Istanbul

 



Mi sveglio con la porta aperta ad un nuovo viaggio.  5 tibetani, meditazione, scrivo due righe, leggo un capitolo,  mi faccio un caffè sorseggiando un po di relax mattutino guardando il parco dal balcone.

Ascolto musica ballando,  mi chiamano i miei amici per augurarmi buon viaggio.

Esco e vado a farmi un cornetto vegan con la crema.  Mi fermo sotto il cielo blu a gustarmi  questa mia colazione on the road. Passa una signora che dice al figlio di sbrigarsi perché ha un impegno. Più avanti una coppia di anziani coprono la testa da sole. Mentre il mondo corre per andare in ufficio, io resto fermo, senza tempo, libero dagli impegni.

Scendo al bar per un caffè, aspettando mio padre. Lo vedo davanti al portone che legge il giornale, lo agguanto al collo per stringerlo in un abbraccio.  Il suo viso si apre in un sorriso fanciullo,allegro.

Viaggiamo parlando di salute,  viaggi, chiese, incontri,  mamma che lo riprende sempre e lui che ci sta male.

Davanti al luogo che amo di più al mondo, lo saluto con un grande bacio e un abbraccio. Penso che mi avrà portato in aeroporto centinaia di volte, e avrei tanto voluto portarmelo con me.

Chiamo mamma.. " la volete finì de litiga, dovete godervi questa fase della vita in tranquillità,  parlatevi.. ditemi ciò che vi manca l uno dell'altro ma non sprecate le giornate a litigare, dovete stare sereni e in pace. "





Finalmente sono tra i viaggiatori e gli aerei, tra i  trolley e i gli zaini,  taccuini e caffè al balcone,  duty free e souvenir.

Davanti a me un papà parla di come i social siano un alternativa alla terapia psichiatrica per la maggior parte delle persone che non sanno come sfogare stati di ansia. Prosegue dicendo che appena andrà in pensione sarà disconnesso dal mondo.

Cambio i soldi, faccio la sim turca. Cerco un autobus e inizio il mio primo viaggio. Con la testa sul finestrino guardo la strada che dalla campagna porta alla città,  ho sempre amato perdermi per le storie che immagino lungo il tragitto da un aeroporto alla città,  è la via dell'inizio e della fine, la più importante. Mentre ascolto Scudo mando un messaggio alla figlia di manuelina per il compleanno:

Fa che ogni giorno sia il tuo marito ideale. Fa che ogni sole sia il bacio dove addormentarti felice. Fa che ogni tramonto sia il tuo cuore che batte.. incantato,  davanti alla vita. Sei nata dal cuore più bello che ho conosciuto in  vita mia. Portalo in dote. Perché tu sei speciale. L ho visto nei tuoi occhi che hai un mondo pieno di fiori. Di preziosi tesori. Auguri Giulia. Goditi tutto di questo mondo.. anche quando credi che sia buio.. é  solo una parte della luce,  quando non la vedi..è perché devi attraversare il tunnel,  e aprire la porta.❤️


Scendo dal bus e me la faccio a piedi. Taxi motorini, monnezza, uomini seduti con bicchieri di tè, donne alle finestre, una vita che si manifesta tutta sulle strade, sui vicoli, nei bazar, tra i kebab e i tessuti.

Amo tutta questa energia,  questo calore umano, questo viversi lento e chiassoso, questo respirare odori e cultura altra.

Arrivo in casa, Anna,  la ragazza che mi ospita sta cantando un pezzo che stanno registrando per il concerto con la sua band,  affacciati sul Bosforo che in lontananza lascia intravedere le cupole delle moschee.

Giro tra le vie, vado a vedere la città dall'alto,  mentre guardo il mare  penso a quanto apra la mente stare all'estero anche solo per un istante.  La mente una volta liberata dal conosciuto non trova altro spazio che per l'incanto, la curiosità,  la meraviglia. In lontananza una barca rallenta , dietro i colori dei palazzi fatiscenti,  le crepe sulle finestre, bandiere turche agli angoli, coppie in motorino senza casco, vita.. libera al vento, sconvolgente vita che mi passa davanti e in ogni sguardo,  in ogni cosa, trovo assurda bellezza, magia unica,  irripetibile.

Da beyoglu a Piazza taksim,  mi fermo nella moschea che domina tutto il quartiere.  Siedo senza scarpe nel silenzio di un tardo pomeriggio.  Poliziotti in divisa pregano insieme agli altri comuni cittadini, e poi chiacchierano, ridono, scherzano.

Resto avvolto in questa pace. La fede degli uomini in qualcosa di molto più in Alto, dona energia a chi vi passa accanto.
Una sensazione di leggera freschezza mi fa volare al punto da sentire la testa vuota, dove passa un alito di aria che rilascia il soffio di un brivido.

Esco e mi fermo in piazza per una pannocchia, siedo ai giardini  in compagnia di un dolce gattino, uno tra i tanti di questa città piena di animali coccolati. Davanti a me una scultura italiana rende omaggio alla repubblica.

Continua la mia passeggiata tra i vicoli,  i bar, la gente, l'atmosfera calda, accogliente, accesa, musicale.

Tutti mangiano, bevono, sorseggiando, tutti siedono. 

Così vado da vegan istanbul,  e mi faccio una cena a dir poco deliziosa,  con soli 2 euro: polpette di lenticchie, torta di patate, seitan al sugo, insalata di bulgur.

Proseguo a piedi,  con la luce del tramonto che spara candele sulle strade piene di vita. Musica e balli tra un bar e una pizzeria, risate, goliardia, panni stesi, murales,  vita vissute tutti insieme,  per strada, come era roma una volta.

Rientro verso casa.

Mi accoglie Anna, mi porta dell'acqua.  Sediamo sul divano,  davanti al balcone che mostra le luci sulla città. Anna canta e suona batteria, è pittrice, viaggia per il mondo facendo concerti.  Da quando ha iniziato ad affittare la stanza non fa che incontrare persone aperte come lei, e questo la fa sentire in viaggio, lo vede come un nuovo approccio di vita condivisa tra chi è  più simile.

Parliamo di questi tempi difficili,  delle relazioni,  delle città che cambiano,  del controllo del potere.

Guardo istanbul di notte, una signora scherza con figlia in un vicolo deserto.

Santa è questa esistenza,  se ne perdiamo un solo attimo,  ne perdiamo l'essenza.





“L’unica cosa per cui si può avvertire nostalgia sono i paradisi perduti. Gli angeli nascosti. Ciò che di meraviglioso, magari fugacemente, abbiamo incontrato. Se c’è una cosa bella dell’età che avanza, è in questo miracolo: saper riconoscere la bellezza. Quando mi passa davanti, adesso, la colgo.”

Franco Battiato



































































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