Tu sei DIO.

 


Ci sono volti smarriti che guardano il vuoto da un finestrino di un autobus. 

i loro occhi attraversano le luci dei negozi, passano aldila dei corpi dei passanti, sono occhi spenti che non chiedono piu niente e restano aperti per inerzia, il mondo indaffarato e indifferente che vedono riflesso dietro i vetri appannati  è solo un'immagine che scorre veloce, è come un film privo di interesse, loro sono spettatori di una scena che appare sempre piu sfocata.

cileni, africani, albanesi, rumeni, cinesi, italiani, nessuno interagisce piu con l'altro, culture ricchissime che se messe a confronto potrebbero rivoluzionare il mondo, neanche si sguardano, neanche si sfiorano con lo sguardo. Tradizioni, intelligenze, patrimoni culturali e artistici, filosofie e culti, popoli la cui forza se unita metterebbe in ginocchio qualsiasi esercito o sistema politico ed economico, sono li fermi, piegati su un finestrino, spenti dalla stanchezza e la tristezza, assuefatti  dalla paura e dalla mancanza, spremuti dalla sofferenza, dal dolore fisico e morale, dal disagio emotivo, producono dall'alba al tramonto per un piatto al giorno, e cio che soddisfano è la sola pancia del sistema che ci piega la schiena per non farci stare dritti, in piedi, fieri come guerrieri, pronti a fronteggiarli fino all'ultimo respiro di vita.

Prima ci piegano il corpo, poi ci manipolano la mente, ci inquinano il cuore, diventiamo crudi e indifferenti, odiamo il mondo e gli altri, ci lasciano le briciole e noi per averle ci roviniamo la vita  e la salute.

Il potere non potrebbe reggersi in piedi senza un esercito di schiavi.

noi ci crediamo liberi ma ogni giorno stiamo obbedendo ad ogni regola legge e imbroglio del sistema che massacra ogni libertà e ogni popolo in ogni angolo del mondo. 

siamo separati gli uni dagli altri, cosi li lasciamo vincere e governare in santa pace, e l'unica cosa a cui ci ribelliamo è il vicino di casa, la macchina ferma al semaforo, la signora che annaffia, la pay tv per vedere  la squadra di calcio. ci odiamo l'uno l'altro poi andiamo in piazza a gridare pace. Il sistema se la ride e continua a fare soldi, schiavi, governi, guerre, tragedie umanitarie. E noi lo sosteniamo pure perche crediamo sempre che  il buono  sia John  Wayne mentre  l'indiano puro sangue è il cattivo.

camminando per la strada mi accorgo di tante cose, vedo il mondo muoversi e comunicarmi sempre qualcosa, un pensiero, un'idea, un'emozione.

ai banchi, dietro i vestiti non venduti, sotto un cielo che tramonta, un uomo arabo porta le mani al cuore e poi si inchina a terra, recita delle preghiere sussurrando parole che non capisco, chiude gli occhi con le mani al petto e continua ad inchinarsi a terra, poggiando la fronte su un grande telo bianco.


piu avanti, vedo alcune signore dai tratti orientali aspettare l'autobus con gli occhi speranzosi di un verdetto, nella luce di due bellissimi occhi vedo la preghiera per una pace che non arriva, la preoccupazione per un lavoro, per una scadenza, un figlio da sfamare, le cose da comprare, la casa da difendere. Gli occhi lucidi, che guardano solo la strada, fino al cielo, aspettando che un giorno arrivi un autobus giusto a mettere a posto le cose. 

Una donna ha le mani occupate, con una tiene il figlio con l'altra dei grandi pacchi, gli occhi sono persi dentro un mondo che vorrei saziare  e riempire di gioia.

avanzo e incrocio un parcheggiatore indiano che vedo spesso rincorrere le macchine, senza scarpe, per ottenere qualche centesimo in cambio del parcheggio trovato; ha la fronte su un lampione, con le mani tiene il palo, gli occhi chiusi e la disperazione sul volto, una preghiera, un pianto nel mezzo di una mattinata trafficata, nel cuore di una grande città che corre e non si accorge di niente, macchinoni suv con vivavoce e bluetooth, radio della Roma, clacson e urla contro chi ci sta davanti perchè non corre abbastanza, 

mi giro e dietro di me una ragazza a gambe incrociate fuma una sigaretta elettronica e scrolla instagram, la testa sul telefono, bassa, inchinata, verso terra.

