Anime Salve.



Anime salve] trae il suo significato dall’origine, dall’etimologia delle due parole “anime” “salve”, vuol dire spiriti solitari. È una specie di elogio della solitudine.

Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito. Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.

Con questo non voglio fare nessun panegirico né dell’anacoretismo né dell’eremitaggio, non è che si debba fare gli eremiti, o gli anacoreti; è che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita (non è che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’identità), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l’uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura. 

 Fabrizio De André




Un paesaggio lunare, un clima surreale, una vita appesa alle cose che non ti saresti mai immaginato.

Il vento che soffia talmente forte da spazzare via le ultime resistenze di ciò che hai creduto fossi tu.

Un cielo che vibra al suono del tuo respiro, un cane che ti cerca attraverso gli occhi, un sole accecante che parla di te, di amore, del misterioso e fragile incanto di tutte le cose.

Un grazia dolce come la mano che si posa sul tuo sguardo, un fare lento che spiega tutto.

Tu, immerso nella luce del mondo, entri in profondità in uno spazio dove la paura non può entrare.

È illimitata e senza confini la beata legge del destino.

Come in un abbraccio, il mondo si lascia prendere dal tuo desiderio di unione.

Entrate insieme in una stanza che piega le informazioni, distrugge i pensieri, e svela dai suoi cassetti tutti i tuoi segreti.

Ciò che credevi di essere ora è uscito per sempre dalla stanza.

Tu sei dentro quella che in ogni forma viene chiamata vita.

Niente può separarci.

Appena abbandoniamo il passato e tutto quello che credevamo di essere e di volere, emergiamo in aria e cadiamo leggeri sopra ogni cambiamento, sopra ogni corpo e sopra ogni confine.

Sospesi tra una vita e l'altra, tra noi e il mondo, proseguiamo tutti, imperterriti, ad opporre resistenza alla natura del nostro cuore.

‌Una resistenza così estenuante, da farci vivere stanchi, come se ogni giorno portassimo sulle spalle un peso grande come il mondo. Perennemente in attesa di qualcosa che non sappiamo  sia, finiamo per arrenderci ogni giorno alle abitudini e alla nostra tanto amata zona di comfort.

Per uscire dalle paure e iniziare davvero a vivere, basta prenderci per mano e sentendo il calore della nostra stretta, possiamo riavvolgere il nastro.

Partendo dal primo proposito della vita, tenere quella mano, come quella della nostra madre alla momento della nascita.

La prima nostra vera e più profonda essenza di ciò che siamo è proprio nel nostro primo istinto. Tenere dentro la nostra mano, con tutta la forza, la gioia di essere VITA.






è una mattinata piena di sole, esco fuori al balcone, guardo la città e mi gusto il caffè.. e già questo, mi sembra un miracolo.


farmi la doccia ascoltando sonny rollins, sentire l'acqua prendersi ogni cellula del mio corpo.


aspettare mio fratello per farsi due passi a Garbatella, ritrovarmi con mario al bar e raccontarci le nostre vite.



















guardare i bambini giocare. i cani saltare.


francesco che viene a casa, mamma che mi fa pasta e ceci.








ogni giorni sono milioni i motivi per dirsi felici.



mi sono incamminato per il parco.. e mentre respiravo il profumo dell'erba,  mi lasciavo avvolgere dai colori e dai fiori... 











i ricordi sbucano dalle finestre che provi a chiudere. 


mi sono rivisto sotto l'albero con lei. forse, una delle volte più belle di sempre. Quelle che ti sembrano la prima volta. quando torni a 15 anni e te ne freghi di cio che vive intorno perche tutto, ti vive dentro. In pieno giorno, senza curarsi di chi può vederti. Perché l'amore fa bene al cuore. e in quel momento, scopri la vera estasi, esci dal corpo e senti l'anima dell'altro.


mi sono tornati i fili di erba sulla bocca, noi due che ci rotoliamo, lei mi blocca le mani e mi mi mette le dita nel naso, poi per provocarmi, mi fa le smorfie.


e penso: quanto mi piacerebbe adesso, restare sdraiati, mano nella mano... 


in silenzio, guardando il cielo.


fino a far diventare quelle mani due ali che volano più in alto dei sogni e più potenti del tempo, due ali che si incrociano fino ad unirsi. 

 si ritrovano a distanza.. di anni, di corpi,  in un mondo che vuole mettere gli uni a distanza dagli altri.


cosi, preferisco restare con gli occhi dentro la sua smorfia piu bella, quella che ride e abbassa lo sguardo, piegando un angolo della bocca.


le mani stringono la vita con la forza del cuore.


l'amore è il modo migliore per divertirsi e godersi la vita.


ridendo, con l'erba tra i denti.. e lei tra le mie braccia.






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