Tivoli.
una mamma chiude il giubbotto di un bambino,
un cane salta tra le gambe del suo padrone, sulla sedia a rotelle.
due ragazze corrono in bici, nel cortile sotto casa.
un ragazzo si accende una sigaretta, seduto al muretto.
un signore parla all'angolo della strada, con un' amica.
si fai attenzione, se guardi bene, in ogni gesto, c'è una richiesta di amore, un desiderio di amore, un flusso di amore porta ogni sguardo a relazionarsi con l'altro.
quando vado a fondo, mi sento dentro .
dentro gli occhi e l'amore delle persone, degli animali, delle cose, della terra e della natura.
ieri, camminando da solo nei boschi, mi sono sentito parte di quel respiro, di quel vento, di quella luce, quelle foglie erano parte della mia stessa pelle, ogni mio passo era un brivido che accarezzava l'intero corpo.
la luce dei tronchi, i rami le radici la terra i sassi le pietre i prati .. tutto era una cosa sola con miliardi di forme, e dentro quelle forme entravano le persone come a prendere parte ad una danza dove ogni cosa si intrecciava con l'altra, corpi che entravano in sintonia e facevano l'amore fondendosi nella luce, nello spazio, dentro la stessa voce, un richiamo, un richiamo ancestrale che proveniva da altri mondi, piu sottili, piu vivi, una comunicazione celeste tra spiriti che prende la forma del reale.
Alessia, mentre abbraccia un albero di sughero, ridendo trasmette un messaggio a tutti noi del gruppo che accompagna :
non è un problema quello che ti capita nella vita, ma se sai resistere.
oggi, mentre ero in metro, riflettevo sul senso di colpa che tanto affligge l'umanità.
credo che il problema non sia la colpa o lo sbaglio, ma sentirsi in colpa e sentirsi sbagliati.
c'è una differenza enorme.
esiste lo sbaglio ed esiste la colpa.
ma se non mi sento sbagliato ne in colpa io quello sbaglio lo correggo e non mi giudico, io non mi sento sbagliato. Se ho la colpa per aver commesso un errore, io riconosco la colpa e agisco per rimediare, non mi sento in colpa, quel mio errore mi permette di rivalutare una situazione un pensiero un' emozione e porvi rimedio, cosi da migliorare la situazione, l'altro e me stesso.
se non posso piu intervenire all'esterno, agisco all'interno, ripulisco un' azione negativa con un pensiero di amore, uno slancio di compassione e perdono per me e l'altro.
correggo una mia reazione errata con una mia azione saggia, consapevole, che si mette in ascolto del cuore e si apre alla gentilezza amorevole, alla preziosa lezione di ogni scena, all'importanza di ogni momento, di ogni scambio, di ogni forma di vita.
esiste lo sbaglio, mi osservo, lo guardo dall'esterno, cosi come un pensiero, cosi come un'emozione, non sono io sbagliato, io osservo che la mia azione è stata errata e la correggo come fa un maestro con i suoi allievi, senza giudicarli, senza farli sentire sbagliati.
ricorda loro la strada della gentilezza, dell'amore, dell'ascolto interiore, della saggezza del cuore.
tutto cio che affligge l'umanità non sono le colpe ne gli sbagli, è sentirsi sbagliati perche ci è stato inculcato che cosi si sopravvive, sentendosi in colpa, separati, diversi, sempre meno di chi ha, diverso da come sono gli altri, meno in grado, meno adeguati, meno all'altezza.
una ferita gigante costruita in casa, dalla famiglia alla scuola agli ambienti e le abitudini della mente, tutto ci entra dentro il nostro corpo emotivo e pensiamo che noi siamo quello, SBAGLIATI.
