day dreaming
MATURITA' SPIRITUALE.
Rumi, maestro spirituale persiano del tredicesimo secolo: una lezione spirituale
Cos'è il VELENO?
Tutto ciò che va oltre ciò di cui abbiamo bisogno è veleno.
Può essere potere, pigrizia, cibo, ego, ambizione, paura, rabbia, o qualsiasi altra cosa.
Cos'è la PAURA?
La non accettazione dell'incertezza.
Se accettiamo l'incertezza, diventa un'avventura.
Cos'è l' INVIDIA?
La non accettazione della beatitudine nell'altro. Se lo accettiamo, diventa ispirazione.
Cos'è la RABBIA?
La non accettazione di ciò che è al di fuori del nostro controllo.
Se accettiamo, diventa tolleranza.
Cos'è l'ODIO?
La non accettazione delle persone così come sono.
Se li accettiamo incondizionatamente, allora diventa amore.
Cos'è la MATURITÀ SPIRITUALE?
È quando smettiamo di provare a cambiare gli altri e ci concentriamo sul cambiare noi stessi.
È quando accettiamo le persone così come sono.
È quando capiamo che tutti hanno successo secondo la loro prospettiva.
È quando impariamo a lasciar andare.
È quando siamo in grado di non avere aspettative in una relazione, e diamo solo per il piacere di dare.
È quando capiamo che ciò che facciamo, lo facciamo per la nostra stessa pace.
È quando perdiamo la necessità di mostrare al mondo quanto siamo intelligenti.
È quando smettiamo di cercare l'approvazione degli altri.
È quando smettiamo di paragonarci agli altri.
È quando siamo in pace con noi stessi.
La maturità spirituale è quando siamo in grado di distinguere tra bisogno e volere e siamo in grado di lasciar andare questa volontà.
La maturità spirituale si ottiene quando smettiamo di cercare la felicità nelle cose materiali.
(Jalal ad-Din Muhammad Rumi)
mi scrive marianna... " sono felice che oggi stai con me.. "
andrea, mio amico storico, mi scrive delle sue preoccupazioni da nonno e papà di una figlia giovane, il troppo lavoro, la salute.. la voglia di andarsene.
gli ricordo quanto sia importante per lui prendersi una pausa e staccare un po, riposare, tornare in un luogo che vorrebbe rivedere, gli ho ricordato le vacanze insieme, le nostre famiglie legate da sempre, le tante risate..
" valeriè, sei sempre carino con le tue parole, vedo che fai un sacco di cose belle.. c'hai una serenità che io non c'ho.. e questa è una bella cosa."
aretha franklin in cuffia, passo dall'architettura di garbatella degli anni venti alle ville romane dell'appia antica.. tra archetti e catacombe.. questo andare, questo viaggiare nel tempo, questo sentirmi Uno... libero nella bellezza.. questo vagare incantato tra le strade deserte della mia città .. è un inno alla contemplazione, è un invito alla gratitudine, alla cultura millenaria del bello, che ha attraversato per secoli le vite e le nobili anime di letterati e filosofi, poeti e scrittori, da tutto il mondo.
contemplare il momento presente con occhi vivi, attenti, vigili, che esplorano meraviglia, che scrutano dove nessuno vede, che intercettano bellezza agli angoli piu remoti, nelle strade nascoste.
è un estate romana cosi colma di luce e bellezza che le giornate sembrano non finire.. si resta come sdraiati su un prato ad osservare un cielo stellato che ti sorprende con le sue penellate.
cammino per il quartiere con mio padre, facciamo la spesa, poi ci andiamo a prendere un caffè al bar, gli dico che so quello che sta vivendo, le preoccupazioni per mamma, le spese, la stanchezza, i dolori incessanti di mamma e le continue richiesta, lui come un eroe da una farmacia all'altra, da un ospedale all'altro, la forza del campione è quella di mio padre, che ha nella sua missione, senza saperlo, quello di aver dedictao la sua vita alla sua famiglia, tenendola in piedi per piu di 50 anni. Appena lo stringo sulla spalla, mi da un abbraccio che mi lascia pieno di brividi. Papà che non si sbilancia mai, in questo abbraccio c'era una vita di parole, un libro di poesie, un manifesto di amore.
ridiamo sulla via appia, scherziamo coi ragazzi del bar, guardiamo i quadri, i murales di jorit, torniamo a casa, mangiamo con mamma, che siede stanca, ma riesce sempre a commuovermi. si alza e mi mostra tutte le maglie dei miei viaggi e del volontariato.. " te le ho lavate e stirate, te le avevo messe via.. " gesti di una bellezza tale che mi entrano dentro.. mamma che non puo muoversi, ma pensa a quelle maglie, sa quanto ci tengo, sa quanto ci sia dentro quei viaggi, quegli odori, quei ricordi.
a pranzo racconto dell'incontro con la mdre del mio amico Fabio, papà prende un fazzoletto e si asciuga le lacrime. Lui è cosi, parla poco, ma è un lago di amore, che sono riuscito a vedere solo da grande.. e ho iniziato anni fa a farci navigare dei fiori di loto, dei raggi di sole dove specchiarsi insieme.
chiama zio dalla francia, mio cugino dalla germania, incontro persone nel quartiere che non vedevo da una vita, quei saluti belli, caldi, con gli occhi felici di vederti.
io e papà, nel cortile che ho amato tutta la vita, dove mi sono innamorato, ho litigato, fatto amicizie che ancora fanno tremare quei balconi, con amiche di mamma ancora vive, che mi vogliono bene come delle donne di famiglia, una storia unica, che tengo sulla pelle.
torno verso casa, passo dai cinesi, dal bangladino, scherzo con loro, che hanno un approccio al contatto umano ancora puro, integro.
passo dall'amico che vive in strada, mi faccio un caffè al bar, la vita splende sui sorrisi delle coppie ai tavoli, splende il sole sulle vetrate dei negozi, splende bellezza dai balconi, dai baci sul finestrino, la donna che stende, la vicina indiana che mi saluta.
splende vita.. quando splende il tuo sguardo su ogni dono che ci regala.
ogni giorno.
la nostra scelta migliore .. è svegliarci ogni giorno di buon umore.
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