Abbiamo perso ogni contatto con il Mistero, con la Fede, con il Cielo,  con qualcosa di piu alto da terra. 

se imparassimo ad alzare gli occhi, vedremmo piu cielo, piu bellezza, ma soprattutto vedremmo cosa ci succede intorno e davanti, la vita vera, la gente vera, i corpi, gli odori, il contatto, il tatto, la disperazione e la gioia, lo spazio per allungare una mano, uno sguardo, una voce.

Prendo un po di pizza da Alice, la faccio riscaldare e la porto al ragazzo in strada.

 vedere i suoi occhi, anche solo per un attimo, colorarsi di gioia, mi dà speranza. 

immagina un mondo in cui ognuno fa un piccolo gesto. 

Nessuno sarebbe solo, nessuno resterebbe indietro, senza niente, lasciato al suo destino.

un mondo in cui ogni disperazione viene percepita come nostra, che ci riguarda.

ogni ingiustizia, ogni dolore, come parte del nostro.

una parte  della nostra pelle, del nostro cuore.


La vita in città è lo specchio di una società che se ne frega, che ha dimenticato Dio, dimenticato che vive nel nostro cuore e che in ogni altro si specchia il suo riflesso.





parlo con le colleghe del mio rapporto con il quartiere dove sono nato, del mio racconto scritto anni fa che suscitò emozione anche in persone piu grandi vissute li ma che non avevo mai conosciuto. Parlo con mio fratello delle emozioni vissute in nepal, delle signore che mi hanno ospitato, del tassinaro che faceva salire gente povera sulla strada senza chiedere un soldo. Parlo con gabriele del mio rapporto con napoli, che mi ricorda la Roma che abbiamo vissuto noi  negli anni dell'infanzia, quella degli anni 80, in cui si viveva in strada, c'era sempre gente  e si viveva insieme.

oggi è stata una giornata molto intensa di cuore. le parole di luisa, ylenia, valentina, massimo, paolo, le chicchiere con davide, i ricordi e le amiczie in comune.. 

simone si affaccia sulla terrazza sopra il lago per salutarmi con un grande sorriso.

il viaggio in treno, poi sul tram che attraversa la citta. 

pranzo guardando il mondo che cammina intorno alle palazzine stile liberty del quartiere coppedè.

guardo dal finestrino di un autobus una coppia che cammina per i viali di villa borghese, un ombrellino a ripararli dalla pioggia, un' immagine di pace, silenziosa, poetica.

 guardo roma muoversi intorno ad un infinità di bellezze, strade, luci, architettura, arte.. 

mi sento in viaggio, estasiato, fortunato, contento al punto da sentire i brividi addosso, commosso dalla bellezza di questo viaggio dentro la mia città , da sud a nord.

gli occhi pieni di meraviglia, un viaggio dentro la mia città come se fosse il primo giorno in un luogo che non conosco. 

incantato.

la simpatia della donna che guida il tram con cui scambio due chiacchiere. forza e gentilezza nello stesso corpo. 

Brizzi scrive un post ricordando la mia riflessione, cita il mio nome  e nel giro di pochi minuti mi arrivano richieste di amizicia, audio su facebook, messaggi su telegram, tutte donne che sono rimaste colpite dal mio pensiero sulle donne di oggi.

condivido questo scambio con Elisa, poichè la mia riflessione è scaturita grazie al suo racconto.

una passeggiata incantata al giardino giapponese, scherzo con la cassiera, con il guardiano che mi apre il cancello, passeggio tra i fiori, il lago e le rocce, le incisioni giapponesi, roma vista da questo angolo zen circondato di verde, azzurro, giallo, rosa, rosso.  pace, beatitudine, natura.

la gentilezza della donna della libreria, del signore che mi aiuta a cercare villa balestra, una villa che mi ricorda i tempi dei primi amori e i primi baci, quel panorama di Roma che mi ha lasciato sempre  innamorato, quando ti baci a quell'altezza, davanti a cotanta bellezza, è subito amore, non puoi resistere, Roma ti stende con il suo fascino e ti costringe ad amare la donna che ti siede accanto.

Il signore stava entrando in macchina ma alla mia richiesta di informazioni si ferma, scende, guarda il telefono per cercare quale via prendere, io ricordavo fosse una di quelle davanti a me e ricordavo bene.

Mi consiglia di vedere un'altra villa e una chiesa giu in fondo, poi con un grande sorriso... mi augura buona passeggiata e buon pomeriggio.

