Montagne atlante valle imla e water falls.

 Al mattino presto piazza elfba brilla della luce dei palazzi appena sfiorati dal primo sole. Alcune bici passano davanti ai primi chioschi che aprono. La magia della moschea in lontananza, che all'alba e al tramonto è un faro che guida le anime erranti. I colori oro e sabbia dei palazzi si fondono con la puntellata di rosa del cielo. 

Ogni giorno imparo qualcosa dal viaggio.

Imparo da quello che vedo, da quello che ricevo. Imparo del mondo e di me stesso.  

Oggi, mentro ero seduto a prendere il te con delle donnone berbere, il ragazzo newyorkese al mio fianco mi fa: io non so se mi vedo da grande ancora negli stati uniti, questa ossessione del lavoro non mi riguarda. 

È in viaggio col padre, cris. Persona fantastica.

Conosco angel e audrey, inglesi, oscar, inglese che fa l'erasmus a milano, nikky e la sua amica, repubblica ceca, una coppia francese, due amiche inglesi, una californiana col suo ragazzo portoghese. Una giornata di quelle da incorniciare. La prima cosa, è camminare nella natura, tra le montagne, i galli, i bambini i gatti e i cammelli. Conoscere le donne berbere, che producono l" olio di argan, gli uomini agricoltori, villaggi sperduti tra i monti dell'Atlante, tra le cascate e il cielo, un cielo blu allegro, felice di questa allegra compagnia. Nikky mi dice che invidia il mio viaaggiare solo, e che vorrebbe tanto farlo. Vive a dublino con la sua amica, studia antropologia. Le famiglie di queste terre, i bambini, il fiume che scorre, la valle imli, le montagne, le pecore, le donne sole al pascolo su ripide salite. Facciamo colazione con pane e burro di arachidi, olio di argan, miele. Vediamo le donne produrre olio per il corpo, pasta di argan da spalmare sul pane, cantano e ridono. Gioco coi bambini che mi portano le pop corn, occhi spalancati, volti timidi e sorridenti, una luce che riflette la terra verde, le dolci vette che salgono in cielo, un mondo intatto e isolato, vissuto tra i monti, una comunità di persone semplici che ti accolgono in casa con amore. Come la famiglia di omar, che dopo il lungo trekking tra le cascate e le salite in montagna, ci accoglie conle sue deliziose tajine, il sorriso caloroso e un panorama mozzafiato. La compagna si ritrova a mangiare e ridere isnieme dopo una giornata vissuta allegramente sotto il sole, tra giochi e risate, parlando di viaggi e situazioni socio politiche, scambiandoci le nostre storie di paesi lontani e vite diverse. Mi affascina vedere come ad ogni viaggio plasmo la mia mente a divenire sempre piu malleabile e meno appesa alme etichette di italiano, romano, 47 enne di nome valerio con famiglie cosi abitudini cosi carattere cosi. Il viaggio ha il potere di smontare tutto e metterti davanti uno specchio per mostrarti che sei tutto tranne che quello, sei milioni di aspetti che cambiano in continuazione, parti intrecciate dentro altre, sei nell'altro e nell'altro te. Per quanto possiamo sentirci identificati con un modo di essere e una lingua di appartenenza, l'umanità in viaggio ci mostra la sua essenza, esploriamo la vita prima che le bellezze e i posti. Ci mostra che tutto è una parte di ciò che è dentro di noi. Il filo che ci lega è unjversale. La separazione è un concetto illusiorio cui ci aggrappiamo per paura di cadere davanti alla verità. 

Angel mi scrive un messaggio .. " wally, che piacere averti conosciuto. Mi hai reso la giornata speciale. Grazie." 

In pochi conoscere cosi tante belle persone, camminare con loro e sentirsi come se fossimo sempre stati insieme. Un gruppo unito, che si tiene per mano tra i sassi e il fango, che condivide un cammino, un sentire comune, un sentiero di bellezza naturali, il respiro della montagna. 

Al rientro, l' abbraccio con omar, i saluti affettuosi con tutto il gruppo, la camminata finale in centro, la musica in piazza , io stendo i piedi nel mio cafe preferito, te alla menta, spettacolo davanti a me di una ragazza che si esibisce in una danza acrobatica.










































































































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