Piccole gioie quotidiane.

 Il gusto di uscire presto, andare al mio bar, ringraziare per un fresco bicchiere di acqua della sorgente.


Gustarmi un caffè al tavolino, guardando fuori. 


Scambiare due gradevoli chiacchiere con Sandrino, vecchio amico di famiglia.


Prendermi il giornale, sedermi in metro e leggere.


Ascoltare la mia musica, aprire il libro, sentire il piacevole calore della carta, sottolineare con la mia mini matita le cose che mi colpiscono.


Una chiamata ad un amico, il fresco del mattino, il vento tra gli alberi, le voci basse.


Arrivare a piramide per gustarmi una sana colazione al bio bar, cornetto alla crema vegan ( scorza di limone, scorza di arancia e latte di soia) e cappuccino di avena. spolverato al cacao.





Ragazze in bici si fermano poggiando borse ecologiche sul bancone, sorridono sfiorate dalla luce che penetra dagli archi della piramide.


Camminare in centro, osservare la luce delle strade, perdermi nella vastità del cielo, non ha limiti il corpo se possiede una mente che sa viaggiare.


Soffiare respiri leggeri nell'atmosfera, non pesare sulla salute del mondo, guarire da ogni pensiero nel tempo di un secondo.


Non può certo una mascherina oscurare la luce del nostro cuore, non può un virus mediatico impedirci di respirare amore.


Un uomo leggero, che ama il mondo e cura ogni secondo il proprio vivere, è un dottore che sa guarire le ferite.


Una pioggia improvvisa ci ricorda che piangere fa bene al cuore, intenerisce ciò che è duro, smussa le punte rigide e apre le ali della comprensione. 


Un dolce fresco cade sulla pelle, in terra piovono stelle, l'energia si manifesta in ogni campo magnetico generato dai corpi.


Il sole  ci ricorda che il sorriso illumina le anime  legate alla paura.



Sotto il cartellone dei treni che dividono le sorti delle nostre giornate, lei tiene il libro a ventaglio cercando tra le righe un sapere più profondo delle mascherine.



Un popolo intero, stanco di una difficile estate, torna in massa a lavorare.


Passeggio tra le vie del quartiere monti, mi fermo per un dolce che lascio piano piano scivolare nelle vie del piacere, la insuperabile cheesecake al mango di Grezzo.


La gente si spintona, la mascherine e il caldo non aiutano, ci si dimentica delle cose belle, di quanto sia utile il benessere, il vivere bene, calmi e con occhi grati. La fretta di andare in ufficio, il traffico che ritorna,la paura di non farcela a fare ciò che vorremmo ogni giorno,e che spesso non sappiamo cosa sia.


Prendo il gelato da Fassi per la famiglia, una gloriosa tradizione della nostra casa.


Cerco un paio di scarpe buone per tutti i giorni, via del corso ha il colore della vacanza, anche in mezzo alla settimana di un giorno di lavoro.


Mi piace pensare che il silenzio sia un fiore prezioso che insegna a dosare le giuste parole.



C'è una straordinaria bellezza nelle strada di ogni vita, se ci fermiamo a giudicare spezziamo un incanto, guastiamo la natura delle cose, la magia e il miracolo di ogni esistenza.




Non possiamo vivere in fila al semaforo, c'è  un mondo fuori che ci aspetta per farci travolgere dalla bellezza.



Salgo su, nel fantastico mondo dell'aventino.. nel silenzioso quadro di ogni via, resto a scrutare questa pace che cura l'anima.



Ne esco incantato, da ogni luce, da ogni angolo. Sant' Anselmo, Santa Sabina, Sant'Alessio.. 


Al parco degli aranci mi fermo a leggere il libro...


Nel vicino giardino storico di Sant'Alessio un parroco giovane gira in bici e parla ai ragazzi del quartiere; ad un ragazzo africano chiede come sia andata l'estate, se sono stati buoni i guadagni al mare.


Senzatetto sdraiati sulle panchine, bambini giocano guidati da una giovane maestra,

Il parroco parla del virus con una tranquillità che ogni cosa intorno diventa calma, tutta l'atmosfera si trasforma in un giardino di pace.


Sono circondato da una quiete che brilla nei mosaici, nei pavimenti delle chiese, nei chiostri dell'architettura romana, nella storia di un luogo magico che resta immutabile, non incline allo scorrere del tempo.





"Io chiudo gli occhi e penso a lei ... "







Mi affaccio per andare oltre le frontiere del positivo e del negativo, giusto sbagliato, meglio o peggio. 






Apro gli occhi e sono a Roma.....







Il panorama sopra la città, in queste prime ore del mattino, quando il sole è ancora basso e di spalle, offre un limpido sguardo di ogni piccolo gioiello.





Appena oltre le finestre del carcere porge sollievo ed elegante grazia la cupola di San Pietro, che svetta in alto, per mostrarsi a tutti, preti e assassini, nessuno è escluso dell'occasione di sentirsi beati.





Mi accorgo, con precisa chiarezza, che siamo tutti connessi.





La vita di ogni uomo, qualsiasi sia il momento che sta attraversando, è un riflesso di luce; basta abbandonarsi, affidarsi, avere una calorosa e accogliente fiducia nell'intervento puntuale del nettare infinito di amore.


Liberato dalle catene della paura, l'uomo, qualsiasi sia la sua condizione, non si sentirà più in prigione.





Dall' aventino scendo al circo massimo,  mi fermo per un caffè, entro alla Chiesa di San Teodoro. Proseguo a piedi fino al colosseo.











Mi fermo in pizzeria dal mio amico mario, una rossa croccante e una friabile bianca con farina di soia mi allietano il rientro a casa per connettermi e lavorare.





Sono grato a questa preziosa casa fatta di piccole cose, oggetti semplici, ricordi dei miei viaggi.


Fogli di taccuini ricchi di occhi che ho incontrato e posti che ho visitato.



Grato alla natura intorno, al mare di fronte, all'odore del fiume,il rumore del vento.


Grato alla mia famiglia, ai miei amici, alle compagne di vita, agli animali che ho accarezzato, ai viaggiatori lungo il cammino, agli insegnanti conosciuti, ai miei maestri, agli illuminati esistiti, a tutte le persone incontrate, a chi mi ha insegnato, anche in un solo minuto, che si può sempre ricominciare.





Grato di aver proseguito per la mia strada di libertà e pratica spirituale, facendo meditazione e yoga, camminando nel silenzio della natura, praticando gentilezza e compassione ogni giorno.


Grato di non passare piu ore ogni giorno in ufficio, di non essere più in attesa di uno spazio per poter essere me stesso,libero, indipendente.


Grato di vivere con calma,  senza rifiutare l idea di dover accogliere  cambiamenti, dolori e morte.




Grato di viaggiare per i luoghi che amo, approfondire conoscenze, aiutare e ricevere aiuto.





Grato di poter scrivere ogni giorno sulla mia scrivania, di aver preferito l'essenziale al troppo, la luce di un tramonto a quella di un auto.



Grato di poter fotografare gli occhi dei passanti, di fare scatti agli animali e alla natura, di saper intercettare gli animi,i desideri  e le paure degli uomini , le speranze del cuore di sapersi riconoscere come se stessi, felici e autentici.










Commenti

Post popolari in questo blog

Il sole della mia vita.

Impara ad amarti.

E allora vai.