.

eterno vuol dire senza tempo.

noi siamo Eterno.

il tempo è stato inventato per chiuderci in uno spazio limitato.

cosi hanno parlato di morte per sbarrarci le porte, inventando la paura che imprigiona la gioia.

Come si fa ad uscire dal tempo che ci riempie la mente di passato e futuro?

una bambina bionda bella come un angelo cammina sulle acque che riflettono la bellezza eterna del circo massimo. 

danza coi suoi piedi sulle piscine naturali lasciate come ricordo dalla pioggia del mattino.

non so come farei senza questo spazio solitario tra me e il mondo.

La penna è il bastone che mi sorregge quando il vento è troppo forte. è la luce del sole che mi riscalda quando sento freddo.

è la finestra che si apre a mostrarmi le meraviglie dell'esistenza.

siedo agli scalini, dono il pane ai merli.

il sole va e viene.

il cielo riflette su tutta la piazza la sua ampia luce blu.

l'atmosfera è bagnata da questo incantesimo di colori e pace.

ho dentro me i miei viaggi in treno di questi giorni.

gia mi mancano i miei occhi posati su un prato, la mano che scrive le immagini di luce.

la ragazza conosciuta alla torre di orvieto, la cameriera in piazza a tivoli, la famiglia musulmana nel vagone del treno con un bambino meraviglioso con cui gioco e rido, la signora della cantina che mi mostra l'azienda di famiglia, mi regala i dolci e mi lascia nello sguardo la scia di un mondo semplice, dove ancora si usa uncinetto e zuppe calde, dove si accolgono i forestieri con quel calore che ricorda il sorriso amorevole di mia nonna.

una signora ridendo dice al marito quanto cammino veloce, sulla via della stazione. mi giro e ridiamo tutti e 3 di gusto.

mentre sono sulla funivia mi chiama mio padre preoccupato per i temporali in toscana. 

di fronte a me graziosa signora mi guarda e ride.

immagini di giornate felici.

io e mio fratello tra i vicoli di napoli, lo aspetto felice al bar della piazza con caffe e babà, dopo avergli comprato in libreria un regalo.. Giulio Fa cose. 

Dal Rione Sanità a San gregorio Armeno,passando per i quartieri spagnoli.  pizza aperitivi risate e limoncelli. Tra Pino Daniele troisi e maradona, tra i colori e le bandiere, tra i mercati e le cucine sulla strada, la battute dei camerieri e la meravigliosa marinara.

una giornata piena di calore e affetto.

e poi, per finire 5 giorni dolci ed emozionanti, l'incontro con mike, il ragazzo del kazachistan che si mette un amano sul cuore, mi ringrazia della partita e mi offre la birra, conosce i miei amici e gioisce con tutti noi una partita che resterà nei cuori di chi ancora sa emozionarsi come un bambino.

al gol salto addosso ai miei amici, vedo signori commuoversi, la curva esplodere, i bambini piangere, le coppie baciarsi. e poi vado ad abbracciare mike, che ha il fratello in carcere per aver portato i rifugiati in italia, gli occhi puliti, puri, di ragazzo per bene, educato, che mi saluta con la gentilezza del mondo orientale, pieno di gratitudine e serena gioia: " mi hai regalato la giornata piu bella della vita."

il nuovo coinquilino è un ragazzo giovane ed educato, sorridente e romanista.

è curioso delle mie letture e della mia passione per lo yoga, ha una zia insegnante e, studiando filosofia e intelligenza artificiale, è un mondo che lo affascina.

in ufficio rivedo il mio amico stefano, fotografo e grande talento del disegno. 

Mi chiede se continuo a fare scatti, parliamo di tempo libero, opportunità, scelte e casi della vita. 

" sai valè, penso che se non mi capitava quell'incidente oggi sarei potuto stare a quel festival che ho visto giorni fa, forse una foto non può cambiare il mondo, ma forse si. " 

" ma non pensi stè che ogni cosa che ci capita sia perfetta, che ogni evento abbia un senso e tu dovevi fare quell'esperienza?"

" a volte ci penso, ma ho paura che me lo sto dicendo per attenuare il senso di sconfitta, come se volessi inventarmi una scusa per proteggermi."

" può darsi. Però credo anche una cosa. Se guardi le persone che hanno avuto incidenti, puoi vedere due tipi di reazioni, chi se la prende con la vita e con la sfortuna e chi, senza piu gambe e braccia, ringrazia tutta la vita quell'evento perchè gli ha finalmente aperto gli occhi. Avevano vissuto ad occhi chiusi tutta la vita, e ora sono svegli grazie a quell'evento. Cio che per alcuni è disgrazia per altri è illuminazione. Da quel giorno hanno cambiato la percezione delle cose, cio che prima era buio ora è luce, hanno compreso che la gioia era presente da sempre dentro di loro, ma non la vedevano, perchè era accecati da un velo che oscurava la bellezza."

 stefano fa un grande sorriso e mi abbraccia in un caloroso e gioioso salto su di me.

