Giornata del camminare.

Di colpo, appena passa il sonno, inizia a vivere l'anima piu pura che scorre nelle nostre vene. Essenza selvaggia e imprevedile, l'anima sgugge alla ragione e va, a rincorrere l' attimo presente. La vita negli uffici ci prende la gola e la riempie di polvere, ci poggia gli occhi sui pc e ci fa respirare da un tubo di aria condizionata. Appene l'uomo esce da questa cabina tossica, scopre di essere libero. Di essere nato libero. Senza particolari bisogni se non quelli di mangiare, dormire, amare. A questi bisogni l'uomo moderno risponde con miliardi di soffocanti problemi che preoccupano la mente e la riempiono di rifiuti. Cose di cui non abbiamo bisogno. Esco di casa, vedo francesco in un fresco mattino di ottobre, lo ringrazio per più di 20 anni di volte, per più di 20 anni di ragioni e di emozioni. Festeggiamo i suoi 40 anni con cappuccino di soia e cornetto vegan, davanti alla via appia che pian piano alza gli occhi al cielo di una domenica autunnale, che a Roma sembra estate. Ci salutiamo e ci promettiamo altri mille anni di danni. Il sorriso di manu mi aspetta dall'altra parte della metro, il sole inizia a scaldare le macchine in doppia fila,  il cielo sopra il quadraro pulisce la stanchezza dagli occhi. Mano nella mano, mano a mano, ci incamminiamo, dal quadraro fino a portonaccio, nella giornata del camminare, organizzata dai volontari del quartiere. Una passeggiata nella storia, che inizia nel parco simbolo della memoria del quadraro,  a ricordare che qui ci furono i famosi rastrellamenti dei tedeschi, le fughe e gli arresti, le violenze e i viaggi in luoghi troppo lontani per fare ritorno.  I muri sono opere di arte e avanguardia, esempio di eccellenza contemporanea. Passeggiando nei vicoli che costeggiano la via tuscolana si può incontrare attraverso il racconto dei murales  gigantesche immagini di vespe, che rappresentano l'ardua resistenza dei cittadini che difesero la zona durante gli assedi tedeschi, occhi di donne spaventate e dignitose, bambini che anelano alla speranza e all' amicizia. Cammini e ti perdi in questo museo a cielo aperto, colori e scritte, idee di pace e giustizia vengono lanciati dai murales sulle coscienze e gli sguardi di chi passa,   suscitando incredulità e incanto. Alicia Pasquini è artista pura, di livello internazionale, qui ha lasciato sulle mura il suo sogno: bambini che giocano, che ridono,  che vivono. Una ragazza che dorme con a fianco il suo cane si fanno forza per affrontare la vita. I murales ci raccontano le storie che i giornali non raccontano, troviamo stefano cucchi che sorride, l' inquinamento del mondo, dell'aria e delle relazioni, la solitudine e l'indifferenza, ciro la principessa ucciso nella sede pc ricordato con un libro in mano, Ci sono scheletri che ringraziano la comunità per aver lottato e difeso il quartiere, c'è pasolini che cade da un palazzo diventato la cappella sistina di Torpignattara, troviamo un muro dipinto con le idee dei bambini, grazie ad una improvvisa artista che ha aperto un' officina. Le vie, tra torpignattara quadraro e pigneto si colorano di idee, anima popolare, memoria storica, passaggio del tempo, riflessioni, pensieri liberi. Una coppia di artisti polacchi artistaracconta la sporcizia della città con un gigantesco murales sopra i palazzoni simbolo della violenta urbanizzazione. Bevendo un caffè, che veniva sempre offerto dagli abitanti agli artisti. Torpignattara ha una sua anima multiculturale come il quadraro ha una sua anima partigiana e il pigneto una cinematografica. I muri raccontano questa vita condivisa con altre popolazioni ed è Emozionante sentirla dalle parole di una guida di origini africane.




Passi il quadraro tra incantati scorci e strade che sembrano classici viali americani con casette circondate da giardini, con scalette e dipinti sui tetti; arrivi a torpignattara e incontri lo sguardo di mostri sacri del cinema romano come anna magnani pasolini e monicelli. Una passeggiata lenta tra parchi con mausolei ritrovati, portoncini su strada e silenziose strade che sembrano parte di un tranquillo paese. Una rilassata camminata tra risate e opinioni di una compagnia allegra e curiosa, che scopre attarverso i muri la storia di un dolore, di un' ingiustizia, di un' amore o di un cambiamento sociale. La vivace e allegra compagnia guidata da un simpatico nostalgico degli anni 70 e da volenterose e giovani volontarie prosegue fino a scoprire nel cuore del portonaccio, angolo via prenestina, una storia di rinascita sociale, un lago che combatte e rinasce, più vivo di prima, che risorge dalle mani sporche di speculazione e viene preso in braccio dalla gente del quartiere, che una volta riscoperta l'area abbandonata, sta lottando per far si che un parco illuminato da un lago possa tornare ad essere un.area verde e luminosa, come un tempo, quando la campagna romana vegliava sopra la fabbrica della snia, dove si produceva viscosa e dove viveva un intero quartiere, dove c'erano asili nido e autobus che trasportavano operai. Nei primi anni 90, ,durante mani pulite, si voleva costruire speculando su questa zona, ma le ruspe hanno trovato come muro da abbattere le acque del lago. In questo luogo di rinascita e ritrovo, finisce una dolce camminata sotto il miglior sole delle ottobrate romane, tra musica clown bambini e picnic sul prato. Una bellissima gioventù sogna di vivere e  coabitare in luoghi verdi e aperti, spazi sociali dove poter far abitare idee di sviluppo sostenibile e condivisione felice. Un lago scoperto per sbaglio, mentre si voleva pensare ad un parcheggio, per mettere macchine in un luogo dove invece ci si può rinfrescare i piedi e bere purissima acqua minerale dopo una sana camminata nel verde passando per una via che si chiama dell'acqua bulicante, dove scorreva il fosso della maranella.

Io e manu rilassiamo i piedi nell'erba del parco Tor Fiscale, un area calma e silenziosa dove ancora sono evidenti i miracoli della storia romana, i ruderi e le rocce circondano questo angolo di pace dove ammirare il tramonto seduti sopra gli antichissimi archi. Ancora una giornata vissuta con infinita gratitudine camminando a piedi nella mia città, immerso tra le sue bellezze, incantato dalla sua antica magia.

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