La via della bellezza.

 Sono stati giorni molto intensi. A stretto contatto con tutte le figure familiari, mettendo il corpo tra i conflitti e cercando di mettere la mente e il cuore per curare le ferite e le storie di una intera vita vissuta insieme, tra incomprensioni, amore e battaglie.


Ho detto a mia madre tutto quello che io porto nel cuore della loro immensita ma allo stesso tempo anche delle sofferenze che ho vissuto nella mia infanzia e adolescenza, costretto ad iniziare un lavoro con me stesso molto presto. So che fare i genitori è complicato, ma so anche che un rapporto madre -padre-figli si costruisce dalla gravidanza fino all'ultimo giorno di vita. Ho detto a mio fratello che scegliamo noi i genitori e finche non accettiamo e perdoniamo resteremo appesi ad un vortice fatto di orgoglio, rabbia e dolore. A mio padre ho detto che il suo aiuto è stato enorme ma a volte un figlio aspetta una vita intera una semplice pacca sulla spalla. Ho parlato con zio dei rapporti familiari, con zia delle difficoltà di uscire dai ruoli imposti e dalle storie personali, anche quando sono sofferte, ci restiamo legati perche quella storia, seppur dolorosa, ci nutre.


Sono stati giorni difficili ma meravigliosi, fatti di film alle arene estive, giornate al mare, in casa, al lago, in centro.. vissuti col cuore aperto, tutti insieme, come un tempo.


Sono cresciuto con la paura di farmi vedere dal mondo, oggi il mondo lo penetro con gli occhi assetati di bellezza e conoscenza. I miei blocchi con la comunicazione, le relazioni, le donne, la sicurezza, il senso di inadeguatezza.. la rabbia, ho capito un giorno che non era fuori il problema da risolvere, ma dentro. Quel bambino mai capito e mai ascoltato oggi è un orecchio che ascolta per aiutare, ascolta tutti senza giudicare, parla poco di sé perche una sottile parte nascosta ancora crede alle paure di quel bambino di mostrarsi, esprimersi, viversi.














































































La bellezza di roma in questi giorni, desolata e libera, vuota e trasparente, con le ombre che riflettono le colonne e i vicoli, le chiese restano a vegliare su chi sa apprezzare la pace, la beatitudine e la bellezza, è apprezzata da Chi custodisce in sé bellezza, chi in sé ha bellezza si incanta davanti alla magia di una Roma sola, beata, colma di luci nuove, di atmosfere silenziose, di un vento calmo, di un dolce camminare senza macchine, i parcheggi vuoti, le serrande abbassate, nessun ansia di comprare, nessuna fila alle farmacie o ai supermercati, la via della bellezza si accosta al ritmo della lentezza, andare piano gustandosi la vita, il tempo libero, il cuore dei volti, dei quadri, dei vicoli, degli scalini baciati dal sole.


Chi non trova bellezza dentro sé, trova desolante e triste questo silenzio, trova inquietante questa assenza di voci, urla, macchine, gente.


3 immagini, 1- io zio e papà a Trinità dei monti, di mattina, sopra la bellezza di Roma, dall'alto dei tetti e delle terrazze che guardano sulle cupole del centro. 2 - io zio contro mamma e papà, al lago, a giocare a carte.


3- dopo 30 anni rivedo gianluca, vecchio amico di adolescenza, guardiamo il lago mentre mi mostra la impressionante eleganza della figlia, che danza sulle acque, e poi fa .. " papi, andiamo."




Se riguardo la mia vita dai primi anni ad oggi ci sono inmagini che ho smarrito.

Quello che emerge in superficie è un valerio bambino insicuro e spaventato, impaurito di farsi vedere dal mondo.


Bloccato alle interrogazioni, rosso davanti alle ragazze, inadeguato verso il mondo.


La paura di vivere, di farmi vedere.

Di esprimermi. 

Ecco che nasce il bisogno di scrivere.


Non ascoltato. 


Ecco che nasce il bisogno di ascoltare gli altri.


Emerge un valerio ragazzo che non sa riconoscere l'amore, non sa riconoscersi capace.

Rabbia, orgoglio, durezza, politica, stadio, violenza, ribellione alla famiglia e alla società. 


Poi un anno all'estero, i viaggi, l’umanità, le conscenze, la Conoscenza, la cultura, l'Altro, il diverso che senti come un fratello. 

Gli altri conosciuti in un anno di viaggio, mi hanno fatto sentire bello, capace, interessante, che sa stare in compagnia e può lasciare qualcosa di bello agli altri.


Treno a casa più forte e sicuro, più consapevole delle mie potenzialità.


Iniziano le relazioni con le donne, nuove amicizie, lascio politica e pregiudizi, le idee più rigide cadono come le frequentazioni non più affini alla mia nuova vita. Entro nel mondo del lavoro, inizio un lavoro con me stesso, che poi si fa sempre più profondo fino a ricercare viaggi solitari e spirituali, esotici, a contatto con la natura, con me stesso, con le culture e le realtà a me più affini.


Oggi il lavoro continua, ho liberato quel bambino insicuro dalle paure del mondo, ho liberato quel bambino mai ascoltato quando ho capito che chi doveva ascoltarsi ero io stesso.


Ecco perché mi piace tanto ascoltare gli altri, ascolto perché in quel mio ascoltare c'è un dono di amore. Forse questa è la mia missione, ascoltare per aiutare. 



La vera bellezza è quella di chi si gode la vita facendo del bene agli altri.










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