odore di primavera.

 

Io e mio padre seduti al parco dove sono nato e cresciuto a parlare di vita e ricordi.

Io e andrea che camminiamo intorno alla mia prima scuola, e li dove una volta facevamo campionati di pallamano ora c'è solo cemento.


salutarmi in chat con serena e sentire sempre il ❤️ che batte.


La bellezza di un 3 aprile vissuto in compagnia della luce di una primavera che risveglia cuori da un anno intenso attraversato da luci e ombre. i riflessi tra i ciliegi intorno al laghetto, le risate e le conversazioni in ufficio, lo scambio con silvia, con serena.. vedo la bellezza di giovani cinesi che si fanno le foto, la luce dei volti, Le persone che attendono la metro.  gustarmi un gelato seduto al fianco di un ragazzo, sentir il vento sul volto mentre sono sullo scooter insieme al mio amico sandro, sorseggiare l'aria del tramonto e assorbire la luce del cielo che soffia sulle mura aureliane. giocare a padel, ridere e divertirsi con simone e gianluca, osservare la bellezza dei volti all'angolo di una strada. Mi scrivo con stefania mentre contemplo l'aria intorno a questa luce del tramonto sul mio volto e ascolto  una canzone degli stadio. rivedere claudia e stefania al lavoro che non vedevo da una vita, mi scrive teresa silvia andrea.. emozioni diverse,  mi accorgo di vivere in  viaggio dentro la città, il viaggio ti racconta di te,  ti arricchisce ti regala nuove intuizioni. il viaggio è il messaggio di oggi  Della mia amica israeliana conosciuta a tel aviv che mi dice ti penso tanto mi manchi. sono scambi durati pochi giorni ma che ti porti avanti per mesi e anni. La stessa sensazione di viaggio la riscopri nei volti delle signore  a viale marconi, queste donnone che siedono ai bar e parlano con le amiche aspettando un caffè e ridendo ai passanti, quella semplicità che mi riporta ai tanti viaggi fatti in luoghi autentici ma che poi se li conservi dentro di te li puoi rivedere in tante piccole realtà nella vita di tutti i giorni. Siedo su una panchina a contemplare il lago. gli alberi.  parlo con francesco e ridiamo di cuore, l'odore dell'erba mi restituisce immagine lontane, mangio una piadina mentre guardo un film Americano. parlo con barbara di vita e cambiamenti di come aprire il cuore davanti alle difficoltà la voglia di ringraziare il mondo e gustare la vita con gratitudine il sole il cielo un caffè al bar fare la spesa e ridere alle cassiere che ricambiano. leggere e scrivere, ascoltare insegnamenti ricordare la gratitudine di quello che ho ricevuto dalla vita,  farmi la doccia come fosse la più bella del mondo.  Lasciare negli occhi questo filtro di primavera.. tornare a casa fare yoga,  Chiudere gli occhi e sentire la pace. una pace che sa di  libertà.

la bellezza è santa.

è come una madre che ti accarezza il viso e ti ricorda la meraviglia di essere nato.

è come un profumo di borotalco che ti torna alla mente, del bagno pulito, i biscotti sul tavolo, i colori della cucina, la luce del mattino che entra dalla finestra e riempie la casa di vita.

ieri sera faccio una lunga chiacchierata di quasi due ore con una donna conosciuta da poco, in viaggio.

mentre sono al telefono con lei passeggio circondato dalla luce del tramonto, alcune persone entrano in metro sotto una grande M bianca su sfondo rosso, il cielo si stende sopra il lago con riflessi di blu intenso, sfumature rosa e rosse. tutto sembra ai miei occhi come un rappresentazione teatrale, immagini poetiche si intrecciano e tengo lo sguardo attento ad ogni angolo, mentre ascolto lei.

da viale america a viale europa, attraverso il quartiere eur coi suoi eleganti bar colmi di gente ai tavoli per gli aperitivi. la cupola di San Pietro e Paolo osserva in pace tutto questo ripetersi privo di sguardi verso l'Alto.

