america.
la necessità di ritrovarsi soli, in un certo senso liberi, in pace.
ascoltare Aretha Franklin e leggere Chatwin.. in un pioggioso
ferragosto romano, rilassato sul divano. guardo vecchi film .. con
Ingrid Bergman, Walter Mathau, Marilyn Monroe e mi perdo in deliziosi
quartieri americani con case bianche poggiate su giardini sileniosi
dove si respira una vita tranquilla, da percorrere in bici o a piedi,
nella serena calma senza macchine.
Mi sveglio e mi ricarico con un rigenerante yoga mattutino.
Apro le finestre, medito, recito mantra tibetani e pulisco casa,
annaffio le piante, canto Pino Daniele, mi faccio una pasta con le
zucchine e i pomodorini, chiama zio da Parigi e parliamo di calcio.
mia madre mi chiede preoccupata il motivo di restare solo, di non avere
nessuno al mio fianco.
leggo una frase di Curzio Malaparte che mi colpisce: non ho avuto una
compagna e dei figli perchè non li meritavo.
riguardando i viaggi delle famiglie italiane in america dagli anni 50
in poi provo un certo senso di invidia per loro che hanno vissuto
l'america della musica, della poesia, del jazz, i diritti civili, il
pacifismo, gli hippy, la beat generation.
l'america è sempre stato il simbolo delle trasformazioni della società
che respiriamo, nel bene e nel male. ha rappresentato con l'esempio le
conseguenze delle nostre azioni.
quei viaggi disperati di famiglie italiane , irlandesi, latino
americane.. dovrebbero restare impressi nelle nostre menti come monito
a curare ogni ferita, ogni disagio, ogni fuga da casa.
" tornare a casa e coltivare il nostro giardino", una frase che
racconta quanto sia importante portarsi nella valigia l'esperienza
lontano, in altri mondi, con altri modi di vedere la vita. E' proprio
questo che ci apre lo sguardo e gli orizzonti, che ci fa conoscere
altri modi di vedere, altri parti del nostro essere, un altro sè mai
esplorato, altri angoli, visioni nuove, 'alternative nomadi' le chiama
Chatwin, tentativi di gustare una libertà per troppo tempo oppressa,
occasioni e possibilità, natura selvaggia e permessi. i permessi,
quelli che diventano muri quando non permettono di espolorare e di
vivere, quando non ci sono i visti per entrare in altri mondi, quando
non ci si conosce e quando si fa fatica ad entrare nei nostri, perchè
sbarrati da muri alti come prigioni dove rinchiudere la paura. le
prigioni sopravvivono finche non ci sono le anime rivolte al presente,
che si liberano da ostacoli interiori per vivere davvero la vita che
abbiamo davanti. abbiamo infinite possibilità per esplorare la vita in
ogni momento, per cambiare la nostra visione rigida delle cose.
cambiare sguardo è cambiare vita, in un attimo possiamo buttare nel
cestino 30 anni della nostra vita passati a credere che la verità fosse
una sola, quella che abbiamo conosciuto e dalla quale non ci siamo mai
voluto scostare per paura di soffrire. per paura di soffrire una vita
nuova abbiamo sofferto una vita intera.
forse non me la sono merita una donna al mio fianco e dei figli, e le
donne che ho avuto si meritano uomini che ora sono i loro mariti e
padri dei loro figli, ed io non posso che essere grato per averle
vissute e saperle oggi felici.
forse non mi sono meritato una famiglia, forse mi sono meritato una
vita libera, in viaggio, alla scoperta dell'essere umano, del profondo
vagare inquieto che non lascia mai in pace nessuno di noi. questa
eterna incessante voglia di capire non mi ha mai tenuto fermo in
nessuna relazione, pagando questo con l'assenza di bambini e una vita
di coppia, una vita condivisa intorno alle bellezze del mondo. o forse
non ho incontrato chi ha come me l' istinto di fermare la vita con una
foto, una penna , uno sguardo interiore, un motivo d' incanto, come se
ogni secondo fosse davvero cosi eccezionale da fermare, inquadrare,
registrare, scrivere, illuminare, mettere dentro un quadro.
leggo di ragazze che attraverso il viaggio hanno scoperto di amare
cosi tanto i bambini da scegliere di lavorare con loro, attraverso
l'inglese o lo yoga, il volontariato o internet; si puo cambiare in un
attimo se veramente senti cosa ti sta comunicando il cuore.