Salgo su per via dei monti parioli, una signora esce dalla mini e mi sorride con una saluto cordiale, elegante e sportiva, si avvia verso la sua abitazione, in un villino con dei balconi squadrati che danno sul parco. La strada è una silenziosa e incantevole via con villini ambasciate e palazzine graziose, alcuni ragazzi cantano, io entro in villa cercando quella vista mozzafiato che mi ricordavo. Parlo con anna, conosciuta da poco per via del mio post, un cane mi viene incontro. Gioco con questo pelouche amorevole che salta e ride davanti al cielo di Roma.

Di quella terrazza panoramica non trovo traccia, è tutta coperta da una folta parete di alberi che ne oscura lo sguardo.

proseguo fino al bar, siedo davanti al cupolone che finalmente si mostra circondato da tutta la citta, che splende nei miei occhi. I ricordi mi abbracciano e mi riempiono di brividi. 


un ragazzo con  educazione e gentilezza, mi chiede di accendere si scusa  per avermi disturbato. Sorride  e mi saluta.

godo la vista che ho sempre tanto amato, gusto un chinotto fresco, parlo con il barista.

mi dice che ormai il parco è gestito da un comitato di quartiere che si autofinanzia, il comune viene solo a togliere i cestini, per il resto ci pensano loro, grazie ad un avvocato che si è preso a cuore la cura di questa villa. 

un ragazzo gioca da solo a basket, piu avanti una comitiva  di ragazzi e una sola ragazza chiacchierano davanti alla bellezza di roma.

il barista, mi chiede se voglio che mi apre l'ombrellone, vista la pioggia, sorrido e dico che sto bene cosi, quest'aria fresca è piacevole. Lui sorride.. " resistiamo impavidi.. "!

una gentilezza, una cordialità.. il suo saluto finale,... ci vediamo alla prossima, è stato un piacere, buona camminata!

penso a quanto i nostri pregiudizi siano spesso fuorvianti, si dice che ai parioli la gente è tutta schiva e con la puzza sotto il naso, io ho incontrato solo persone gentili e calorose, solari e e sorridenti, accoglienti e affettuose, contente di poter aiutare.

Mentre noto sempre piu spesso la freddezza nei quartieri piu popolari, dove una volta si faceva dell'incontro il primo pensiero del giorno.  

scatto una foto ai giardini che danno sulla cupola, un bambino chiama la madre e mi indica... gli sorrido e lo saluto... lui ride e mi guarda... la madre gli prende la mano... " amore, vedi il signore cosa sta facendo, fa una foto a Roma!"

cosa accomuna un  bambino e un cane? l'amore incondizionato, l'incanto del momento, sono tuoi amici senza sapere niente di te, solo in quanto essere di questo pianeta.


cammino intorno a valle giulia, guardo la facciata, le scritte sui muri, la facoltà di architettura e sotto, il museo archeologico. 

Ai giardini della Filarmonica, il guardiano mi lascia fare alcune foto nonostante fosse chiusa e mi invita a ornarci la mattina. 

cammino grato, allegro, emozionato dalla gentilezza trovata lungo la strada. Grazie a quella persona incontrata, entro nella chiesa di Sant'Eugenio: un'esperienza di estasi, abbandono totale.  Sono solo io, la commozione sprofonda dentro ogni organo, nei pori della pelle, viaggia nelle cellule di tutto l'organismo ed esce dai capelli e si muove nell'aria, sento una carezza rasserenarmi il volto,  mi lascio andare, mi arrendo a questo abbraccio che arriva dall'alto e si posa dentro di me. Realizzo, in un istante, che è nelle mie mani la forza di Dio, è nella mia bocca la Sua Voce, è nel mio cuore il Suo Amore.

il luogo è un giardino di pace, una culla di amore, una voce silenziosa dove dimora tutta la verità dell'universo. E  quella verità è dentro i nostri cuori. Noi abbiamo al nostro interno tutta la sapienza del mondo senza leggere nessun libro, basta aprire gli occhi e il cuore, sono quelle le pagine da sfogliare per capire cosa siamo venuti a fare. 


Vado a trovare una ragazza incontrata per caso nelle vie di garbatella un po di tempo fa, abbiamo ripreso i contatti e ci diamo appuntamento al suo studio.

Insegna canto, reiki, theta Healing, mi mostra le stanze, mi presenta suo cognato che insegna posturale.

