Il primo bacio.

 La mia prima cotta, il mio primo bacio al porto di nettuno, si chiamava Veruska.


bionda, piccola, con capelli lunghi e lisci. lentiggini sul viso, lineamenti delicati, un viso angelico.


a me sembrava un sogno, mi sembrava di aver incontrato una principessa e non potevo credere che potesse scegliere me.


peppe, un mio amico, un giorno viene all'ombrellone dove stavo sdraiato sul mio lettino, e mi dice: ao, guarda che mi cugina ha chiesto di te, ha detto che le piaci. 


quella cugina era proprio veruska.

la guardavo da giorni, la vedevo scendere dalle scale con quei vestiti corti e leggeri, sempre sul bianco o il celeste. 

quei piedi piccoli e chiari, quella carnagione candida, quel fare leggero, quel sorriso che non sembrava appartenere a nessuno, un fiore caduto in mezzo al prato che illumina la scena.

per me era il paradiso.

lei viveva a scacciapensieri, e già il nome di quella zona mi faceva impazzire.

ma non smettevo di pensare a lei, quando sedeva vicino al nostro ombrellone io smettevo di parlare, di pensare, ero preso da ogni suo gesto, da come parlava, da come accarezzava i capelli.

la vidi un giorno in acqua, che mi guardava .

rideva, parlando con una sua amica.

 Le vado a parlare, usciamo una sera e proprio davanti al castello, ci baciamo. 

Di notte, con la luce del porto che cade sul mare e i riflessi del silenzio che spengono ogni paura.

Il primo amore. La prima esperienza della felicità.

Alla festa del borgo, lei ballava e illuminava la scena, tutti a guardarla .

io ero timido e bloccato, lei gia sveglia come una donna grande, mi prendeva per mano, mi baciava, mi portava a ballare, era una forza della natura.


luigina, una ragazza che si era innamorata, quando lo ha saputo,  mi ha riempito il viso di sabbia, davanti a  tutti, mia madre compresa.


poi una sera, in una piazza davanti la gelateria, mi fa un discorso:



io e te non possiamo piu stare insieme, tu sei troppo buono per me e io non ci posso stare con un tipo cosi, mi piaci ma io sono un casino.

ricordo che peppe venne da me e mi portò quella sera in giro con la moto, tra i locali e i cocktail.

e mi disse, in gergo nettunense. " è na munella, s'è fatta in quattro pe conoscete e mo te accanna. 

giocavo a calcio tutto il giorno per non pensare  a lei, andavo a tuffarmi al porto, se la incontravo in spiaggia mi allontanavo.

un giorno la vidi con un ragazzo bello e piu grande di me, fu un colpo decisivo.


un giorno, mentre sto andando al juke box, lei mi sbarra la strada, apre il sorriso piu bello del mondo e mi fa:


dammi il gettone, metto io la canzone per te.


Sinead o' Connors, nothing compares to you.



io non riuscivo  fiatare, ero completamente imbambolato mentre lei mi prendeva le mani e iniziava a ballare stringendomi davanti a tutti. 


Poi all'orecchio mi fa.. " non ti azzardare mai piu a togliermi il saluto o te pio a schiaffi davanti a tutti, sono stata con uno piu grande, so che lo sai. 

ma penso sempre a te. "   


io muto, rosso come un peperone, completamente perso, innamorato dalla  testa ai piedi. 

Oggi, lei insegna ballo, divorziata, mamma. 



forse, quel dolore cosi lancinante, ha lasciato delle cicatrici cosi profonde da non volerlo piu riprovare, ecco perché sono sempre io a lasciare, per paura di riaprire quella ferita.


me ne vado prima che possa ripresentarsi quella scossa, quel dolore insopportabile.



dopo anni, ci siamo ritrovati grazie a facebook..


e lei mi scrive..


ieri era il mio compleanno, ero al castello, al nostro castello.. ma tu non c'eri..

sei sempre bello!!


abbiamo ripreso a scriverci, stavamo per rivederci ma ci siamo fermati in tempo, prima di fare casini troppo grandi. 


pensavo alla fortuna di aver avuto nella vita delle amicizie femminili.


