PERFECT DAYS

 cammino per le vie di testaccio. passo per le strade piu isolate, libere, tra palazzi abbandonati, piazze colorate e carrozzerie, una roma genuina, antica, popolare.

una barista mi racconta del tipo dell'atac che la intima di spostare la macchina, non curante del fatto che deve stare tutto il giorno dentro il bar a lavorare e non sa dove parcheggiarla.

si è addormentata quella gentilezza che ci ha fatto conoscere nel mondo, quel senso di appartenenza  e condivisione, quel desiderio di stare insieme a aiutarsi.

si è spento un modo di essere, travolti dal desiderio di avere ragione, di essere arrabbiati e individualisti, sfiduciati nel prossimo, alla costante difesa del nostro rabbioso spazio singolo dominato da un ego spaventato e malfidato, sbuffiamo e bestemmiamo come se fosse normalita, siamo nervosi e reattivi, ci tremano le gambe e abbiamo tutti la schiena a pezzi, pur se non facciamo piu lavori fisici. 

l'agitazione interiore è la nostra malattia, non è fisica.

la gentilezza invece, cura con dolcezza ogni durezza sedimentata nelle ossa.

parte la canzone Gli Anni, mentre assaporo un caffè divino all'interno del mercato coperto, due ragazzi davanti a me sostano sul motorino, lui cerca di baciarla, lei si scosta e ride. dietro di loro, la forma circolare del gazometro poggiata in mezzo ad un cielo a chiazze blu e rosa,  riempie l'aria. 

cammino beato nel dolce silenzio di testaccio, tra i vicoli, le foglie a terra, il vento leggero, il cielo dorato, i palazzi degli anni 20, i lotti, i panni stesi, i musei storici, l'atmosfera popolare di una volta.

una signora mi vede scattare foto e chiude la finestra, gli alberi nel cuore di un cortile creano un giardino nel cemento, i colori dei jeans e la chiesa di fronte, il cinema e il club della roma.

entro al cinema, la cassiera sempre gentile del Greenwitch mi saluta,  "Benritrovato!!"

   il cinema è per me un luogo di pace e gioia, appena iniziano i trailer torno bambino e rido, rido e scrivo, scrivo senza sosta, come se danzassi al ritmo di una canzone d'estate.

mi arriva un messaggio di roberta, una volontaria che ho conosciuto da poco, è nata anche lei il 9 maggio, due anni prima di me. Le mando una foto che ho scattato domenica al corteo, con lei dietro due donne un costume, e scrivo: La vera Dama è quella vestita di rosso! riferito alla sua divisa da volontaria.  

un signore dietro di me parla alla sua amica dei suoi viaggi in giappone, poi parla del figlio : non vorrei mai diventare un peso per lui.

in quel momento penso che prima di lasciare questa vita, vorrei 3 persone davanti al mio corpo: Francesco, Mario, Serena.

direi loro 3 cose diverse ma avrebbero tutte a che fare con l'amore.

Amore viene da A-mors, senza morte.

se in questa vita riusciamo davvero a conoscere dentro il nostro cuore il vero Amore, siamo usciti per sempre dalla morte. Questo vuol dire Rinascere, nascere una secondo volta. Svegliarsi!

dovremmo fare attenzione a non lasciare indifferente nessun incontro, nessun sguardo, che sia di un amico o di un barbone, ogni volta che giriamo le spalle quel mancato amore lo ritroveremo quando varcheremo la soglia. Ogni volta che chiudiamo a chiave il cuore, quella porta si apre davanti a noi in altre circostanze e ci sbatte forte sul volto il vento dei nostri vuoti.

non c'è giudizio, non c'è una punizione, ci sono solo riflessi di ciò che proviamo pensiamo  e facciamo.

-Il film è Perfect Days, che scelgo di vedere in uno di quei giorni perfetti, iniziato con un caffè con mio padre, coi saluti a mio cugino che mi ha lasciato una maglia ufficiale di un calciatore tedesco, una aperitivo in hotel a monti parlando e gustando il relax con lui e sua moglie, tra grandi racconti conversazioni profonde e ricche risate. Film, colazione in terrazzo, scrivo il mio diario davanti al sole che sorge,  cammino per il quartiere, siedo con dolcetto e caffè, faccio spesa, yoga, pranzo, sistemo casa, mi scrivo con la mia amica francesca, poi simona, flavia, mauro, cristian, gianni, alessio, fabio, massi, andrea, francesco, giusy, antonio, gianluca il fotografo, jamira l'insegnante di Yoga, adriano.

viaggio dentro questo film dolce e sentimentale, tenero e intimo, poetico e ricco di sfumature malinconiche ma anche serene, immagini disegnate con grazia da una mano colta e una mente raffinata.

Esco dal cinema grato a tutte le persone che ci lavorano dentro, saluto e ringrazio perchè ogni volta è un'esperienza nuova, ricca di suggerimenti, spunti per vivere con occhi diversi. 

ieri, allo stadio, ho conosciuto barbara, una ragazza somellier, simpatica e solare, nel giro di pochi minuti la sua energia contagia tutti e sapendo che stavo a piedi decide di posare lo scooter al pub e di andare tutti insieme a piedi fino allo stadio. 

cosi dopo la goliardia e le birre in compagnia di massi simone e barbara, ci avviamo allegri per le strade che costeggiano il bar del tennis, passando tra gladiatori e scritte in latino.

al mio fianco, uno dei vecchi della curva, da sempre un riferimento per me, da quando ero ragazzo. Restiamo io e lui staccati dagli altri e mi affascina sentirlo raccontare le sue storie di vita e di curva, del suo amore per le camminate solitarie e per la Roma Femminile, " li è il calcio di una volta, c'è l'atmosfera di un tempo, lo sfottò  genuino, in trasferta ci si siede accanto al tifoso avversario,  si vive tutta in un'atmosfera serena, con famiglie e bambini. "

 arrivati ai tornelli, ognuno va al suo posto, io raggiungo gli altri alessio ernestino fabio e daniele.

l'amore che ci si offre è il piu grande tesoro di questo mondo, anche una parola a volte puo cambiare le strade di una vita, anche un solo gesto può riempire il cuore di un leone ferito.
























































" la scrittura è ciò che resta quando non abbiamo piu niente."


  

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