è questo a costruire muri anziche ponti, guerre anziche dialoghi, conflitti anziche ricostruzioni, lotta anziche ascolto, protezione, difesa come ci fosse un nemico ogni giorno pronto a colpirmi, viviamo sulla difensiva in uno stato di perenne protezione emotiva e fisica, una tensione che poi sfocia nella resistenza, nella lotta, nella sopraffazione, l'egoismo, io mi proteggo cosi l'altro non puo ferirmi, metto una corazza, un'armatura cosi l'altro non puo farmi male, attacco io per primo perche se mi scopro, se abbasso la guardia, l'altro entra e mi trafigge.
lotta o fuga.
anziche apertura, vulnerabilità, fiducia.
se non crediamo in noi stessi, come possiamo credere nell'altro?
l'altro puo ferirmi perche sono io stesso, tutti i giorni, a farlo.
mi proteggo, cosi non mi faccio male.
e anzche guarire un'errata valutazione, che sono sbagliato, la tengo dentro e vivo lottando.
è questa tensione a portare malattie psicosomatiche, alle guerre interne ed esterne, ai conflitti, ad un dolore che si trascina il corpo fino a farlo sentire sfinito alla sera, stanco, stremato dalla lotta.
se rompo uno schema, una credenza, io inizio a girare la chiave per uscire dalla prigione.
le catene le ho costruite io, sono imprigionato nella mia stessa gabbia.
un canto di donna giunge dalla chiesa e mi entra nella pelle, dentro le scarpe, mi cambia lo sguardo, porto gli occhi al cielo e sento le labbra muoversi..
come se conoscessi quella voce, quel testo, quel flusso di amore.
da sempre.
è come un ricordo.
come una foto che riappare alla tua vista.
quella voce, quel canto, sà di qualcosa che gia conosci.
che già sei.
lo sei, anche quando lo dimentichi.
lo sei sempre.
ero in metro,
un signore, ha iniziato a canticchiare e alcune ragazze, giovanissime, hanno iniziato a ridere..
come se quel canto improvviso, dal nulla, abbia iniziato a muovere le danze, ha spostato l'anima dalla mente al cuore.
mi sono voltato, ed ogni forma, ogni storia, ogni volto, sembrava addolcirsi, come se tutto partecipasse a quello scambio di note, a quel principio di qualcosa che non puo mai cadere, che non è soggetto al tempo ne al corpo.
prendo il treno per tivoli, e ogni volta che sono sul treno ricordo che il mio vivere viaggiando è cio che so fare meglio.
la luce del mattino, i colori dei primi cieli, il verde il bianco poi il celeste il rosa, i primi volti, le strade deserte.. tutto entra piano piano nei miei occhi.
la gentilezza del barista, la magia dell'alba, la poesia dei ponti e quel dolce fluire delle cascate che suonano serenate mattutine sotto le finestre del paese.
le persone che camminano scelgono di vivere con piu serenità, hanno scelto di andare lente, di meravigliarsi, di cercare sempre piu natura, da vivere a piedi, poggiando le mani sulla roccia, gli occhi sotto le montagne, i sorrisi sulle spalle di chi ci sta a fianco.
le città ormai sono ad una velocità che non ti permette una sosta, un libro, una passeggiata, non ti accorgi neanche che mi stai ficcando sotto sulle strisce pedonali e neanche ci pensi a chiedere scusa perche ti ho anche fatto perdere l'attenzione da un messaggio mentre con l'altra mano tieni il volante e coi piedi acceleri, acceleri, acceleri, usando solo il piede destro.
la citta ti mette lo zaino sul viso mentre sei in metro e non si cura di cio che è dietro, di fianco o davanti, entra prende e corre, entra prende e corre, si sente libera ma segue come un soldato i dettami della società, riempie di parolacce il prossimo ma ha paura di un divieto anche se è illegale, lo tollera e abbassa la testa e se c'è una famiglia che sceglie di vivere nel bosco per la società " civile" sono degli ignoranti che maltrattano i figli, non delle persone libere, non piu controllabili, non piu parte dell'ingranaggio che gira all'impazzata usando noi come bulloni del macchinario.
rientrando verso casa, una ragazza di colore mi chiede se ho da cambiare 20 euro, le dico che se le serve un biglietto, lo faccio io. Lei resta scioccata.. " e come facciamo, come faccio a ridarti i soldi?" - ti ho offerto un caffè. Lei fa una grande risata e mi ringrazia.
ma ci vuole cosi tanto, una ragazza non sa come passare i tornelli, è da 10 minuti li e nessuno che le dice niente, come se fosse sola nel deserto. Ma è questa la società civile? ma 1 euro e cinquanta centesimi ci cambia la vita? a lei però abbiamo consentito un viaggio che può essere importante.
