Un anno in Belgio.

  ci sono storie che cambiano per sempre la tua vita.

un giorno, all'età di 23 anni, ho detto a mia madre: voglio andare via per un pò,all'estero.


il mio primo viaggio, la prima esperienza solitaria, la prima scelta coraggiosa di andare oltre le mie paure e i miei limiti.


ero depresso, solo, arrabbiato, mi sentivo inadeguato.


mia madre mi mise in contatto con una associazione, volevo andare qualche mese in inghilterra o irlanda ma loro in quel momento avevano solo il Belgio, e sarei dovuto partire 9 giorni dopo, per starci 1 anno.

ci ho pensato qualche secondo, ok accetto.


ricordo di aver guardato la vita fuori dal finesrino di un treno come se la vedessi per la prima volta.


sono arrivato a bruxelles spaventato e timido, senza saper comunicare in inglese.


dopo pochi giorni mi sono ritrovato a lavare i piatti con persone di posti e culture lontane, lingue diverse, mondi affascinanti che alzavano i miei occhi per svegliarmi da un sonno lungo più di 20 anni.


india, ghana, colombia, bolivia, messico, costarica, italia, belgio, germania, finlandia.. mille mondi intrecciati che si ritrovano a dormire e mangiare insieme, giocare e ballare, improvvisare, creare, scambiare, raccontare, conoscere.


Ero sconvolto, spiazzato, colmo di un'energia che non sapevo di possedere, la vita entrava nella mia vita ed era cosi potente il suo effetto da lasciarmi disorientato ed eccitato, impaziente di esplorare, secondo dopo secondo, il mondo e l'esistenza.


L'organizzazione, è stata una mamma che ha coordinato i suoi ragazzi traghettando le nostre vite nel mondo dei grandi.


La musica, la cucina, le prime conoscenze, ero avvolto da questa atmosfera di festa e allegria, mi sembrava di sognare.


Le prime amicizie, i ragazzi italiani cristian mario e manuel, pixie, una dolce ragazza indiana che era incuriosita dal mio starmene sempre zitto.

Poi mariano il costaricano, priscilla del messico, lucy della colombia.


la vita con la famiglia è stata una bella immersione nella realtà di un piccolo paese belga, la loro apertura ed indipendenza è stato un duro colpo alla mia cultura di famiglia, dove il figlio resta attaccato alla mamma finchè non si sposa, e non fa niente "perchè tanto lo fa mamma."


Si instaura un bellissimo rapporto con Mark, suo figlio  Gunther, Linda sente che io non mi sono integrato come avrebbe voluto, che sono spesso assente, in giro e poco presente. Devo ancora lavorare molto sula mia maturità, abituato a stare sempre in strada con gli amici.


Vado a vedere le partite di pallavolo con mark, che allena una squadra, al pub mi fa conoscere i suoi amici ed esplorare il fantastico mondo della birra!!


lavoro in un centro giovanile, Jeugdhuis, dove alcuni gestiscono un centro per aiutare ragazzi svantaggiati e creano attività e iniziative sociali, concerti, feste. vado tutti i giorni col motorino, 20 km nel freddo e nella pioggia, ma felice di vivere finalmente.

sono a contatto con me stesso, costantemente, cresco ogni giorno di piu, in fretta, veloce come il motorino bianco che sfreccia da diest a koersel. I primi tempi  sento la distanza di chi non conosco, con il tempo mi accorgo della loro bellezza, franz diventa come un padre, mi aiuta nei lavori manuali, mi insegna a lavorare duro, mi fa conoscere sua moglie, la semplicità di una vita semplice e genuina nella provincia del Limburg.


lascio la famiglia per incomprensioni con linda, torno in italia per natale.

giorni belli vissuti con i miei affetti ma sono impaziente di tornare in belgio. 

Appena trovato la nuova famiglia riparto.

Qui la famiglia è diversa, marleen e suo marito sono come separati in casa, il figlio è un appassionato di musica techno rasato con bomber nero che urla dalla sua camera al ritmo dei bassi.


marleen è responsabile di un centro culturale di hasselt, mi fa consocere artisti, cinema, mostre di arte, mi regala il primo viaggio in solitaria della mia vita, Barcellona.


una donna straordinaria, amica e compagna, un'anima che brillava di luce, a cui è stato prima tolto l'amore e poi la vita. Resterà per sempre un riferimento della mia vita.

Mi fa conoscere le splendide nipoti, mi mette in contatto con le persone di questo piccolo villaggio silenzioso e tranquillo, Herk de Stad. le case sono tutte basse con curati giardini che danno sulla strada sempre vuota dove poter correre in bici.
Grazie a lei entro in una squadra di calcio locale, conosco persone meravigliose che mi portano con loro al pub e mi fanno sentire in famiglia.

Viaggiamo per il belgio, olanda, germania, la sua forza è la bellezza di come guarda la vita.


Con mario ci leghiamo tanto, mi confida il suo mondo e il suo amore per Priscilla.

Manuel, mariano e Pixie sono i miei fratelli. Diveniamo inseparabili, viaggiamo insieme, passiamo indimenticabii weekend a casa di Kris, un'anima elevata, sarcastica, divertente, amorevole.

Pixie è piu di un amica, è una forma di amore che non avevo mai conosciuto, ancora oggi siamo legati come 24 anni fa, a volte solo sentire la sua voce mi riporta a quello che ho provato in quei mesi al suo fianco, un conforto che è difficile spiegare, una sensazione di rifugio sicuro, un capirsi senza parlare, un sentirsi uniti come se lo fossimo stati da sempre.