quell'america cosi ribelle e rivoluzionaria mi ha sempre affascinato,
coi suoi scalini ai portoni, col deserto e le vie grandi, coi bambini in strada a giocare, coi baci cinematografici e le bombe improvvise, le lunghe passeggiate e gli alti grattacieli, con le guerre mai capite e le piazze mai ascoltate, quell'america cosi viva e
oscura, segreta e ingiusta, ha sfornato campioni ovunque.. nella musica
e nel cinema, nelle voci femminili e nelle grida blues, nelle rivolte
epocali e nelle repressioni governative. un paese sempre a due facce..
quello che ti incolonna, ti rende individualista, quello che ti lascia guardare ma non decidere, una porta aperta ad
una società plasmata ed egoista ma organizzata, fatta di individui che
perdono la possibilita di esprimersi.
un altra america invece ti lascia cantare parlare recitare scrivere..
ti permette di entrare ovunque con la tua ovece.. mentre si organizza
si sistema e si spartisce il mondo , mentre crea ghetti e assistenza
privata, salute confezionata e sanità solo per pochi. ma conserva
ancora la sua comunità nei piccoli villaggi, nelle campagne, li dove i
padri della patria che sono indiani, vivono segregati dopo essere stati
massacrati e defraudati di terre, riti, figli, e benessere.
"non c e intelligenza se non c'è elevato senso morale" ...
questo è veramente il senso di ogni nostro agire, fare ogni cosa che
facciamo mettendo il cuore a capo di ogni scelta, dando ogni
responsabilità al nostro amore per la vita.
possiamo uscire dagli uffici e lavorare senza sentire di farlo,
viaggiando, aiutando gli altri,vivendo con un pc e poche altre cose, ma
di infinito amore, il padrone di ogni cosa.
Charlie Parker, Elvis,Jack Kerouac, Billie Holiday, Cary Grant, Anthony Quinn, Nina Simone, Ginsberg, Frank Sinatra .. non avrebebro potuto fare nulla senza lasciar esprimere la propria natura, un' anima
avventurosa alla ricerca del mistero che vive in ogni cosa.
l'america ha creato un sistema non oggi, ma a tavolino, molto tempo fa.
ha messo l'uomo contro l'altro uomo, contro la natura che lo
proteggeva, contro la donna che lo amava. Ci ha fatto mangiare animali
venduti da industrie senza scrupoli, soffocato il nostro respiro di gas
chimico e riempito la mente di cose che non ci serviva sapere, di
oggetti che non ci serviva avere. oggi siamo tutti america, fatta a
tavolino con il benestare dei nostri servizi che anzichè difenderci
hanno fatto entrare il mostro dentro casa, uccidendo i nostri giovani
che cercavano di dire al mondo cosa stava succedendo.
ci hanno lasciato le serie in streaming, il calcio in digitale e i
social, e sono anche riusciti nel fantasioso intento di farci credere
felici e che questo era il meglio che potevamo desiderare. tutto il
resto se lo sono preso. fuori la porta da dove sono entrati ci hanno
lasciato le briciole: una vita vissuta con la paura di vivere.
Proprio il 15 agosto 1969 a Bethel , nella contea di Woodstock , si celebrava il festival musical piu grande del mondo, una festa che ha fatto la storia, 3 giorni di pace e amore, da vivere tutti insieme, senza distinzione di provenienza e colore della pelle, senza chiederti nessun passaporto documento badge e religione. Iniziava per il mondo la possibilità di spegnere la tv ed accendere i riflettori su una realtà molto più interessante, dove non dovevi aspettare per vivere, nè applaudire, ne ascoltare, non eri piu un telespettatore che faceva guadagnare i potenti, eri parte integrante della scena, come la natura e gli animali, tu eri il protagonista, anima unica e per questo da amare e rispettare, e per questo amore da dare, condividere, vivere. un idea rivoluzionaria e allo stesso di una disarmante semplicità, che toglieva armi al sistema che non sapeva come combattere senza armi. ma è stata proprio la televisione l'arma più potente per uccidere il piu gentile dei nemici che il Sistema abbia incontrato, un nemico che lasciava fiori sui carri armati e anzichè rispondere al fuoco col fuoco preferiva cantare, ridere, amare. Questo è stato per me il piu grande esempio di amore universale vissuto nel mondo e ha visto come protagonista proprio l' America, invasa dall'esercito Hippies .. un popolo che scriveva sui muri WE ARE ONE.. mentre Heindrix, Creedence Clearwater Revival, Joplin, Santana, Cocker, The Who etc ... le suonavano al mondo intero.
a volte la vita imita proprio l arte.
ascoltare Aretha Franklin e leggere Chatwin.. in un pioggioso
ferragosto romano, rilassato sul divano. guardo vecchi film .. con
Ingrid Bergman, Walter Mathau, Marilyn Monroe e mi perdo in deliziosi
quartieri americani con case bianche poggiate su giardini sileniosi
dove si respira una vita tranquilla, da percorrere in bici o a piedi,
nella serena calma senza macchine.
