Fotografie.

 è magica la pace dei pomeriggi invernali. Il silenzio in casa, il sottofondo jazz, una tisana calda, un libro sulla scrivania, il taccuino aperto, un film romantico. 

c' è una canzone di Baglioni che mi riporta ai pomeriggi invernali.

ne parlavo con il mio amico gabriele, la pizza bianca con la nutella, io e lui seduti sugli scalini dei negozi chiusi, le passeggiate fino alla chiesa, per poi passare all'oratorio, alla bisca, poi in palmetta. 

Quel senso di famiglia che respiri quando sei giu al cortile, cosi caldo che non vedi l'ora  di uscire, e non te ne andresti mai. anche se fuori è freddo, resti con gli amici, a vedere roma che si spenge, tutto si calma, i negozi chiudono, mamma viene  a cercarti per cena.

Ogni volta che ascolto Fotografie, mi immergo nella Roma degli anni 80, a quello stare insieme in strada, a quell'umanità.

Quando arriva l'inverno riemerge quel calduccio piacevole quando sei in casa e guardi fuori le luci della sera, le stelle di natale, le cucine e i balconi, le strade che si svuotano.

Me ne vado con la mente all'italia di quei tempi,  a quel modo di stare insieme, di vivere e comunicare, i citofoni, le cabine telefoniche, i saluti al cortile che ti sembrava ogni giorno una festa. 

immagino una ragazza in un bar che aspetta il suo amato, il vestito appena cucito dalla madre, i capelli raccolti, il trucco appena evidente, la canzone dal juke box,  il silenzio fuori, poche macchine, nessuno corre, nessuno ha la testa bassa.

Domenica ero in zona collatina, e, passeggiando al parco con serenella e le altre del corso, osservavo una campagna romana di fronte ai palazzoni del quartiere popolare. Mi sono fermato a contemplare questa realtà, casette silenziose nel verde di una Roma nascosta ma appena ci entri dentro dentro ti restituisce una genuinità che è sparita altrove. Mi chiedo sempre cosa ci sia nascosta dietro quelle vite, che racconti si celano in quelle cucine, le villette con giardino, bungalow, camper,  di casa in casa, quando le stesse mura di un appartamento vedono arrivare vite e famiglie cosi distanti, chissà se quelle storie in apparenza  cosi lontane non abbiano qualcosa da dirsi, in comune, di cui raccontarsi, ma che nn lo sapranno mai, perche le nostre relazioni sono diventate scambi di contratti, ci si incrocia ad un semaforo, e una vita che ci passa accanto perde di valore, non ci soffermiamo sul suo valore intrinseco, prezioso e unico. Anche se solo di passaggio, se ci sta solo sfiorando all'angolo di una via, quella persona potrebbe essere un incontro prezioso per la nostra vita. 

giorni fa sono stato dai miei, vedo mia madre farsi anziana, fatica a camminare, ma non riesce a smettere di fumare. Mi chiama mio cugino in lacrime per dirmi che la moglie ha un tumore al seno. 

Mi chiama il mio amico andrea per dirmi che porterà sua madre in ospedale, non è piu in grado di stare a casa. Cosi gli chiedo se posso vederla. Andiamo a casa, un corridoio che dal portone conduce dentro casa. Una linea verticale che dall'infanzia ti porta alla vita adulta. Tutta vissuta insieme. Tra i due mondi, un muretto. Che è ancora la. Quasi a ricordare che non tutto puo finire. Ci sono cose che sono destinate a restare. Stamattina, abbiamo rifatto quel corridoio insieme, come 40 anni fa. Andrea prima di salire, mi tiene il braccio: " valerie', vie su casa, dal balcone se vede la palmetta."  

Nadia è diventata pelle e ossa, la abbraccio forte, fino a sentirne l'anima.  Le stringo la mano, vedo nei suoi occhi una pace serena, di chi ha accettato tutto senza fare piu resistenza. " valè, io sono tranquilla, il mio corpo non ce la fa piu ma io sto bene, me ne vado in ospedale perche non posso piu muovermi, ne andare in bagno ne mangiare, ho bisogno di qualcuno e non voglio far vivere ai miei figli quello che hanno passato con mio marito."

Andrea, appena chiudiamo la porta, scoppia a piangere. Un pianto che esplode come una fontana, restiamo abbracciati, davanti l'ascensore. Giu al cortile, mi saluta.." grazie valè, me dai tanto."

A lavoro, rivedo la mia amica Ilaria, che ha perso la madre. Mi racconta di quello che sta vivendo, è ormai una donna, e vive il dolore senza fuggire, come una guerriera si prende il dolore anche della solitudine, ma continua quell'amore, continua a fare, a dedicarsi alle figlie, alla casa, alla vita, con amore. 

" sai vale, sono sempre impegnata in mille cose, le bambine la casa il lavoro i compiti la scuola.. sono dentro le cose e questo mi aiuta a non pensarci ma poi, quando mi arriva il pensiero è una botta tremenda. Poi però, mia accorgo che ho proprio bisogno di vivermelo quel dolore, di starmene un po con quel dolore, anche da sola, sento che ho un tremendo bisogno di piangere e dopo mi sento anche meglio. Anche se mi manca da morire. So che non potrò piu abbracciarla." 

scoppia a piangere. Metto una testa sulla sua spalla  e le dico che mamma è sempre con lei e che si rivedranno ancora.

" vale, non lo so. So solo che la sera sento proprio la sua presenza. Sento che lei è li con me. "


Marianna mi regala il biglietto per il concerto di RYX, un artista australiano.

Andiamo al pigneto, parliamo per ore in fila delle nostre vite, i suoi progetti con il suo brand di abbigliamento, i viaggi, le relazioni. 

Un artista camerunense apre la serata con una voce che allieta l'anima. Mentre canta mi porta nei villaggi africani, sento la terra rossa sotto i piedi, l'odore della case, del pane, della loro pelle. Racconta di cantare nella sua lingua Bassa, che piu di 280 lingue tribali stanno scomparendo, che ormai si parla solo inglese e francese, la lingua dei coloni che hanno massacrato le loro terre, uccidendo chi ha combattuto per la libertà e depredandone l'acqua, un bene comune che dovrebbe unire gli uomini, acqua di cui siamo fatti e di cui è fatta la terra. l'intero universo. Continua a cantare nella lingua della sua gente, per persone come suo nonno, che non parlano ne inglese ne francese.


Ryx ci fa ballare e volare per viaggi estatici, tra chitarra violino e musica elettronica, una serata di musica ad alto livello, due artisti che suonano con il cuore, che lasciano un messaggio ed entrano in contatto immediato con chi è aperto all'incanto.

Dopo il concerto io e marianna andiamo a mangiarci una patata ripiena al Greco del pigneto.

Un posto frequentato per anni, tutte le serate dopo il circolo degli artisti si finiva qui, a gustare questa prelibata sosta notturna.

Oggi, la mia insegnante, luminosa come un diamante,  durante la lezione di yoga, mi fa un grande sorriso e , in merito alla mia prima lezione in pubblico, mi regala una sua perla:   "Quando crei le circostanze, si aprono le strade. Sono davvero contenta."













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