stamattina ero in fila al supermercato e una donna ha rispedito indietro un signore anziano trattandolo male come se volesse rubarle la spesa, lui stava solo chiedendo chi fosse l'ultimo.
cosi al signore ridendo gli ho detto, non si preoccupi, la faccio passare io! lui ha riso e mi ha ringraziato, e ho aggiunto: se facciamo la guerra per un posto al supermercato poi non ci possiamo lamentare se nel mondo si odiano tutti e ci facciamo le guerre, una signora interviene dicendo che spesso ci sono i furbi che saltano la fila e io ho ribadito che se perdiamo la fiducia nell'essere umano siamo noi a perderci.
nel frattempo, la signora che ha aggredito l'uomo anziano, sta litigando con altri nella fila, cosi mi guarda una ragazza vicino a me e scoppiamo a ridere, un'altra alla cassa aggiunge, " fatemi scendere da questo mondo!" la cassiera sorride e stempera gli animi... " state belli energici de prima mattina!!"
ne parlavo oggi con il mio amico che ormai vive lontano da roma da anni e che ogni volta che ci rimette piede si sente male!
entra a casa dei miei, scherza con mia madre mentre io preparo il caffè.
mi ha invitato da loro per capodanno, dicendomi col sorriso.. " sei mi fratello, casa tua è casa mia!!"
la camminata nei boschi ti riporta al cuore della vita, l'uomo rinasce quando immerge le sue mani dentro madre terra e si purifica l'anima a contatto con gli alberi, con la foresta, con gli spiriti della natura.
conosco tiziana, che lavora nei consultori e insegna mindfulness alle donne in gravidanza o in menopausa.
parliamo di buddismo, yoga, dell'importanza di una comunicazione gentile e dell'ascolto, dell'autoguarigione, di come le malattie originano da noi e siamo sempre noi a poterle guarire.
negli ultimi anni, ad ogni camminata ho conosciuto una donna interessante, azzurra alessia valentina roberta cinzia antonella daniela isabella .. ne ho conosciute cosi tante e cosi preziose che ancora oggi siamo in contatto mantenendo un rapporto di amicizia.
proprio oggi, mi ha scritto nadia, conosciuta al cammino di santiago per dirmi che viene a roma.
Da villa gregoriana ci immergiamo nei boschi che sono circondati da paesaggi mozzafiato, natura selvaggia, vette, colline, prati, cime innevate, roccia, frutti.
rivedo marco, un gentile ragazzone speleologo, parliamo di yoga trekking urbano e di come la camminata rigeneri l'organismo e rassereni la mente.
tra grotte, archi, antiche cisterne, sugherete incantevoli, boschi, lecci, sentieri in roccia, finiamo in un grande parco nel cuore della riserva di monte catillo, dove ci incontriamo con tutte le associazioni e i gruppi in cammino.
una ragazza mi riconosce e ci ricordiamo di esserci conosciuti a yoga, in un evento per il solstizio.
ritrovo daniele, il ragazzo di plastic free conosciuto al volontariato con nuova acropoli.
musica, circo, laboratori sui cinque sensi, la mindfulness, la storia dei boschi e degli animali, la prevenzione e la protezione civile, racchiusi in un bosco un mondo gioioso che si ritrova, si conosce, si riconosce.
armonia, allegria, serenità. scambio, condivisione, senso di comunità.
l'associazione humus ci fa vivere l'esperienza dei sensi, bendandoci gli occhi.
conosco l'assessore che condivide con me l'esperienza insieme alla sua giovane segretaria.
tra risate, gioco e sfida ci immergiamo in una esperienza sensoriale profonda e conoscitiva di come la nostra mente ci mente, etichettando cio che archiviamo nella memoria attraverso la vista, ma spesso quel nome lo associamo a degli odori limitando cosi la nostra esperienza sensoriale che invece non conoscendo e non etichettando diventa piena, come quella di un bambino che non conoscendo e non etichettando vive tutto come nuovo, e lo gusta in pienezza, con totale attenzione e ascolto.
