Immensità.

 La mia amica indiana mi chiede una video lezione per aiutarla coi problemi alla schiena e alla mobilità . Ridiamo e ci divertiamo, come sempre .




fermati.

fermati un attimo prima-

prima di dire quella parola,

di pensare quella cosa.

di scavalcare una persona.

ricorda chi sei,

cosa sai,

cosa hai imparato dalla vita, dal cuore, da tua madre, dall'amore.


perche sai, l'amore.. lo riconosci perche è  cio che sei.


devi solo saper guardare, guardare in profondità. 

oltre le forme, oltre le maschere, vai giu, vai dentro.


hai presente quel momento, in un concerto, che ti viene da piangere, dai un abbraccio e poi guardi il cielo?


ecco, dove se ne va quel te, quel momento di immenso, di straordinario, di incanto? 


fermati e respira.

proprio mentre stai uscendo di corsa per andare a lavoro, fermati un secondo, respira l'aria del mondo, volgi la testa al cielo e spalanca le braccia, il cuore, la bocca.

fai entrare tutto, anche il dolore lungo milioni di vite.

fallo entrare. abbraccialo.

dimostra a te stesso e alla vita intera che sei molto piu di questo.

molto piu di questo abito, questo nome, questa storia che va avanti senza mai riconoscere il vero amore.


oggi, ho riconosciuto l'amore in papà che guida e scherza con mamma, la giacca di 30 anni fa, la stessa, i capelli lisci, le mani sul volante e quel sorriso verso mia madre. Lei che ride e  poi guarda fuori.

  Eccola la la foto dell'amore.

in quel frangente, dove, se non ti perdi niente, hai preso tutto.

tutto.

tu non ci sei piu, ma sei quel tutto.

mi guardo intorno e le foglie, le rose che mia madre sfiora,  le piante di kiwi che mio padre va a toccare, mio fratello che sale su un albero, la pasta di patate che mi ha preparato.

mi volto a guardarlo,  quel sorriso proprio mentre entra il sole dal finestrino.

come fai a non scorgere il miracolo in quella luce, in quell'incontro, in quel te che si sdoppia e si mostra dietro mille forme.

la semplicità di un carezza, di una tenda messa al posto giusto, del giallo ocra di una rosa, di papà che mi scatta una foto, del prato l'erba le colline e le cime lontane, una torta un caffè in piazza, stretti e sorridenti, dentro una parentesi che diventa un abbraccio. 


  oggi ho riconosciuto l'amore negli occhi di andrea, una guida trekking che poco prima di farci partire riceve la notizia della morte di un suo amico che stavamo aspettando.

io non so se sia stato anche il contesto, davanti la via sacra, l'arco di costantino e il colosseo intorno a noi.. ma andrea sale su un muretto e parla al gruppo: 

" scusate, non so come dirvelo, allora devo dire che io per carattere, sono sempre quello che ride e si fa forza, che in casa è sempre il genitore e mai il figlio, quello che sembra non piangere mai e ride sempre. Ma invece piango e soffro di piu, ma lo tengo dentro.

Ho appena saputo che è morto un nostro caro amico, Mario.

Una persona splendida, un compagnone, sempre col sorriso, che oggi avrebbe convolto tutti nella camminata. Una parte di me non vorrebbe continuare, ma invece faremo questa camminata e la dedichiamo a mario, perchè so che lui mi avrebbe detto cosi."

mi escono le lacrime, il corpo si riempie di brividi, alcune persone scoppiano in lacrime e ricordi, abbracci, un sorriso spezzato in un attimo da un campion che correva troppo.

Anche se l'ho appena conosciuto, da pochi minuti, allungo un mano per stringere la spalla di andrea, lui è confuso, guarda il telefono, poi si gira e mi abbraccia.

la camminata parte con gli occhi lucidi e il sole di roma bello come la vita ed eterno come l'anima di Mario. 

Dal palatino all'appia antica riconosco l'amore nel sorriso di una ragazza coreana che lavora alla fao per un progetto di città ecosostenibili, in una ragazza architetto che lavora al ministero della cultura,  in una ragazza iraniana, la compagna di andrea, che mi parla di viaggi, sogni, camminate e amore per la montagna.  

" stanno distruggendo la cultura del medio oriente, non è solo violenza, si sta demolendo il patrimonio spirituale del mondo, la culla dell'umanità, e questo appartiene a tutti, abbiamo normalizzato la violenza e ce la portiamo nella vita di tutti i giorni. Perchè a loro fa comodo tenerci cosi" 


il circo massimo, il sorriso di helena, la coreana,  i vicoli del quadraro silenziosi, le case basse e desolate, il parco della caffarella con i lama che mangiano la nostra frutta, gli ulivi al parco di tor fiscale, le mura aureliane, i balconi, l'appia antica, il circo massimo, il museo delle mura, le terme di caracalla, la magia di stare in famiglia, l'amore e il calore di un pranzo intimo, la dolcezza di una chiacchierata con mio padre, il silenzio e la pace della vita ai castelli.

Saper fermare l'attimo e dare tutto se stessi, attimo dopo attimo, chiedersi sempre se stiamo agendo con tutto il cuore.

è tutto qui il segreto,

 è questa l'immortalità.

è questa l'immensità. 

  



























































































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