Viva La Befana.

 è un momento delicato per il mondo intero.

siamo coinvolti in guerre interiori che si riflettono fuori come conflitti tra popoli, tra ricchi e poveri, tra mogli e mariti, tra padri e figli.

è un momento in cui c'è bisogno di pace, coccole di amore caldo, tisane di sorrisi sinceri, connessioni profonde, aiuto e  condivisione.

è stato un periodo molto difficile e intenso, un anno che nel finire si è come aggrappato con forza al mio corpo, come se non volesse lasciare la presa e andare via.

una presa che mi teneva legato a vecchie paure e convinzioni, ad un me che non c'è piu ma che anocra faccio fatica  a lasciare andare.

giorni fa, in un viale dietro il ponte spizzichino, una ragazza bionda con un monclear blu, piange  dentro occhi dello stesso colore, belli e profondi come diamanti. Poco piu avanti, un ragazzo si separa da lei e raggiunge lo scooter, mentre lui gira la chiave lei si volta a guardarlo piena di dolore. In quel momento un magone mi stringe il petto e vorrei sollevarla da quello strazio che la strozza e non la fa respirare.

ma so che presto scoprirà in quel pianto un ponte per la sua realizzazione come donna, sempre piu forte e piu bella.

giro per le vie di garbatella di notte, dopo una partita  a padel.

cammino beato dentro vicoli che sembrano scene di un monto antico, di un epoca lontana ancora intatta, che brilla nel silenzio, nel cielo stellato, nei lotti che sembrano nati dall'argilla o dalla sabbia, magici nelle forme, nel vivere lento, nelle signore al balcone, nelle ragazze al bar con sigaretta e zuccotto di lana, nelle donne all'edicola, alla lavanderia, una roma lontana e ancora semplice, genuina.

la musica, le comitive in piazza, le luci di natale e la luna sopra i portoncini, un cielo stellato brilla sopra i cortili e i giardini, i panni stesi lasciano sgocciolare i secondi che attraversano le nostre vite.


due ragazzi con felpa in testa  escono da un vicolo di monteverde, una ragazza a padel mi stringe la mano guardandomi con occhi blu sorridenti, mi offre un passaggio che declino per vivere la magia della notte a piedi, una comitiva siede sul muretto,  dei ragazzi camminano per le vie di prati con fare silenzioso e militare, una ragazza in macchina canta Grazie roma in macchina, all'uscita dallo stadio, la dottoressa che mi ha visitato per la donazione sangue mi riconosce sugli spalti e ci ritroviamo vicini a gioire dei gol della roma. Cammino intorno allo stadio ascoltando musica jazz, una birra con il mio amico fabrizio raccontandoci di fotografia e vita di ogni giorno, una ragazza davanti a noi canta Mai sola Mai, cappotto elegante e sciarpa al collo, mi vedo con mio cugino e sua moglie, viaggio in macchina raccontando loro il mio amore per Roma, passo per il centro spiegando la bellezza delle chiese e delle meraviglie intorno. Le 3 di notte con mio fratello, il pub con francesco.

Arrivo all'alba, al ponte che divide il castello con San Pietro, gli angeli sono la luce che brilla in una notte ancora troppo blu per lasciare spazio al giorno.

mi ritrovo con tutti i volontari, pioggia e cielo poetico fanno da sfondo a questo calore umano di un gruppo di anime gonfie di amore.

colazione tutti insieme dietro piazza cavour, ci riuniamo tutti insieme per accogliere i pullman che da tutta italia arrivano a roma per celebrare la Befana, la rinascita della luce dopo un periodo di buio e difficoltà, la vecchia sale in cielo per spargere di doni e saggezza il mondo.

parlo con le donne bresciane vestite con abiti da dame del 500, con le donne siciliane, con i finanzieri in pensione, con i bambini che sbandierano e suonano tamburi, con gli sbandieratori dell'aquila, costumi meravigliosi  che resistono alla pioggia incessante.

Con Isabella giriamo intorno al castello per ricevere altri pullman, il cielo sopra gli angeli è una meraviglia per lo sguardo umano, qualcosa di poco comprensibile per una mente concettuale e poco poetica.

5 ore di pioggia ed emozioni, poche ore di sonno e tanta gratitudine per trovarmi li e rendere questo corteo possibile, i bambini ridere e giocare, davanti alla cupola in fondo, sono li ad accogliere sistemare e sfilare un corteo da tutta italia.

Arriviamo dentro San pietro, davanti ai miei occhi l'immagine di Bambin Gesu, il canto di Natale risuona nella piazza ricoperta di ombrelli e costumi d'epoca,  questa immagine mi lascia incantato, una piazza colorata di calore e luci, allegria e musica, entriamo insieme al corteo, dopo la macchina che porta la Befana.  

Ci raduniamo tutti insieme formando una macchia rossa sotto la Cupola. Una signora proveniente da un paese vicino Frosinone mi guarda.. " grazie per la vostra gentile accoglienza."

Tutta la mattina sono stato in squadra con Valentina, geologa che vive in olanda, parliamo di volontariato, esperienze all'estero, cultura europea,   cammino di santiago, esperienze di vita.

Finiamo la giornata con le Parole del Papa: " adorate la bellezza del mondo con lo stesso stupore dei bambini.. andate avanti coraggiosi..!"

Prima di lasciarsi e abbracciarsi, creiamo un cordone per scortare i Re Magi che portano i doni al Papa.

Davanti alla porta che brilla di sculture e quadri, Uno dei Re Magi mi guarda ... " ao fateme anna a leva sto costume che so zuppo!"

lascio la piazza e  i ragazzi incantato e grato.














































































































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