resto incantato dalla cupola che si erge verso il cielo blu, indifferente e silenziosa, brillante di luce e maestosità.

cammino tra statue e cespugli fino ad arrivare alla terrazza che svetta sopra la via del mare, mi inoltro tra i ricordi di tutte le serate vissute qui ad amoreggiare e sognare sotto le stelle.

la conversazione è un racconto di due anime che si sfiorano, non mi accorgo del tempo che è passato, quasi due ore di uno scambio profondo e dolce.

parlando di un viaggio insieme, sono inizialmente entusiasta poi decido di proseguire sulla mia via solitaria.

sono ormai troppo geloso della mia vita intima con me stesso, lei giustamente mi fa notare che chiudersi troppo ci fa perdere la bellezza e gli incontri.

nel pomeriggio, mi rilasso al chiosco di parco marconi, caffè al chiosco dai gentilissimi ragazzi che gestiscono questo grazioso spazio verde. Prendo una sdraio, apro il libro e mi metto al sole.

bambini che giocano, cani, mamme e nonni, coppie ai tavoli, aria rilassata, sole di primavera, odore di erba, aria fresca, musica cantata da una calda voce di donna.

mi incammino su viale marconi, incontro un mio amico con la madre, una di quelle piacevoli conversazioni che riscaldano il cuore. mi fermo in libreria, risate e divertenti ricerche di filosofia orientale aiutato dagli addetti gentilissimi.

mi inoltro sulle vie interne, le signore sedute ai bar mi riportano ad una roma autentica e popolare, ancora intatta, che preserva una genuina semplicità. il signore simpatico al tabacchi, il ragazzo della pizzeria, le signore in finestra, un ruspante accento romanesco che mi strappa un sorriso di allegria ripensando a mia nonna e le sue amiche, quando giocavo a carte con loro in cucina.   

una signora si accompagna ad un carrello per camminare.. saluta il ragazzo bengalese della frutteria, " ao, bello mio,  se vedemo domani!"  lui ride, e mentre mi pesa le banane fa... " ao, un euro qui, due euro li, a fine giornata non te ne accorgi e hai finito i soldi!"

i ragazzi in comitiva, pantaloni bianchi, jeans chiari e scarpe bianche, gelatina e capelli all'indietro.. " che state in fila ?" , altri due dalla gelateria si voltano e senza rispondere fanno solo un cenno con la testa. sui balconi bandiere della roma, scritte e frasi goliardiche. zoppicando,  attraversa un signore con il cane e la musica  a tutto volume di Ultimo. ci guardiamo, due occhi celesti, grandi e profondi, sotto una chioma bianca di persona ricca di esperienze.

mi sembra di stare in viaggio, cammino tra i tavoli di questo quartiere vivo, tra bancarelle e mercatini, street food e musica, gelaterie e librerie, comitive e una calorosa umanità che mi riempie il cuore.

mi fermo ad un angolo, dove alcuni camioncini vendono panini e birre artigianali. mi gusto una fresca ipa poggiato sui tavoli, consoco antonio, che mi racconta la sua storia.

" lavoravo da mediaword, contratto fisso, stipendio tutti i mesi. Poi un giorno, ho deciso di dedicarmi ad altro, con mia moglie abbiamo preso due furgoni, oggi giriamo tutta l'italia e  facciamo gustare la birra in tutte le fiere delle grandi città. "

mi vedo alla sede dei volontari dove mi aspetta claudio, francesca, claudia, roberta e lorenzo.

claudio mi mostra un video commovente del terremoto dell'aquila.

in poche ore, da una telefonata alle 4 del mattino, volontari da tutta italia sono partiti per l'Aquila e in poche ore hanno messo su un campo, dando cibo e  un letto a tutte le famiglie senza piu una casa, creando teatri per bambini, giochi, aree benessere, elettricità, portando allegria e conforto, calore e vicinanza, cibo e bagni, cucina e palestre. Mi colpisce la frase di un volontario, morto proprio in quei giorni sotto le macerie. " quando mi è stato chiesto.. " quanti siete?"-  ho risposto.. Siamo Uno!"

