Etna.
Una mattinata iniziata nel pieno delle energie. La mia solita pratica di yoga, un sorriso stampato, divertito dalla gioia del risveglio, come se dal cuore piovesse una danza allegra, festosa. Ballo mentre ascolto musica anni 70, apro le finestre, guardo la luce della stanza, profondamente grato alla gentile famiglia che ospita.
Se penso a tutte le gentilezze ricevute nella vita, non posso che avere fiducia nell'umanità, una fiducia nel bene profondo che risiede nel cuore di ognuno.
Esco sulla via, sorrido sotto le finestre che circondano i palazzi con fregi e iconografie classiche. Un sapore di antico mi travolge, incantato proseguo fino al bar. Caffè e due chiacchiere col barista che mi descrive il disagio di uno sciopero che non riesce ad essere compatto.. " la gente è troppo accomodata, nessuno ha piu il coraggio di rischiare di perdere le sue comodità."
Entro al teatro antico, cammino intorno alle tribune e mi immergo nel sottopassaggio che porta fino a dei casali distrutti dal terremoto, oggi siti di resti archeologici e restauro.
Un suggestivo angolo di storia romana vissuto sotto la pioggia.
Una luce tetra come fotografia di un mondo fatiscente e affascinante, una piazza bagnata dal Fiume Ameno, lo stesso che bagna la fontana al Duomo, e la grotta del famoso Ostello.
Arrivo a piazza dell'univeristá, Vado a fare colazione, passo a salutare la ragazza della vineria, mi inoltro nel mercato del pesce.
Mi vedo con fabio, la simpatica guida che mi porta fino in cima al rifugio sapienza, sopra Nicolosi, per ammirare 'Mamma Etna', colorata di Neve. Con noi ci sono Sara e Manila, due ragazze di Berlino.
Un viaggio poetico, mistico, tra pini e passaggio spettrale, saliamo circondati da neve fino alla vetta a 2000 metri.
Fabio è una persona adorabile, appassionata, che mi racconta Catania con i suoi occhi. Mi mostra l'anfiteatro, villa Bellini, l'orto botanico, la strada che porta al mare.. mi racconta di come sia stato distrutto paesaggio intatto di boschi e terreni agricoli per fare spazio alla avanzata incontrollata di cemento e abusi edilizi. Zafferana, negli anni 90, ha rischiato di essere spazzata via, ma a soli 500 metri di distanza, l'ira del vulcano ha deciso di perdonare le debolezze dell'uomo, addormentandosi proprio quando era stata evacuata tutta la popolazione.
Fabio è laureato in scienze politiche, stava per trasferirsi in Germania, ma è stato fermato dalla pandemia. Ora non vive più a Catania, si è trasferito a Nicolosi, nella pace di un piccolo borgo circondato da alberi e passeggio.
Le zone dell'Etna sono famose per il pistacchio di Bronte, i carciofii, gli asparagi e i funghi porcini.
Salendo, troviamo una casa ribaltata, un altra costruzione nel cuore della natura, fortunatamente oggi essendo la zona Parco Protetto, i controlli sono costanti grazie ad un monitoraggio che vigilia su ogni versante.
Arriviamo al rifugio sapienza, scendiamo e immergiamo le scarpe in una grande vasca di neve, con Sara e Manila cominciamo a ridere, e ci incamminiamo.
Resto avvolto da questa luce bianca, mi sembra di volare e di non avere altro che gli occhi e le emozioni. I pensieri spariscono, non mi sento be i piedi ne le braccia, resto avvolto in questa luce magica, l' aria è pura, la calma intorno mi lascia senza fiato.
Cammino in questo angolo di paradiso, assaporo il gusto della beatitudine, quel senso di pace sciolto in una visione d'insieme, uno stare nel mondo uscendo dallo spazio, perso fisicamente nel nulla, incantato davanti alla fortuna di esistere, davanti alla scoperta, al viaggio, all' estasi.
Resto fermo, ad ammirare i miracoli della natura, a quanto riceviamo senza fare nulla, a quanto amore galleggia nell'aria, dentro ogni cosa.
Dopo essermi gelato da non sentire più il corpo, entro al bar per un meritato caffè.
Siedo al tavolo con fabio, che sorride e continua i suoi racconti.
Nel viaggio di ritorno, parliamo di guerra, pandemia, manipolazione delle menti. Siamo in completa sintonia, " si vede che sei un viaggiatore, per come ti vivi le cose, per come ti stai vivendo Catania e la giornata di oggi, persone come te sono ricche per le esperienze che fanno."
Arrivati in città, passeggio per sciogliete l'adrenalina che ancora viaggia nel corpo.
Vado a mangiare dalla solita amica della vineria, mi accoglie con un sorriso grande come il cuore di Catania, che mi è entrato già dentro.
Scrivo mentre attendo le verdure del mercato e una deliziosa pasta alla Norma.
I ragazzi di questo posto mi emozionano per come mi salutano e mi augurano di rivedermi presto, esco e vado nella piazza dell'ostello, entro fare la visita dea suggestiva grotta e assaggiare l'amara, un amaro locale.
Da qui proseguo fino al castello, un incantevole visita delle sale, del palazzo e del museo, dove trovo la copia della natività di Caravaggio.
Cammino in centro, un arancino e una passeggiata nella Villa Bellini.
Il quartiere San Berillo, piazza dell'università, un cappuccino su via etnea e poi relax in casa, prima della cena al solito ristornate vegan, dove resto a parlare ore col ragazzo chef, un altra conoscenza emozionante.
Finisco il mio viaggio con un ultimo amaro in centro.
Ad ogni fine viaggio, Più che i posti, quello che mi manca è quel me che li ha vissuti, che li ha ammirati. Quel me che si è emozionato entrando in una nuova realtà, in una nuova storia.
Lascio che Ogni cosa che mi attraversa fluisca fino farmi crescere,fino a farmi essere ad ogni gradino superato più consapevole, fino a farmi ogni volta nascere di nuovo.
Il viaggio, come dicevo a Fabio, è tornare a casa più ricchi di prima, con occhi nuovi.
Grato ancora una volta, sempre di più, a questa vita che non finisce mai di sorprendermi.
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