Acciaroli e Santa Maria.

Viaggio per capire la vita, non solo per guardarla.

Per capire come si cresce, come si resta, come ci si allontana, come si diventa padri, figli, come si diventa uomini, come si vive bambini, come ci si sposa, come ci si sceglie e come ci si lascia.

Come si pensa, come si crede, come ci si appassiona, come ci si scontra, invidia, divide.

Come si soffre e perché.

Come si gioisce e perché.

Come ci si diverte
E come ci si lascia andare.



Guardo la vita cambiare volto e vestiti, stagioni e colori, ogni sfumatura del cielo ha sempre gli occhi dell'amore,  non importa se una nuvola lasci spazio al sole o ad un temporale.

Le stelle sono dei minuscoli occhi che illuminano il buio.

Le albe sono i miracoli del mondo.

 i


Brillante e limpida chiarezza mentale.

Vivere senza freni. Vivere prendendo treni, viaggiando sereni.

Vivere contemplando le stazioni, vedendo apparire fiori, guardando fuori.

Vivere al finestrino, poggiare su un libro come cuscino.

Vivere bevendo aria fresca, sentendo il vento, il sole sulla testa.


Vivere brillando di pace, mentre tutto urla, il cuore tace.

Vivere senza, pensieri e soldi, solo pura essenza.

Mi mancheranno questi luoghi silenziosi, questo andare calmo.

Questi volti semplici, le signore alla finestra, le partite a carta in piazza, il sorriso gentile, le piccole cose, una vita tranquilla, a passo d'uomo, stando insieme.


Faccio un giro a vallo, trovo sui muri la ribellione dei cuoei liberi..







Il calore di un sasso, il suo colore che si fonde al sole, il calore nella mano, il colore degli alberi, delle piante, dei monti, dei vetri, delle scale, dell'asfalto, gli odori del giorno, del buio, dei fiori, gli uccellini al mattino, il rumore confortevole del silenzio, la bellezza di ogni attimo, il respiro calmo, un battito di ciglia, la libertà di starsene incantati senza pensieri, osservando ciò che è, senza aggiungere interpretazioni della mente.

Ovunque c'è vita. Ovunque, se apriamo gli occhi, abbiamo dei richiami al cuore.

Seduto alla stazione, appena fuori un sole che cala sulle panchine, una cedrata fresca e dei pensieri leggeri che cadono nel cuore come a risvegliare bellezze sopite.

In viaggio verso Acciaroli.

Lungo il Cilento, in compagnia di me stesso, tra le granite e il mio silenzio, tra i costumi a fiori e i baci in vacanza.

In viaggio guardando il tempo farsi sa parte.

C'è bellezza in ogni stazione del cuore.





a Pioppi gioisce l'estate nei vicoletti che scendono al mare.

Chioschetti di granite, signore in balcone che stendono panni colorati, cappelli di paglia a coprire la testa, infradito, menu con piatti tipici, materassini, villette sulla spiaggia, gambe abbronzate, vestiti freschi, sopra la vegetazione fitta, sotto la luce del cilento attraverso il suo panorama marino.

Spremuta e cornetto davanti al porto.

In centro girano tutti con le nuove bici elettriche dalle ruote giganti.



Scendo diretto in spiaggia.

Nuoto tra i pesci dentro una piscina dai mille colori dove mi specchio incantato.

Vado a pranzo, le ragazze del bar cantano ... "  Passeranno questi temporali... sarà un giorno migliore domani.." mi guardano e ridono.

In spiaggia, osservo il mare.

Se non fossi grato, se non avessi imparato il dono illuminante della gratitudine, non riuscirei ad apprezzare il sorriso gentile della cameriera, il mare che mi fa brillare gli occhi, la sua tavola blu e i suoi fondali cristallini.



Senza gratitudine, questo pranzo fresco sopra il mare sarebbe routine, per me è paradiso. Il venticello, il sole, l'ombra e la sabbia, la lettura di un libro, un bicchiere di acqua, la musica sottofondo.





L'amore, rimuove dal cuore ogni residuo di paura.








" ero destinato alla sensibilità."



Ero destinato a scrivere


Cammino per le vie di Acciaroli, un caffè in piazza, passo sotto l'ombra dei vicoli più nascosti e penso ai taccuini di Hemingway quando venivano riempiti dalla sua penna, mentre contemplava questo gioiello appesa sul porto, accarezzato ogni giorni dal colore cristallo del mare.















Da Acciaroli arrivo a Santa maria, cammino per il viale principale, fiancheggio le ville che ricordano il Patrimonio Unesco del Cilento.





Vado al mare.

A riva donnone napoletane scherzano e ridono mostrando divertite le loro forme morbide.



Sono insegnanti di allegria le donne del sud, hanno la musica nelle vene, ballano e urlano, hanno un ritmo che esalta chi è intorno.

Non conoscono la pesantezza dei freni mentali che ormai ci tengono aggrappati ai giudizi e all'omologazione. Loro sono rimaste autentiche, veraci come la loro pizza al pomodoro.

Nuoto in questo mare felice di guardarlo da ogni angolo, da sopra a sotto.



Purtroppo non riesco ad arrivare su al paese di Castellabate per via degli orari dei bus.


Penso alla simpatia delle ragazze al bar di Acciaroli, incuriosite dalla mia canon e felici quanto me per aver apprezzato il pranzo di fresca caponata con pomodorini.

La gentilezza ti svela i segreti della vita Tu ricevi gentilezza sei felice basta non hai bisogno di altro è tutta lì la spiegazione di questa esistenza nel donare e ricevere gentilezza

Ascolto i deep purple mentre aspetto il bus per vallo, alla stazione una luce leggera e fresca spazza via il sudore e si stende sulle case e sopra le finestre.

Un improvviso vento piacevole ha dato un po' di tregua alla pelle in una settimana particolarmente calda.

Mi fermo alla piazza di vallo, la piazza all'ora del tramonto allieta  la sosta con un'atmosfera rilassante.




Lascio Vallo per tornare a roma.

Il.professore mi riporta alla stazione.

Mi.racconta di aver vissuto per piu di un anno al centro di roma, lavorato al bar Santo Eusatchio, ha scoperto di ritrovarsi dei contributi che il "galantuomo padrone del bar mi ha messo per quei 7 mesi da lavapiatti." Aveva voglia di viaggiare, finito gli studi voleva vedere un po' di mondo.

Poi è tornato a Vallo, si è laureato e per una vita ha insegnato francese nelle scuole, come sua moglie.

Ora, in pensione, ha ristrutturato la casa paterna e ci ha fatto.un b&b.



Mi mancherà anche la signora che siede tutto il giorno davanti al mio cancello e non parla mai.


Vivrei così.




 Una vita tra i binari. Il cui unico pensiero sia la stazione dove posare gli occhi e i piedi.

Una vita assorbendo la luce delle albe e dei tramonti.


Un finestrino per osservare la luce del mondo da ogni angolo.





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