Scendo sotto casa.. il caffe seduto al sole con massimo il barista che che viene a raccontarmi le novità del quartiere. Una colazione al bar di piramide..  arrivo nei vicoli di testaccio, passo per il parco, giardini palazzi storici, ragazzi che giocano in piazza, aspetto francesco in piazza, intorno la vita splende di famiglie rilassate ai tavoli, turisti alle panchine, artisti sdraiati sul muretto, chi balla chi gioca, chi si gusta il sole.  Con francesco sediamo alla fontana, gustando il gelato vegan della signora teataccina. Arriva mio fratello, ci godiamo un pomeriggio di sole in un quartiere popolare, gustando birra doppio malto e le nostre risate spensierate, felici di un pomeriggio insieme. Mi commuove vedere conoscersi e poi abbracciarsi  due  persone per me le piu importanti della vita.

Mi chiama andrea, è anche lui è a testaccio. Il primo grande amico della mia infanzia, non ci vediamo da anni , ed eccolo unirsi a noi in una compagnia di emozioni di quelle che restano negli anni. Passiamo un pomeriggio insieme, guardando il derby nel cuore di un atmosfera allegra e goliardica, gioiosa. Mi incrocio con una tifosa  che veniva al cortile sotto casa quando eravamo ragazzi. Ha la maglietta storica della roma targata Barilla, accanto a lei suo figlio.  Ci ricordiamo dei tempi andati. La ritrovo in pizzeria da remo dove io francesco e mio fratello chiudiamo una giornata piena di emozioni, iniziata con la video chiamata di zio dalla francia.  Al tavolo vicino a noi una coppia di signori romani, insieme da 50 anni, allegri e semplici, lei sfotte il marito della lazio, parliamo dei quartieri dei tempi andati, dei figli mancati, le storie andate.. lei guarda francesco.." è un peccato non avere figli, perche nel vederli crescere ti rivedi tu, è come avere una nuova vita." Poi guarda me.. interviene francesco.. " lui ha avuto troppe bastonate.."  e lei, col sorriso delle mamme di una volta.. " ha il volto buono, dal cuore buono. " e francesco: " ha capito benissimo chi ha davanti. "

Viene a salutarci la ragazza col figlio. Il figlio fa il giro del tavolo e viene a salutarmi. " ma lo sai che il cameriere laziale mi ha ammonito perhe ho la maglia della roma?". Una scena cosi dolce che resto commosso. La mamma mi guarda, ride e mi saluta con uno sguardo complice e tenero.

Mi scrive una ragazza conosciuta al cammino di santiago, nel 2016. Mi sta aspettando a santa maria in trastevere. Abbraccio Francesco e mio fratello, guardo la luce di testaccio che si perde tra i volti felici della gente che canta e ride, un aria e un atmosfera che ha riempito la giornata di emozioni colorate e accorate, dai fumogeni per le vie, i bambini che cantano, l allegria in pizzeria, la gente in piazza, la signora alla gelateria, i ragazza del pub. Costeggio il fiume che si fonde con una notte speciale, sotto un cielo romantico, in una serata magica. Mi vedo con susanne, un abbraccio lungo 8 anni. Ripercorriamo quei giorni passati insieme a muxia, il vento dell' oceano, i sogni e le passeggiate rilassate finito il lungo cammino. Lei insegna yoga, è guida turistica, e si occupa di arte e sperimentazione. Camminiamo, per le vie di trastevere, una roma stracolma di gente di ogni tipo, un' umanità affascinante e variegata, a san Calisto un ragazzo canta i pink floyd mentre mi colpisce un murales sulla bellezza. Il momento è di quelli che mi lasciano incantato, come se tutto si fosse incastrato al posto giusto. Susanne ha voglia di gelato, ci sediamo a san cosimato. Ci raccontiamo degli anni passati, la mia vita a roma, la sua a Copenaghen, i viaggi, la società che cambia. È un anima molto profonda, libera e solitaria, viaggiatrice e curiosa. Ci abbracciamo. Torno a casa stremato e felice.











































































































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