forse è proprio grazie a loro che io ho imparato a curare la mia parte femminile, che ho imparato a conoscere il lor affascinante mondo, difficile da comprendere fino in fondo ma sempre stimolante, sempre un'ispirazione per la mia crescita, per allenare uno sguardo nuovo sulla realtà.

la visone femminile della vita è uno scatto fotografico da un angolazione diversa che mostra una realtà che noi uomini non riusciamo ad inquadrare.


attraverso le mie storie, loro mi hanno donato la comprensione del femminile che io non riuscivo a vedere.

attraverso le loro storie, io ho imparato a vedere tutti i nostri limiti maschili e le nostre debolezze come incapacità di metterci al loro posto. 


la mia amica indiana, giorni fa, in una lunga conversazione, mi ha confidato verità intime che raccontano un mondo interiore profondo e allo stesso fotografano una fase delicata del nostro vivere, una società che corre e non si accorge dei pezzi che lascia per strada.   



come puoi sentirti libero finchè c'è un io ?

finchè sei soggetto a meccanismi che non controlli, ad automatismi inconsci che agiscono prima che tu lo scelga, come puoi definirti libero se sei schiavo di impulsi che agiscono prima della tua libera scelta ? 

esiste una forza che agisce senza il nostro volere, se non ci osserviamo, pensiamo e agiamo in automatico, proviamo emozioni che sono credenze ad emozionarci in quel modo, sono ferite che si ripresentano di giorno in giorno, di vita in vita, finchè non ci facciamo caso, e andiamo li, in fondo, come un medico che con il bisturi toglie una cicatrice.

le abitudini formano un carattere, il nome ci dà un identità, la parola resta un veicolo per presentarci al mondo, ma è solo una maschera,  un distintivo che mostriamo per passare ai tornelli della società.

ma cosa ci importa della società ?

cosa ci spaventa a lasciarla fuori dalla nostra vita interiore, che nasce libera e incondizionata ? 


se ci liberiamo da questi condizionamenti, le relazioni possono diventare uno strumento meraviglioso.

la donna, se l'uomo è attento, può farci cadere tutte le infrastrutture che tengono in piedi un palazzo di carta, pronto a crollare, basta solo voler soffiare.  

ci apre ad un mondo nuovo, fatto di dolcezza e introspezione, di leggerezza e incanto, di arte e ascolto, accoglienza e gentilezza, scioglie ciò che è rigido, ammorbidisce la durezza dei carattere, spenge l'orgoglio e la rabbia con la resa, l'accettazione, l'incontro con l'altro.



donna e uomo sono due mondi che pur baciandosi non si incontrano mai, sono le loro anime a fare un lavoro alchemico anche se le personalità restano ferme come due bambini che fanno la lotta, incollate su ferite antiche che non vogliono mai lasciare, non mollano mai la presa.

e il vero incontro, il puro amore , nasce quando molli la presa ed entri nel cuore dell'altro, cosi come è, vedendone bellezza e perfezione, realizzando la preziosa opportunità di quell'incontro, la potenza del suo messaggio.

 e nasce una gratitudine vero il/la partner  cosi potente che te la porti tutta la vita,  è per questo che due anime che si amano davvero non ci pensano mai a tradirsi, perche sono andate oltre il velo dell'illusione che fa vedere i corpo prima delle anime.



uomo e donna sono due punti di luce che se fusi insieme possono cambiare l'energia del mondo.

in questi giorni cosi delicati e potenti, l'amore può entrare in maniera trasformativa dentro i nostri occhi e cambiarci la percezione delle cose, di chi abbiamo a fianco e di chi siamo pronti ad incontrare. 

nella conoscenza profonda del nostro amore interno, possiamo aprirci alla vita in maniera libera e rivoluzionaria permettendo a chi è destinato alla nostra porta di portare luce nel nostro modo interiore e nel mondo fuori. 

viviamo in una società che esalta la divisone e il tradimento, ci fanno anche i reality per mostrare che nn siamo altro che carne. 

è questo farci sentire deboli e separati a generare odio violenza  e guerre.

ma è proprio che si vede l'anima del guerriero.. 

la pace e l'amore incondizionato di chi vibra nella luce porterà le ombre alla resa.







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