Sono qui per Amore. Sono qui per Amare.

 Prima di uscire di casa metto il rosario tibetano al collo, vado a dare un ultimo saluto alla zia di un mio amico, una delle donne che mi hanno visto correre che ero uno bambino, ha visto i miei primi calci dal balcone, mi ha regalato caramelle e gelati, mi ha strillato e mi ha chiamato per avvisarmi che mamma mi cercava e papà era tornato.

Sporco di fango, correvo a casa e la salutavo.


L'ho vista tutta la vita su quel balcone. Come se niente fosse mai cambiato. Quel cortile rimasto intatto grazie ai suoi sguardi, grazie a quell'amore che non conosciamo piu. 


Porto una bottiglia di cedrata al mio amico ceh vive in strada.

In metro un ragazzo senza gamba chiede elemosina, mentre dono le mie monete ci guardiamo, i suoi occhi sono fari che ridono, ci auguriamo una splendida giornata con un abbraccio tramite lo sguardo.


Arrivato a colli albani vado a fare stampare una maglia per un amico che fa il compleanno, entra un uomo che vede il numero 50 sulle spalle .. " magari io.. una vita fa!" io replico... " ma te li porti benissimo" sorride sorpreso, " si ma non è come ti vedono gli altri, ma come li senti!" 

mi sento chiamare... " valeeee"... entra elena, una mia ex compagna di classe, la prima ragazza di cui mi sono innamorato senza che lei lo sapesse mai. Eravamo amici, di quelle amicizie in cui ci dicevamo tutto, io la ascoltavo 

E ho le ossa rotte di ricordi dei tuoi occhi quasi blu ... 

Una donna grande con lo stesso sorriso di quando ervamo sui banchi di scuola.

Ho sempre immaginato lei come una donna fuori dai ritmi imposti, diversa, libera, svincolata dagli stereotipi. A 18 anni, lei aveva già la consapevolezza di donna, essere umano nel senso piu profondo.  Io la ascoltavo, ancora bambino pur essendo piu grande di lei. Ma lei era gia donna, con una mente aperta,  ribelle e amorevole, il mio primo ideale di donna l' ho conosciuto nei banchi di scuola, dentro quei due grandi occhi che già brillavano di vita vissuta.

Mi ha presentato suo figlio, un ragazzone gentile e timido, che ricorda come ero io.

Cosi felice nel vederla oggi mamma che sceglie con suo figlio gli scarpini da calcio.

Ma ancora piu felice nel vederlo quello stesso sorriso, quella stessa luce negli occhi di ragazza ancora stupita dalla vita.



Mi chiedo come come faiSai galleggiare tu sopra il dolore io non so farloRiuscire ad amare ancora ed essere grataNon ti sei fatta portare via il cuore

La sua risposta al messaggio mi lascia di sasso.


Amico mio, tra quei banchi di scuola, nella tua introversione e timidezza, ho sempre visto l uomo libero che sei oggi. Non sai tu che gioia sia per me vederti così "luminoso", nei capelli, negli occhi e nell' anima. Sei diventato straordinario, ti bastava averne consapevolezza Ti leggo con attenzione ed ammirazione, sento il tuo cuore accanto al mio. Sarebbe un grande regalo vederci per una cena e ritrovarci nell antico affetto e nella nuova consapevolezza. Ti voglio tanto bene E ti lascio il mio numero, per favore scrivimi, così sarà più facile rimanere in contatto

PS. Penso sia uno dei messaggi più delicati e dolci che abbia mai ricevuto. GRAZIE

Vado in chiesa, trovo vincenzo lele alessio papà e mamma con la stampella, mi commuove vederla li, per dare un ultimo saluto ad una sua amica storica, che come lei ha vissuto tutta la vita nello stesso palazzo.

Guardo tutte le mamme, le zie, le sorelle, il quartiere seduto in un grande saluto. mi saluta miriam, veniva a farmi le punture per il calcio quando ero piccolo e ancora ricordo le sue parole.. " dai co sto culetto, sei un omo o no? Queste te fanno diventa forte!!". Il suo sorriso nel salutarmi con la mano è una stretta forte che mi commuove.

Una scena mi colpisce il cuore: dico a mamma di aver visto miriam, lei si alza e zoppicando, facendo leva sulla stampella, va fino alla panchina dove siede per salutarla in un abbraccio forte e un bacio di  quelli che raccontano tante vite in un solo secondo.  


guardo i cugini, i parenti, gli amici, tutte le donne del quartiere, le mamme e i papà, intreccio i granelli del rosario tra le mie mani e prego per accompagnare il viaggio di Giovanna.

Prendo un caffè al bar, il sorriso del barista mi riporta bruscamente al senso delle cose, il repentino e continuo oscillare come in un altalena o in una giostra, tra la vita e la morte.

le zanzare pungono e muoiono, le foglie cadono, le nuvole se ne vanno, il sole tramonta, i corpi decadono, nuovi figli nascono, nuove morti e nuove malattie ciclicamente frenano la nostra ascesa, la nostra spinta verso la gioia, come un bambino che da un altalena sale verso il cielo, sospesi in un continuo bilico tra il basso e l'alto, la terra e il cielo, la vita e la morte. 


Rientro a casa, parlo con il mio coinquilino: mi dispiace che lasci la casa, mi dispiace che non abbiamo instaurato un rapporto, avrei voluto sapere della tua vita, condividere le nostre esperienze, ho capito che volevi stare per conto tuo, ti ho lasciato in pace."

- lo so, hai ragione, anche a me dispiace. È che ho sempre visto casa, come un momento in cui io stacco da tutta la vita che ho fuori.











































































Vado a rilassarmi al mio amato prato.



Cammino in centro con mio padre..

Visitiamo le opere del caravggio, siediamo a piazza navona, giriamo tra i vicoli e portoni antichi, le piazze e i balconi, mio padre si incanta a vedere i piccoli dettagli, le scritte, i ristoranti, viaggia tra i ricordi con gli amici. Andiamo a vedere il palazzo della scultura,  poi giriamo tra i banchi del mercato di campo dei fiori,  con il volto felice.. poggia la mano sulla spalla... " annamose a pia un bel caffè  che l' ultimo l'ho preso alle 6 de mattina, poi ne ho preparato un altro per mamma. 


La vita è un dono. aprire il cuore è come scartare un regalo di natale e trovare la piu grande sorpresa di sempre:  la bellezza del vivere.



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