Ricordiamo di esserci visti l'ultima volta anni fa ad un compleanno, lei ha cambiato studio, mi racconta le varie vicissitudini durante la pandemia, la sua passione per la musica e la ricerca interiore da quando ha 16 anni. 

" una volta mi è stato chiesto cosa volessi fare da grande ed ho pensato alla mia casa a cerenova, immaginavo quel posto come un resort spirituale dove immergersi nella natura  e nel silenzio, per praticare insieme e raccogliersi, lontano dal caos.    

Cosi ho aperto un'associazione per unire diverse discipline che avesse come unico obiettivo la crescita personale. Mi ha sempre affascinato tutto ciò che concerne la mente, tutto proviene da li. 

Mi farebbe piacere collaborare con te, facendo yoga nel parco con le nostre cuffie, per un'esperienza immersiva. Per me non è un caso se ci siamo ritrovati. "



A volte giornate così semplici che ai più possono apparire noiose mi riempiono lo sguardo di meraviglia e il cuore di gratitudine. avere tutta casa per me,  un intero spazio libero dove far muovere la mia energia e il mio corpo, fare esercizio, danzare, meditare, fare pratiche di respirazione cantare alzare la musica colazione in balcone scrivere e leggere studiare e vedere il film ascoltare gli insegnamenti cucinare pranzare e mangiare ogni boccone senza ferire nessuno, Con attenta e consapevole gratitudine per ogni pasto.

 Quante cose si possono fare in una sola mezza giornata, dentro una stanza e stando da soli, com'è impossibile annoiarsi e deprimersi nella solitudine quando c'è così tanto e così tanta vita dentro di te e così tante cose da fare esplorare capire approfondire e di cui gioire.

 Ascoltare il mio respiro seguire il mio passo osservare il mio corpo amarlo curare la parola il pensiero l'emozione con gentile e ferma attenzione,  uscire di casa spengere ogni distrazione ed incamminarmi libero sulla mia strada, attraversare le vie trafficate costeggiare il fiume osservare l'immensità del cielo non perdendo lo sguardo al mio interno, presente vigile grato alla bellezza che fiorisce dal mio cuore e sboccia davanti al mio sguardo.  rilassato mi sdraio al parco sul lettino in legno, gusto un caffè al Sole e mi godo la vista sul fiume intorno a me. la primavera mostra il suo guardaroba Attraverso i colori felici della natura, le chiome allegre degli alberi, le danzanti foglie in festa che svolazzano in cielo.

A volte, preferiamo restare anche una vita intera dentro la nostra tendenza a soffrire perché quel dolore lo riconosciamo, sappiamo come gestirlo.  La felicità invece, spaventa.  Perché non la conosciamo. La sofferenza è una zona di comfort, abbiamo paura a liberarcene, non sappiamo cosa ci potrebbe essere aldilà. Così ogni tot mesi ci inventiamo una storia dicendoci che quella è la causa del nostro soffrire. 

Ma sappiamo benissimo che non è quella la causa, la causa è sempre la nostra scelta di non voler essere felici perché la felicità richiede coraggio e il coraggio richiede Cuore.

Scrivo guardando il paesaggio, mi immergo nelle epoche antiche dove gli scrittori vivevano di questo: un caffè un taccuino un paesaggio da raccontare in cui perdersi per lunghe passeggiate romantiche, mi chiedo se anch'io potrei vivere così, di solo questo incantarmi della vita e dei paesaggi scrivendo degli incontri che faccio,  delle vite  che osservo e della vita che mi incanta.

 ma in un mondo così veloce dove non puoi vivere senza lavorare tutti i giorni come poter fare  solo l'amante del vivere che scrive e cammina?

 c'è anche l'aspetto della cura degli altri, cercare un senso ai nostri giorni centrando un obiettivo a cui dedicarsi.  a volte ho l' impressione che questa esistenza non sia stata progettata per anime tranquille che prediligono la vita lenta semplice a contatto con la natura.  Il senso e l'obiettivo creano le condizioni per una vita allineata con cio' che siamo e si sposano con le scoperte dei propri talenti.

 non tutti scoprono in cosa sono davvero speciali,  e anch'io non sono sicuro di quale sia il mio particolare,  sento di avere il dono dell'ascolto, una profonda connessione con il cuore e con la vita,  una predisposizione all'aiuto al viaggio alla scoperta alle discipline orientali alla conoscenza di sé alla scrittura il camminare ma se devo individuarne uno di talento la scrittura è la cosa che mi viene naturale fare ogni giorno come una passione del cuore. associata alla crescita personale come strumento per aiutare gli altri. 

