Siracusa

 

C è un umanità che scende insieme per recarsi al treni. Ognuno con la sua vita, le sue origini, i suoi pensieri.

La ragazza in libreria, la cassiera che mi da il pasticciato pugliese vegano,  la donna in carriera che sorride e mi saluta, la barista simpatica che prepara l orzo con latte di mandorla, le due amiche napoletane che scherzano,  la giovane solitaria, il signore con un buffo cappello siede per un caffè ei saluta,  lei al telefono con la mamma, un hostess va di fretta,  un tipo atletico scende dal treno.
Gira il mondo intero davanti ai miei occhi.  Mi riempio di questa luce fatta di vite lontane e spesso contraria in quel frangente unite dallo stesso desiderio di andare.

I poliziotti, le insegne dei negozi, gli orari e le destinazioni,  tutto porta la  mia mente ad uscire dai binari abituali per sedersi in luoghi che non conosce, atmosfere nuove, emozioni che hanno lingue lontane, accenti dialoghi vestiti.. tutto richiama la mia attenzione.

Al telefono mio fratello sorride al mio viaggio in treno di notte: tu sei matto, io non ce la farei mai. Tu sei come terzani, ti piace immergerti nei mondi, stare tra la gente comune, chissà se un giorno scriverai anche tu un libro, so per certo che i viaggi ti hanno arricchito la vita, ti hanno dato quella cultura che non possono darti i libri."

Nella mia cabina c è un ragazzo di Siracusa musicista che è venuto a fare un provino a Roma, un signore di Catania ed un altro più giovane sempre di Catania.
Quando arriviamo a Napoli arriva l annuncio : sono il capo treno, buona sera a tutti, dopo 33 anni il Napoli è campione d'italia, stiamo arrivando a Napoli centrale.

Esco a vedere fuori,  da ogni angolo dietro j palazzi i fuochi di artificio riempiono il cielo di stelle e sogni, immagino i bambini dalle case basse, dai rioni, i signori dae trattorie. Ogni via è una fiamma verso il cielo,  dal treno si vedono alcune famiglie conversare tranquilli in balcone, come se quello che sta accadendo fuori non li riguardasse,  una donna sola sistema il tavolo in cucina, alcuni viali sono in fiamme, bandiere e urla, fumogeni, clacson.
Scendiamo alla stazione, il fumo circonda i treni di questa nebbia gioiosa. Una donna di  colore siciliana con scarpe da trekking mi saluta ridendo. Passano alcune straniere in calzoncini. 
Un lungo viaggio di notte mi porta da roma a siracusa.

A Messina il treno si unisce al traghetto, vado a vedere la luna riflessa sul mare di Sicilia. Una terra che ho sempre amato,  La terra di Peppino e Giovanni, di francese, di nonna,  del cinema paradiso, dell Etna e della mandorla, dei cannoli e delle lupare, dei silenzi della gente e delle poesie di Sciascia, di camilleri, montalbano, battiato,  Monreale mondello taormina Favignana.  Mi fermo,  davanti al mare, un succo alla pesca e io vento leggero che soffia sulla pelle. Una ragazza dai capelli ricci e il volto malinconico mi guarda, poi sorseggia il caffè e si rivolge al mare.  Mangio qualcosa, cammino per la nave, guardo la città poggiarsi sul mare,  salgo in alto poi riscendo,  la ragazza riccia sta fumando, incrociamo gli sguardi, hai volto serio e affascinante, penso che sia siciliana,  così scura e misteriosa.

Rientro verso la cabina, il signore catanese fuma, il musicista dorme.


Abbandonato siedo su una roccia, il vento  mi accarezza la pelle i peli danzano sotto un cielo pennellato di  un blu di piena estate. la magia di queste rocce il silenzio dell'aria l'atmosfera calma la pace di questo angolo incantato. sembrano muoversi le rocce, sembrano parlarmi e  dirmi che loro sono parte di me,  sembrano ricordarmi che quando viaggi con uno zaino pieno di pensieri felici vuol dire che ti stai riempiendo di amore, ti stai amando e se ti ami è  il mondo a mostrarti amore, bellezza pace incanto.  e così il mondo a ringraziarti per aver scelto di amarlo e di amarti. ogni forma di questo parco archeologico di siracusa ogni cosa si muove,  è viva pur stando ferma. C'è un  energia potente che protegge il cuore , in questi luoghi s'incontra la propria anima. nonostante abbia passato la notte in treno senza dormire appena arrivato in camera  il tempo di docciarmi e sono di nuovo in strada zaino in spalla e piedi sull'asfalto. com'è spiegabile nonostante la stanchezza e il caldo senza aver chiuso occhio camminare tutto il giorno sotto il sole senza sosta? E la curiosità la sete di conoscenza la voglia infinita e spasmodica di scoprire. la bellezza possiede una quantità di energia e vitalità che può tenere  in piedi anche ventiquattr'ore chiunque abbia occhj occhi aperti per farla entrare. Un sole estivo,  un cielo blu senza una nuvola, l' allegria della gente un viaggio. spremuta in piazza davanti il tempio di apollo,  giro per i vicoli di ortigia fino a raggiungere il mare. Mi  bevi la  bellezza di questa estate colorata di sicilia, di questo istante colorato di sicilia con le sue arance fragole mandorle cannoli coppole balconi in ferro  battuto,  palazzi e chiese patrimoni dello sguardo barocco. arrivo al mercato Mi incanto e mi lascio trascinare da questa energia allegra di simpatici cantori del dialetto siculo che attirano turisti verso i loro banchi  di frutta pesce spezie dolci e fritti. Mi fermo a  mangiare in un angolo del mercato, respiro divertito l'atmosfera di fetta. panino  vegetariano e bicchiere di rossi, davanti a  me chioschi di frutta bambini,  nozelandesi Giapponesi russi e anche siciliani. misto di vite culture scambi ricchezza umanità. dal mercato mi dirigo verso il parco archeologico e trascorro un pomeriggio intero a camminare tra i giardini  del teatro greco l'anfiteatro le grotte. sentieri tra meraviglie della natura incastrati tra giganti pietre scavate nella roccia,  magiaa allo stato puro Cammino fino all'anfiteatro,   incantato e  grato respiro la bellezza spalanco le braccia, mi guardo intorno e mi godo questa  serenità, questa affascinante  vita,  l'amore di saper gustarsi il mondo.


Rientro, mi sdraio, parlo  coi miei. Doccia e mi collego col mio amico Cristian e altri gruppi per un evento molto potente.

Pieno di brividi,  dopo 2 ore di momenti toccanti, mi preparo per dormire.

Ripenso ai sogni di quel ragazzo di Siracusa conosciuto in treno: la sua aspirazione massima è venire a vivere a Roma.

Mi ha fatto pensare a come la felicità spesso dipenda da come uno guarda ciò che crede ne sia la causa.









































































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