" sei sempre il numero uno."

penso che se domani mi capitasse un incidente, per me che amo camminare e viaggiare sarebbe un grande colpo. Potrei cadere in tristezza e depressione, senso di colpa e rabbia, oppure trovare in quello spazio la pace del silenzio, del riposo, della scrittura, la cura, la gratitudine di poter un giorno uscire a vedere il cielo, la fortuna di aver vissuto per cosi tanto tempo con un corpo sano ed aver viaggiato senza freni nel mondo,  grazie alle gambe e al respiro, agli occhi e al cuore. vedere in quel dolore un abbraccio della vita, che si colora di forme diverse, come la finestra che si apre, l'infermiera che mi cura, il vicino con cui parlo.

Aver fiducia, abbandonarsi alla resa incondizionata, all'amore Alto, ad una Verità superiore, Limpida, pura, immacolata, aldila degli eventi fisici.

mia chiama mio cugino marco, " a valè, non ce la faccio piu a lavorà. Voglio andà a pesca, non ho neanche tempo per pescare."

" marcoli, fa una cosa. Prova a vederla con un approccio mentale diverso. Adesso devi lavorare, quindi pensa che stai andando a pesca ogni giorno. Con quella stessa gioia. Non è l'evento a crearti gioia  ma il tuo approccio mentale. Poi un giorno arriverà lo spazio per la pesca  e sarai un bambino che salta felice."

Viene a Roma Elisabetta, una ragazza italiana conosciuta in belgio 23 anni fa. Di biella, vive a nizza, sposata due volte, ora sta con un francese. é stata con un romano, un indiano e ora un francese. il marito del recedente matrimonio è morto. 

Conosco suo marito, un simpatico e gentile parigino. Elisa mi racconta della sua barca sulla senna a parigi, " la mia casa preferita. Ma  alui non piaceva tabto, ci abbimao vissuto un pò, ora credo di venderla."

facciamo due passi in centro, poi ci fermiamo per una birra. Parliamo del belgio, madiamo foto a kris e parmeeta, nostre amiche che hanno condiviso con noi quel periodo. Kris è stata la mamma che non ha mai avuto. " sono senza famiglia da sempre, per me la famiglia sono state persone eccezionali come kris, gli amici, e mio marito. Il matrimonio lo abbiamo festeggiato in un casale di un amico, una festa semplice, dove tutti erano a suo agio, tra giochi danze e tanto affetto. Gli amici del teatro sono stati una famiglia per me. IL teatro è la mia vita. come il viaggio. non riesco a stare ferma.  e lui lo sa. é un uomo buono, tra i piu buoni al mondo. sono nata da un padre violento e una madre che non mi ha voluto. ma ho trovato tanto  amore nella mia vita, negli amici e i mariti. Ho perdonato e ho sempre augurato il meglio ai miei genitori."

ci lasciamo con un grande, enorme abbraccio.

torno al mio quartiere di nascita, mio padre mi aspetta davanti al cinema, volevo vivere con loro un film su Roma del primo dopoguerra.

In fila incontro un'amica dell'ufficio. 


Abbraccio mamma, scherzo con papa in fila, sono eleganti e belli come il sole.

porto le pop corn a mamma, che con gioia si gode questo momento ridendo.. ." cinema e pop corn, che bello!"

Seduto coi miei nell' unico cinema rimasto del quartiere. Papà si asciuga le lacrime, mamma ripensa a nonna quando nascondeva i soldi nel reggiseno. In sala nonni figli e nipoti . Un intero quartiere applaude il racconto di cosa siamo stati e cosa sono state le donne romane. Uno sguardo sincero crudo e reale dipinto con la tipica capacità romana di farti ridere e piangere nello stesso istante. Roma, raccontata con amore.

Camminiamo per le strade del quartiere, papà si ferma a vedere quanto stanno i peperoni, il ragazzo egiziano lo guarda  e ride.. " sotto casa tua stanno 99 al kilo!" in questo piccolo gesto ci ho visto la romanità antica in una roma di oggi, tante cose sono cambiate ma ancora, pur nel cambiare, si può mantenere intatta quella calda appartenenza al sentirsi tutti parte della stessa, strada, della stessa vita.  



























































































































































































































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