 nell'aiuto degli altri quello che mi emoziona in particolare è lavorare coi bambini e gli animali, mentre per diventare un guaritore voglio continuare a lavorare sulla mente per trovare la chiave giusta per ogni storia personale non risolta. questo è ciò che vorrei davvero realizzare come obiettivo.

 vivere in comunità,  in natura, è uno dei miei sogni di sempre,  ma riuscire ad incantarsi in città è il modo migliore per poi fare un cambiamento che non sia una fuga ma una crescita.  

i pensieri creano un campo che interagisce con l'ambiente, me ne accorgo ogni giorno, pur vivendo contesti lontani dalla mia natura in ogni realtà trovo una luce che riflette cio che vivo al mio interno. 

 

Una ragazza giovane muore per un male che in un anno la porta a vivere altri mondi, piu leggeri di questo. LA notizia mi sconvolge a tal punto da piangere in balcone come un fiume in piena. Con lei parlavamo sempre di viaggi, giocavamo a padel, ma soprattutto era una creatura graziosa  e semplice, lontana da questi tempi freddi e violenti, duri e indifferenti. 

Scrivo un pensiero sulla sua pagina e ai colleghi di lavoro.

Mi chiama elena che si è commossa, restiamo un'ora al telefono, una di quelle chiamate dove a parlare è solo il cuore.

Esco in balcone, l'aria è serena, vedo le persone camminare e penso a luisa che non c'è piu.

 rifletto sull'impermanenza, guardo dei passanti attraversare e  scomparire dietro l'angolo, è un soffio questa vita, ora ci sei e in un pluff sei polvere, silenzio, niente piu.  

Un brivido sale sopra la testa, ho le lacrime che scendono sulla felpa, il cuore aperto a tutte le emozioni del mondo.

la mia amica antonella mi chiama per propormi yoga e camminata. 

A volontariato conosco una ragazza che lavora in laboratorio come ricercatrice per pazienti con disturbi neurologici. Il suo sorriso proviene proprio dal suo amore per la Ricerca. 

La colazione con marianna, le chiacchere con Elisa, Alessandra, Stefania,  l'universo femminile mi riempie sempre pagine di vita interessanti. 

 In serata mi chiama Lara da Barcellona. 

2 ore di chiacchiere, una chiamata intensa come un corso di formazione, ti ritrovi a parlare la stessa lingua e le dico: ma perche siamo stati tutti questi anni senza sentirci?- e lei .. - credo che io e te dovremmo farci un viaggio insieme.

parliamo di relazioni, politica, viaggi, citta che cambiano, film, poesia, scrittura, percorsi spirituali e di vita, lavoro, amicizia, scelte, cambiamenti. 

mi restano alcune sue perle... 


" scrivere, conoscere e viaggiare è amplificazione della vita. -

Viene creduto pazzo chi si meraviglia della vita.-

 La meraviglia si è persa, per l'eccesso di informazioni.-

In acqua disciolgo i pensieri ricorrenti. "





























 dentro di me, come dentro ogni uomo, vive un'impronta Divina, celeste, una stella di luce, una chiave luminosa che apre tutte le porte e ci fa vivere ogni giorno come fosse il Paradiso.  

per paura di scoprirsi vulnerabili a cio che non si conosce, chiudiamo la porta e torniamo nelle nostre case, dove non si rischia nessun furto e si sta al calduccio.

Perdiamo però, solamente, l'occasione di vivere veramente, di scoprirne il Senso e il Perchè. di vedere che proprio fuori da quella porta vive in eterno una verità che potrebbe liberarci in un solo istante di paure che ci portiamo da vite troppe.

è nel mio cuore la verità, è in quel momento di vita eterna vissuto ieri in chiesa, ai parioli, l'essenza del mio camminare e vagare per mondi lontani.

una Mano mi ha fatto mettere seduto, senza piu neanche il briciolo di una credenza, libero.

 mi sono sentito accolto da un Ricordo di Amore.

un'esplosione del cuore.

un riconoscimento di Me che sono Altrove, in ogni dove, ora e sempre, tutto tranne che questo corpo.

Posso amare, e ne ho il dovere.

posso portare Amore in ogni dove.

in ogni cuore.

ne sono il portatore.

sono Amore.




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