ad occhi chiusi, sei completamente immerso dentro di te, e non potendo giudicare niente di cio che vedi, vivi in totale pienezza quello che sta succedendo, sei attento ad ogni cosa che ascolti e ad ogni passo che fai, e in piu sperimenti la fiducia nell'altro, ti affidi lasciando che altre mani ti guidino e sentendoti protetto, al sicuro, sei consapevole della preziosa importanza dell'altro per la nostra vita.
una cosa che dovremmo ricordare sempre, anche chi non conosciamo ci permette di vivere al caldo grazie ai termosifoni, chi ci fa arrivare l'acqua, l'energia, i fili della luce e del telefono, il cibo, i tetti, in ogni aspetto della nostra vita c'è la mano di qualcuno che non conosciamo che ha fatto qualcosa per noi.
è per questo assurdo pensare che siamo separati e che non siamo connessi, noi siamo legati anche se nn ce ne rendiamo conto, ogni giorno e in qualunque cosa facciamo.
tutti gli esseri sono in una costante correlazione.
ne parlo con una ragazza conosciuta sul telo in mezzo al prato mentre parlava di voler cambiare vita e uscire dalla filiera del sistema, degli uffici nel settore pubblico incastrata dentro gli schemi per intraprendere una vita piu "mia", nella natura o in cose che mi appartengono. ", guardando le persone bendate ha ricordato il libro di Saramago, Cecità.
vado a cercarmi un posto per stare in silenzio, con me stesso. pranzo sotto gli alberi, mangio il delizioso pranzo vegetariano offerto dalle associazioni, mi sdraio e mi metto a scrivere.
una ragazza, poggiata su un albero, resta a guardarmi.
vado ad incamminarmi e ad incantarmi nel bosco, da solo, tra gli alberi e le foglie, la luce del sole e il cielo che sbuca agli angoli, come a mostra una luce tra le ombre.
proprio dietro i tronchi ritrovo il sorriso di quella ragazza, che mi saluta con un volto candido, come rasserenato da quei passi incantati tra mille colori autunnali.
quando cammino, riconosco in quei volti la comunità che sente come sento io, che vive come vivo io, che ha valori, ha un animo sensibile alla purezza, alla natura e agli animali, al senso profondo del nostro camminare sulla terra, il valore del proteggerla, tutelarla, sentirla sacra come la nostra stessa esistenza.
colui che cammina ha scelto di gustarsi con calma, la bellezza della vita.
tiziana mi dice che meditando riattiviamo una memoria cellulare, il cervello si allena con una ginnastica ripetuta fino a rinforzare una nuova abitudine, si arriva a sperimentare la presenza in ogni cosa che si fa. " come sai valerio, il buddismo ci insegna a non fare cio che va contro la nostra etica, perche ogni cosa ha un effetto. "
Alessia ci racconta la storia del sentiero coleman davanti agli sguardi curiosi e gentili di enormi mucche che sorvegliano il cielo da un angolo bucolico, immerso nel bosco.
" coleman era finlandese, è voluto tornare a visitare i posti dove sono nati i suoi genitori, ed è qui che ha scoperto questi sentieri dove ha camminato ed esplorato le terre."
al ritorno, facciamo la via dei lupi, una strada in discesa bagnata dalla luce dorata del pomeriggio che ci incanta lo sguardo ammirato dalla sughereta piu bella del Lazio, finendo sul monte della croce dove la tela del tramonto regala una cartolina del paesaggio da lasciarci senza fiato, in rispettoso silenzio.
le ultime curve sono un meraviglioso scorcio che inquadra tivoli come fosse un presepe, sotto la roccia un insieme di case scivolano intorno alle cascate come fossero fiori caduti da un dipinto.
il tempio della sibilla illumina l'ultima discesa che ci riporta al punto di partenza.
saluto tutti e siedo, emozionato, con la mia birra.
un messaggio di mauro da brescia e uno di elisa da padova, cadono come stelle in questo cielo che dipinge di blu la fine di un giorno.
TIVOLI ...
TI VO rrei .. LI .









































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