Anima.
nel cuore di un piccolo quadrato di ombra un batuffolo bianco mi scodinzola intorno.
con occhi sapienti festeggia la mia compagnia e le mie carezze..
bagnando il muso nell'erba.
il vento alza il suo pelo,
lui cerca di seguire la scia di questo viaggio
con uno sguardo che è curioso incanto.
i cani hanno la saggezza di chi vede cio che per noi è troppo sottile.
per loro vento, alberi, uomini, terra, sassi, sono ANIMA.
i cani sono maestri di amore.
la padrona di questo piccolo angelo bianco mi sorride e confida all'amica ..
"quando fa tutte queste feste vuol dire che si sente in buona compagnia."
vado in zona per vedere i miei amici, rivedo massimo, amico di vecchia data con cui ricordiamo aneddoti divertenti che ci fanno anche emozionare.
in una piazza che splende di vita, stare ai tavoli con gli amici di sempre mi riempie di gioia. arriva lizio, alberto, pisellino, ciro davide. Andrea mi abbraccia con un sorriso gigante... " so che non vieni a cena, sono venuto per stare un po con te."
chiacchiere, racconti, ipa fresca e artigianale, cielo color argento, abbracci e ricordi, canzoni che ritornano, foto che ci riportano indietro, che ci lasciano in silenzio davanti ad amici malati o chi sta dietro una sbarra.
torno verso casa, un gentile pizzettaro mi mostra l'ampia scelta vegan, dai supplì alle pizze con verdure, alla marinara con pesto.
gusto questa meraviglia camminando allegro sulla via appia.
attraverso la strada e i ricordi, mando un messaggio ad un vecchio amico e guardo via gela, dove ho corso per anni pazzi scappando da tute blu e gruppi ostili, saltando sopra macchine come se fossi imprendibile e coi super poteri, libero al punto da non poter essere mai fermato.
rido e mi incanto alla vista del cielo che supera i tetti di case che hanno visto i figli non svegliarsi piu, non tornare piu a casa, o tornare la sera troppo tardi, troppo ammaccati.
questo quartiere ne ha viste tante, ma è ancora bello come un film romantico.
le scalette dei portoni hanno ancora l'odore delle mani che si stringevano con le cuffie in testa e i jeans strappati. ricordo una sera, davanti al portone con la mia ex.. dovevo andare al pub, dove sarebbero dovuti venire a farci una visita non proprio gradita. " se ci vai ti lascio, non posso vivere cosi, con la paura che non torni a casa, dì a quei 4 scemi che tu non ci vai."
dopo quello scazzo, abbiamo fatto l'amore dentro il portone, sulle scale, all'ora di cena.
entro in metro, è pieno di gente che torna a casa di sera, mondi affascinanti, di mille luoghi e culture, occhi a mandorla, gonne colorate, libri sulla schiena, valigie, skate, siedo sulle mie gambe in posizione meditativa e osservo tutta la vita che mi scorre intorno e ne resto incantato.
guardo negli occhi delle persone che si osservano allo specchio, osservo la luce nei tratti e nei lineamenti, negli orecchini al naso e nei tatuaggi sulle spalle, sul collo, dietro le caviglie. ogni vita è un racconto di umanità, una possibilità diversa, un intreccio di emozioni, un insieme di scelte.
trovo bellezza in ogni volto, intravedo luce in ogni sguardo.
una ragazza balla poggiata alla colonna, un altra coi capelli rasati e una ciocca gialla nel mezzo parla col cane, una ragazza metro notte corre con anfibi e pistola, un viso angelico e l'espressione gentile.
entro in profondità in mondi che non conosco, ne resto avvolto, travolto, in ogni luce scopro la straordinaria bellezza della vita.
roberto, un amico che disegna divinamente, mi consegna un lavoro che gli avevo chiesto perchè ho visto in lui un tratto delicato e deciso, che arriva al cuore.
un capolavoro.
lo sprono a farsi conoscere, non crede nel talento che possiede.
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