esiste solo l'amore.

 piegato sotto il cielo con gli occhi  lucidi, mi bagno senza fiatare dentro questa luce, questa carezza proviene dall'universo e vola sopra i gabbiani, parla attraverso le voci dei bambini, è un canto d'amore la vita... ti lascia senza fiato, ti abbraccia col silenzio, ti stritola con la forma di una nube, la chioma di una pasticcera, la sedia che si muove sotto le smorfie di mia madre, mio cugino si volta verso l'uomo che fa il pane, turisti posano come modelli sulle strisce pedonali e danzano  come forme di uno specchio, volano tra gli angeli e raggiungono  la cima di una cupola sacra ai romani. 









































































sotto questi passi tace omertoso il tevere, un fiume che potrebbe raccontare secoli d'amore.  

tra gli angeli di quel ponte quante storie avrà da raccontare il nostro amato tevere... secoli di storie di amori spesso mai vissuti, o mai ricordati.


tutti, in questa vita,  sono alla ricerca disperata di un pò di amore.

è la sola richiesta fatta alla nostra nascita, la sola scelta di libertà che la nostra anima ha promesso di raggiungere.

anche chi ci sembra non volere che odio, sta chiedendo amore.

anche chi grida rabbia, sta chiedendo aiuto, sta sognando una vita di amore.

apro la porta del mio cure e mi ritrovo in un pub, a Santiago, la sera dei miei 40 anni, dopo aver vissuto una notte d'amore con una donna brasiliana conosciuta nel cammino.

sono solo, ho perso il telefono, ho perso lei, il gruppo del cammino.

ho il cuore che lacrima di emozioni, ho pianto davanti al Santo, ho amato fino a sentire il piede staccarsi dal corpo, cosi tanto che le anime conosciute erano troppe  da entrare in un corpo solo, in una vita sola.

la prima anima, in un tavolo di un ristorante vegano a madrid, bionda e gli occhi che cantavano di amore per la vita.

ricordo ancora.. la mia prima notte di un lungo viaggio indimenticabile iniziata li, quella sera, parlando con questa cameriera di fotografia e viaggi solitari, di mondo e libertà.. tra  mille tavoli e camerieri che la guardavano lei restava li a raccontarmi, a raccontarsi,,, curiosa del mio viaggio solitario.. della mia voglia di libertà. 

un locale pieno, ma sembrava che fossimo solo io e e lei.

sono rimasto fino alla chiusura. lei che mi guardava andare via..  con un biglietto e una dedica lasciata tra le sue mani pieni di anelli e tatuaggi.

i troppi bicchieri di vino mi hanno fatto camminare per le vie di madrid dentro una notte che non dimenticherò mai,  dentro lo sguardo di un angelo che mi augurava buon viaggio.

brasile, italia, spagna, olanda, belgio, australia, austria, germania... cile, quanta vita che ho ancora paura di ricordare.. per non esplorare un bagno di lacrime che potrebbe allagare il mondo.

oggi ero all'angolo davanti una trattoria in un vicolo di san giovanni, mia madre elegante come una dama, fumava e mi guardava, splendendo al sole con tutta la vita che le brilla negli occhi.

poi ero alla guida coi miei cugini.. viaggiando per lungotevere raccontavo del mio amore per roma.. sorretto dall'incanto dei suoi palazzi e della sua luce, le sue strade, il suo odore.

in quel locale, nella notte dei miei 40 anni, solo e pieno di amore, ho iniziato a parlare con la barista, un tavolo di altri viaggiatori inizia a chiamarmi.. prima di raggiungerli bevo la mia sangria parlando con una donna al mio fianco, francese, ride con la luce di chi è  arrivata alla meta, se non della vita, di qualcosa, di un cammino, di un traguardo. 

appena ho aperto la porta di quel locale, smarrito ed emozionato, partiva questa canzone qua..  ho iniziato a piangere, poi a  ridere.. a ricordare.. la notte passata, i giorni passati, la vita passata.



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