Mi sveglio e mi ricarico con un rigenerante yoga mattutino.
Apro le finestre, medito, recito mantra tibetani e pulisco casa,
annaffio le piante, canto Pino Daniele, mi faccio una pasta con le
zucchine e i pomodorini, chiama zio da Parigi e parliamo di calcio.
mia madre mi chiede preoccupata il motivo di restare solo, di non avere
nessuno al mio fianco.
leggo una frase di Curzio Malaparte che mi colpisce: non ho avuto una
compagna e dei figli perchè non li meritavo.
riguardando i viaggi delle famiglie italiane in america dagli anni 50
in poi provo un certo senso di invidia per loro che hanno vissuto
l'america della musica, della poesia, del jazz, i diritti civili, il
pacifismo, gli hippy, la beat generation.
l'america è sempre stato il simbolo delle trasformazioni della società
che respiriamo, nel bene e nel male. ha rappresentato con l'esempio le
conseguenze delle nostre azioni.
quei viaggi disperati di famiglie italiane , irlandesi, latino
americane.. dovrebbero restare impressi nelle nostre menti come monito
a curare ogni ferita, ogni disagio, ogni fuga da casa.
" tornare a casa e coltivare il nostro giardino", una frase che
racconta quanto sia importante portarsi nella valigia l'esperienza
lontano, in altri mondi, con altri modi di vedere la vita. E' proprio
questo che ci apre lo sguardo e gli orizzonti, che ci fa conoscere
altri modi di vedere, altri parti del nostro essere, un altro sè mai
esplorato, altri angoli, visioni nuove, 'alternative nomadi' le chiama
Chatwin, tentativi di gustare una libertà per troppo tempo oppressa,
occasioni e possibilità, natura selvaggia e permessi. i permessi,
quelli che diventano muri quando non permettono di espolorare e di
vivere, quando non ci sono i visti per entrare in altri mondi, quando
non ci si conosce e quando si fa fatica ad entrare nei nostri, perchè
sbarrati da muri alti come prigioni dove rinchiudere la paura. le
prigioni sopravvivono finche non ci sono le anime rivolte al presente,
che si liberano da ostacoli interiori per vivere davvero la vita che
abbiamo davanti. abbiamo infinite possibilità per esplorare la vita in
ogni momento, per cambiare la nostra visione rigida delle cose.
cambiare sguardo è cambiare vita, in un attimo possiamo buttare nel
cestino 30 anni della nostra vita passati a credere che la verità fosse
una sola, quella che abbiamo conosciuto e dalla quale non ci siamo mai
voluto scostare per paura di soffrire. per paura di soffrire una vita
nuova abbiamo sofferto una vita intera.
forse non me la sono merita una donna al mio fianco e dei figli, e le
donne che ho avuto si meritano uomini che ora sono i loro mariti e
padri dei loro figli, ed io non posso che essere grato per averle
vissute e saperle oggi felici.
forse non mi sono meritato una famiglia, forse mi sono meritato una
vita libera, in viaggio, alla scoperta dell'essere umano, del profondo
vagare inquieto che non lascia mai in pace nessuno di noi. questa
eterna incessante voglia di capire non mi ha mai tenuto fermo in
nessuna relazione, pagando questo con l'assenza di bambini e una vita
di coppia, una vita condivisa intorno alle bellezze del mondo. o forse
non ho incontrato chi ha come me l' istinto di fermare la vita con una
foto, una penna , uno sguardo interiore, un motivo d' incanto, come se
ogni secondo fosse davvero cosi eccezionale da fermare, inquadrare,
registrare, scrivere, illuminare, mettere dentro un quadro.