Ogni volta che chiamava per invitarmi a Geel, non riuscivo mai a dire di no, anche se marleen mi aveva proprosto altre cose da fare insieme, era un magnete che mi attirava e non sapevo resistere. Marleen me lo fece presente un giorno : 

fai sempre quello che dice lei, sei sempre tu che vai da lei e non dici mai di no.


Sulla strada che porta a Koersel ho conosciuto una ragazza piu grande di me, nell'agenzia di viaggi dove avevo chiesto informazioni per londra.


Un giorno viene a Diest, entra nel cortile abitato da poche famiglie, nel giro di poche ore tutti sanno che ho avuto ospiti in casa.


Mi innamoro perdutamente, ma lei convive da 10 anni ed ha 10 anni piu di me. un giorno mi comunica che la storia deve finire: tu un giorno torni in italia, io ho la mia vita qui, non posso lasciare tutto.


La prima grande delusione, entro nel mondo dei grandi e ne avverto le conseguenze.


Conosco la mia Contact Person, Sophie, adorabile ragazza che ama divertirsi. 


Con manuel e marleen viaggiamo piu volte in olanda, passiamo giornate insieme e si crea una bellissima compagnia.


Manuel è un ragazzo d'oro, diventiamo amici stretti, parliamo ore delle nostre vite, non dimenticherò mai il suo abbraccio quando si è sposato, in Polonia.


Mariano è un altra anima preziosa che ha incrociato la mia strada, con lui abbiamo passato serate allegre e spensierate, giocando a calcio o bevendo birra,  raccontandoci, stringendo un rapporto profondo tra anime latine.


L'anno prosegue tra incontri internazionali e feste, ci conosciamo tutti sempre di piu, diveniamo un gruppo affiatato e unito, ognuno racconta le proprie esperienze in famiglia e a lavoro, nasce uno scambio prezioso, culturale e umano. 

 lavoriamo come volontari in un centro dipingendo e sistemando, giocando a biliardino, gioendo di questo fanstastico gruppo che si è ritrovato insieme, ognuno con la sua storia personale, la sua cultura, il suo mondo.


sono partito pieno di pregiudizi, sono tornato pieno di amore. L'incontro con l'altro mi ha insegnato ad andare oltre il mio orgoglio e il mio ristretto punto si vista, un anno che mi ha completamente trasformato,  ho conosciuto me stesso attraverso lo scambio di umanità che ogni giorno mi dava un volontario, un evento, un incontro, attraverso la mia solitudine che diveniva forza quando si trafsormava in compagnia.

La sera seguivo un corso di fiammingo, erano tutti turchi tranne io, l'unica persona che mi ha rivolto parola è stata una gentile  ragazza turca, l'unica donna presente.


ho ricordi che difficilemente andranno via: la mia festa tra tutti i volontari in una stradina illuminata dal sole e dai nostri sorrisi; la stretta di mano di pixie prima di arrivare all'aereoporto, le lacrime con mariano, il sorriso di priscilla, le cene con marleen, i racconti di Mark,  i viaggi con manuel, le bevute con mario.. le serate infinite che non vuoi mai andare a dormire, le chiacchere fino a tarda notte con pixie e mariano, le giornate e le risate con lucy, le feste i balli le canzoni i giochi, la birra Duval..  tutto è ancora intatto nei miei occhi, ringrazio di cuore tutti i volontari che hanno permesso tutto cio, compagni di vita e di stanza, i coordinatori come Anne, Odile, Daniela Annemarie shue mariane kristopher Ronny Julian Dhaval Sabine  Elise .. 


Ricordo un giorno, nella spiaggia di Ostende ci siamo fatti una promessa: Tra 10 anni, ritroviamoci tutti, di nuovo qui, in Belgio. 


Ne sono passati 24, sono stato in india per vedere Pixie sposarsi, in Polonia per il matrimonio di Manuel, sono tornato a trovare Marleen e ovuvque sono andato le ho spedito una cartolina dei miei viaggi. Oggi lei non c'è piu, ma ha lasciato una traccia indelebile, mi ha trasmesso l'amore per i viaggi e per la vita.


Mi mancano tutti gli amici di quel viaggio durato un anno, un viaggio indimenticabile, unico, una storia che mi ha cambiato la vita, mi ha aperto il cuore e la mente, mi ha fatto vedere il mondo da un altro angolo e ad ammirarne la straordinaria bellezza, mi ha insegnato l'importanza di aiutare gli altri, di amarsi, di stare insieme, di condividere.


Non finirò mai di ringraziare tutti gli incontri e le persone che ho conosciuto.


Mi manca anche la Altijd Regen, le zuppe, il cielo, le case basse, antwerpen, il centro di bruxelles, il fiammingo, gli scherzi e le sfide a braccio di ferro con Pixie. 


Tornato dal belgio ho inziato a viaggiare, a godermi gli affetti, a stringere relazioni sane e durature, un anno piu importante di qualsiasi corso di formazione.

Guarda l'altro e il mondo con occhi diversi. Ecco cosa è stato per me il Belgio.


 il pianto a fine anno, tra me manuel pixie e mariano... è il lago di amore che ci ha fatto bagnare tutti insieme nella stessa vita, pur provenendo da mondi lontani. Questo resta il piu grande insegnamento di questa storia.


La mano di Pixie che stringe la mia sotto il sedile, è un filo che ci lega per sempre.



 









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