La felicità è gratis.
In cucina, mentre aiuto mamma, parliamo di cosa fare domenica:
" a ma, vogliamo andare a porta portese?"
" magari.. è una vita che non vado. Nonna ci ha cresciuti dentro porta portese, i nostri vestiti e le nostre scarpe venivano da li. Ogni domenica, si alzava preparava il sugo, poi svegliava tutti e stavamo l'intera mattinata girando tra i banchi."
Un sole pieno in una roma vuota, la bellezza del deserto illumina il fascino delle strade e dei palazzi, Testaccio, il ponte, l'ingresso ad un mercato storico dove oggi ad andare sono più i turisti che i romani.
Vederlo ancora vivo, in una domenica di agosto del 2020, è una grande gioia.
Maglie, costumi, scarpe, occhiali, caschi, bici, vestiti, orecchini, quadri, camicie. Tra universitarie spagnole, turisti tedeschi, famiglie Trasteverine, una roma popolare si mette in fila con la mascherine per entrare nella passeggiata delle grandi occasioni e delle super offerte!!
Tra Testaccio e Trastevere, poggiata sopra il tevere, resistente al virus ai grandi shopping center e alle crisi sociali, porta portese è in un momento di crisi quasi una ventata di allegria.. e chissà, anche qualche offerta da cogliere al volo!!
Si respira un aria rilassata, un atmosfera quasi da paese, una vita di quartiere dove si prova quasi come semplice curiosità di vedersi addosso una cosa diversa, un abito strano, un colore nuovo.
Mamma si ferma ad ogni banco, papà le regala una camicia, io una borsa, poi trova un altra camicia e le regalo anche una graziosa collana.
Tra sorrisi e racconti, camminiamo tra le bancarelle, non ci sono piu i dialetti romaneschi di un tempo, le urla da un banco all'altro, l atmosfera è dimessa, c'è poco vociare e si va lenti, gustando le varie opportunità.
Un mondo che anziché arrivare al mare si ferma al mercato dell'affare; giovani, famiglie. anziani, romani e stranieri, diversi accenti si intrecciano nella roma cosmopolita, tra i ragazzi indiani che ormai gestiscono quasi tutti i banchi.
Il sole picchia, così usciamo per raggiungere Trastevere, incantarci a via Giulia, arco del monte, ponte Sisto.
Entriamo a piazza trilussa, un omaggio al poeta che oggi splende nella sua piazza vuota, piazza della malva, caffe da checco er carettiere.
Trastevere ad agosto è un gioiello, un paesino antico deserto e immacolato.
Sulla via del ritorno, facciamo una sosta nella chiesa dove si sono sposati i miei: mamma si emoziona nel rivedere dopo 50 anni la strada che la portava da papà. Una strada baciata dal sole, appena apri le porte la chiesa ti serve davanti gli occhi un tappeto di storia attraverso i suoi angoli più belli. Di fronte al foro romano, a pochi passi dal circo massimo, sotto il Campidoglio.
Papà mi dice che non era mai più tornato a vederla. È tutta come prima, antica, ricca di affreschi, intima, luminosa.
Guardo l'altare, poi il punto dove erano loro, dove è iniziato tutto.
Roma racconta quanto sia bello vivere.
Sono stato al Castello di Santa Severa, anche quello è un posto dove è iniziato tutto. Al tramonto, dalla spiaggia, c'è una luce pazzesca.
Il vento, l'aria fresca, un dolce conversare bevendo birra e ascoltando Rino Gaetano.
Sotto al Castello, ridendo delle storie che ci vestono un abito non sempre comodo, il mare brilla.
Brilla di una luce che dona sollievo e spalanca le porte al sorriso.
Un sipario aperto sulle storie del mondo, la spiegazione più semplice della nostra vita è in un soffio delle onde che sono già andate via lasciando sulle pelle una sensazione fresca di libertà infinita.
" a ma, vogliamo andare a porta portese?"
" magari.. è una vita che non vado. Nonna ci ha cresciuti dentro porta portese, i nostri vestiti e le nostre scarpe venivano da li. Ogni domenica, si alzava preparava il sugo, poi svegliava tutti e stavamo l'intera mattinata girando tra i banchi."
