Natale.

 ci sono scatti, momenti, sguardi che ti aprono la porta del paradiso.



una cascata di emozioni scende nel cuore come una promessa di infinito.



































































non sei piu tu a scegliere di cosa innamorarti, per cosa incantarti o meravigliarti.

io mi porto a casa, in questa solitaria, davanti al pc e alle mie immagini sacre, la mano di mio padre che tiene aperta la porta del cancelletto, il numero 34 di via mario menghini, come fosse un invito a non finire mai di crederci.

dietro di lui, mio zio parla con mio fratello, pu avanti massi, un amico di infanzia, venuto a casa, per natale, come tutti gli anni, per passare dei momenti con me e la mia famiglia, come fosse una promessa, un rituale da non poter mai abbandonare.

Natale è un maestro che ti soffia tra i capelli, è un angelo che porta il vento della nascita tra le mani e te la riconsegna in un piatto di argento.

è il vento di casa, delle strade del quartiere, delle chiamate improvvise, dei momenti toccanti, dolci, pieni di silenzi.

è il vento di roma, vista con gli occhi di mio zio, di mio fratello, di papà.

vado in centro per gustarmi l'aria della vigilia da solo, tra le vie del rione monti.

siedo ad un tavolo, uno spritz e l'aria felice intorno.

una carezza sul volto, un abbraccio che dona conforto, mi sento trascinare in volo dal cielo di roma.

in casa mi aspetta mia cugina, la famiglia è gia nel pieno delle attivita.

bottiglie che si aprono, tielle, forno a scaldare, tv accesa, chiacchiere rumorose e allegre.

arriva giada, che porta il sole in casa.

io e mio fratello ridiamo come ai vecchi tempi, mio padre mi accoglie con il suo caloroso amore, le sue battute e le barzellette sono un faro che accende le danze.

con giada parliamo di genitori, relazioni, uomini che vanno e vengono, viaggi e canzoni.

guardiamo elisa e tiziano ferro duettare in concerto, scherziamo sulle solite discussioni tra mamma e papa che si scontrano anche quando la pensano allo stesso modo.

daniela, sua madre, si commuove al regalo della figlia, con tanto di dedica per la madre.

 risate, musica, dolci e aperitivi, mi chiama manuelina, poi massi, l'americana conosciuta a lisbona mi manda una foto dal kenya, manuel del belgio mi manda foto dei figli, cristian dalla spiaggia di pesaro, elisa da rimini, elisabetta dalla francia, pixie dall'india, mauro da brescia...  un intero mondo si muove per ricordarsi di chi veramente ama. 

zio prende la scena con la sua goliardia, video chiamate dalla germania, e da trento, faccio il caffè mentre si scherza da una sala all'altra, in compagnia di zii e cugini che ci mandano foto, mia cugina angelica mi scrive poesie allegate ad immagini poetiche della neve in cui lei corre sciando.

antonio e magda mi mandano foto dei miei regali, fabio della sua tavola bandita, ciro del mio regalo a sua figlia, amici del lavoro, del corso yoga, risveglio, volontariato.. pablo da ibiza.. lizo, fra, stefano da san marino.. silvia da venezia..  marina della master class sulle ferite emotive.

mi arrivano foto dal mio amico che vive alle filippine, francesco. faccio ascoltare il suo audio ai miei mentre li saluta col suo calore. mia madre che lo ha visto crescere,  si commuove.

a gianni mando una foto di me e lui a valencia. mando calore a claudio, costretto in casa.

una lunga chiacchierata di un ora con francesca piu bella di anni di messaggi.

andrea da madrid, dove è in viaggio per trovare sua figlia.

c'è un mondo che si mette continuamente alla prova per cercare di raggiungere l'amore e tenerlo con sè.

è un viaggio eterno, un cammino lungo e spesso faticoso, ma è bello come la mia camminata di stanotte tra le stelle sopra le terme di caracalla.

con mio fratello zio massi e bizio decidiamo di uscire da casa..

aiuto mia madre in cucina, poi la saluto prima di uscire e la guardo che sistema il letto con un amore che mi lascia sprofondare . riapro la porta, entro in casa.., e corro ad abbracciarla. 

resta spiazzata, e mi lancia un TI VOGLIO BENE che mi piega le ossa.

restiamo incollati in un abbraccio che mi porto  a casa come la porta del cancelletto tenuta da papa mentre mi guarda e ride, felice.  

camminiamo per il quartiere, zio parla con papà, la luce che arriva dal parco sa di magico, come un soffio di paradiso che ci arriva incontro.

io massi e bizio parliamo di calcio, quartiere, personaggi e nuovi locali che aprono.

arrivati a piazza di spagna la luce che ci accoglie è i paese dei balocchi, l'albero di natale è un riflesso che ariva fino a san pietro, una cartolina che splende negli occhi dei turisti di tuto il mondo.

facciamo via margutta, caffe a piazza del popolo e poi terminiamo il nostro viaggio dentro la chiesa degli artisti, con gli occhi appesi ad un cielo stellato.

sul corridoio che porta ai tornelli della metro un ragazza canta il brano dei passenger Let her go.. io alzo le braccia e accompagno la musica battendo le mani, il ragazzo ride... e invita tutta la famiglia, battiamo le mani, zio inzia a ballare e tutti i passanti ridono ..

torno a casa, abbraccio mamma, vado da zia, che mi da i regali.

tisana e chiacchiere, dolce chiosa di un natale iniziato stamattina con un caffè gustato in balcone, il silenzio nelle strade, la luce del cielo,  camminando beato per le vie del quartiere, cantando felice, dentro la magia di un cielo sereno, di una sensazione di pace, di gioiosa tranquillità.









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