Un sole pieno in una roma vuota, la bellezza del deserto illumina il fascino delle strade e dei palazzi, Testaccio, il ponte, l'ingresso ad un mercato storico dove oggi ad andare sono più i turisti che i romani.
Vederlo ancora vivo, in una domenica di agosto del 2020, è una grande gioia.
Maglie, costumi, scarpe, occhiali, caschi, bici, vestiti, orecchini, quadri, camicie. Tra universitarie spagnole, turisti tedeschi, famiglie Trasteverine, una roma popolare si mette in fila con la mascherine per entrare nella passeggiata delle grandi occasioni e delle super offerte!!
Tra Testaccio e Trastevere, poggiata sopra il tevere, resistente al virus ai grandi shopping center e alle crisi sociali, porta portese è in un momento di crisi quasi una ventata di allegria.. e chissà, anche qualche offerta da cogliere al volo!!
Si respira un aria rilassata, un atmosfera quasi da paese, una vita di quartiere dove si prova quasi come semplice curiosità di vedersi addosso una cosa diversa, un abito strano, un colore nuovo.
Mamma si ferma ad ogni banco, papà le regala una camicia, io una borsa, poi trova un altra camicia e le regalo anche una graziosa collana.
Tra sorrisi e racconti, camminiamo tra le bancarelle, non ci sono piu i dialetti romaneschi di un tempo, le urla da un banco all'altro, l atmosfera è dimessa, c'è poco vociare e si va lenti, gustando le varie opportunità.
Un mondo che anziché arrivare al mare si ferma al mercato dell'affare; giovani, famiglie. anziani, romani e stranieri, diversi accenti si intrecciano nella roma cosmopolita, tra i ragazzi indiani che ormai gestiscono quasi tutti i banchi.
Il sole picchia, così usciamo per raggiungere Trastevere, incantarci a via Giulia, arco del monte, ponte Sisto.
Entriamo a piazza trilussa, un omaggio al poeta che oggi splende nella sua piazza vuota, piazza della malva, caffe da checco er carettiere.
Trastevere ad agosto è un gioiello, un paesino antico deserto e immacolato.
Sulla via del ritorno, facciamo una sosta nella chiesa dove si sono sposati i miei: mamma si emoziona nel rivedere dopo 50 anni la strada che la portava da papà. Una strada baciata dal sole, appena apri le porte la chiesa ti serve davanti gli occhi un tappeto di storia attraverso i suoi angoli più belli. Di fronte al foro romano, a pochi passi dal circo massimo, sotto il Campidoglio.
Papà mi dice che non era mai più tornato a vederla. È tutta come prima, antica, ricca di affreschi, intima, luminosa.
Guardo l'altare, poi il punto dove erano loro, dove è iniziato tutto.
Il.piu grande affare della vita, il tesoro più prezioso, non è certo diventare un business man. È in quel piccolo anello che si infila nel dito di lei mentre gli sguardi sono incollati dalla stessa luce.
Fuori roma racconta al mondo quanto sia bello vivere le bellezze girando a piedi, apprezzando l'arte e la storia, vicino ai propri affetti.
Sono stato al Castello di Santa Severa, anche quello è un posto dove è iniziato tutto. Al tramonto, dalla spiaggia, c'è una luce pazzesca.
Il vento, l'aria fresca, un dolce conversare bevendo birra e ascoltando Rino Gaetano.
Sotto al Castello, ridendo delle storie che ci vestono un abito non sempre comodo, il mare brilla.
Brilla di una luce che dona sollievo e spalanca le porte al sorriso.
Un sipario aperto sulle storie del mondo, la spiegazione più semplice della nostra vita è in un soffio delle onde che sono già andate via lasciando sulle pelle una sensazione fresca di libertà infinita.
La felicità è la nostra ricchezza. Si ciba di cose semplici, è l'unica economia in cui si dona senza togliere.
È gratis.
L'unico costo è il prezzo della vita.
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