leggo di ragazze che attraverso il viaggio hanno scoperto di amare
cosi tanto i bambini da scegliere di lavorare con loro, attraverso
l'inglese o lo yoga, il volontariato o internet; si puo cambiare in un
attimo se veramente senti cosa ti sta comunicando il cuore.
quell'america cosi ribelle e rivoluzionaria mi ha sempre affascinato,
coi suoi scalini ai portoni, col deserto e le vie grandi, coi bambini in strada a giocare, coi baci cinematografici e le bombe improvvise, le lunghe passeggiate e gli alti grattacieli, con le guerre mai capite e le piazze mai ascoltate, quell'america cosi viva e
oscura, segreta e ingiusta, ha sfornato campioni ovunque.. nella musica
e nel cinema, nelle voci femminili e nelle grida blues, nelle rivolte
epocali e nelle repressioni governative. un paese sempre a due facce..
quello che ti incolonna, ti rende individualista, quello che ti lascia guardare ma non decidere, una porta aperta ad
una società plasmata ed egoista ma organizzata, fatta di individui che
perdono la possibilita di esprimersi.
un altra america invece ti lascia cantare parlare recitare scrivere..
ti permette di entrare ovunque con la tua ovece.. mentre si organizza
si sistema e si spartisce il mondo , mentre crea ghetti e assistenza
privata, salute confezionata e sanità solo per pochi. ma conserva
ancora la sua comunità nei piccoli villaggi, nelle campagne, li dove i
padri della patria che sono indiani, vivono segregati dopo essere stati
massacrati e defraudati di terre, riti, figli, e benessere.
"non c e intelligenza se non c'è elevato senso morale" ...
questo è veramente il senso di ogni nostro agire, fare ogni cosa che
facciamo mettendo il cuore a capo di ogni scelta, dando ogni
responsabilità al nostro amore per la vita.
possiamo uscire dagli uffici e lavorare senza sentire di farlo,
viaggiando, aiutando gli altri,vivendo con un pc e poche altre cose, ma
di infinito amore, il padrone di ogni cosa.
Charlie Parker, Elvis,Jack Kerouac, Billie Holiday, Cary Grant, Anthony Quinn, Nina Simone, Ginsberg, Frank Sinatra .. non avrebebro potuto fare nulla senza lasciar esprimere la propria natura, un' anima
avventurosa alla ricerca del mistero che vive in ogni cosa.
l'america ha creato un sistema non oggi, ma a tavolino, molto tempo fa.
ha messo l'uomo contro l'altro uomo, contro la natura che lo
proteggeva, contro la donna che lo amava. Ci ha fatto mangiare animali
venduti da industrie senza scrupoli, soffocato il nostro respiro di gas
chimico e riempito la mente di cose che non ci serviva sapere, di
oggetti che non ci serviva avere. oggi siamo tutti america, fatta a
tavolino con il benestare dei nostri servizi che anzichè difenderci
hanno fatto entrare il mostro dentro casa, uccidendo i nostri giovani
che cercavano di dire al mondo cosa stava succedendo.
ci hanno lasciato le serie in streaming, il calcio in digitale e i
social, e sono anche riusciti nel fantasioso intento di farci credere
felici e che questo era il meglio che potevamo desiderare. tutto il
resto se lo sono preso. fuori la porta da dove sono entrati ci hanno
lasciato le briciole: una vita vissuta con la paura di vivere.
Proprio il 15 agosto 1969 a Bethel , nella contea di Woodstock , si celebrava il festival musical piu grande del mondo, una festa che ha fatto la storia, 3 giorni di pace e amore, da vivere tutti insieme, senza distinzione di provenienza e colore della pelle, senza chiederti nessun passaporto documento badge e religione. Iniziava per il mondo la possibilità di spegnere la tv ed accendere i riflettori su una realtà molto più interessante, dove non dovevi aspettare per vivere, nè applaudire, ne ascoltare, non eri piu un telespettatore che faceva guadagnare i potenti, eri parte integrante della scena, come la natura e gli animali, tu eri il protagonista, anima unica e per questo da amare e rispettare, e per questo amore da dare, condividere, vivere. un idea rivoluzionaria e allo stesso di una disarmante semplicità, che toglieva armi al sistema che non sapeva come combattere senza armi. ma è stata proprio la televisione l'arma più potente per uccidere il piu gentile dei nemici che il Sistema abbia incontrato, un nemico che lasciava fiori sui carri armati e anzichè rispondere al fuoco col fuoco preferiva cantare, ridere, amare. Questo è stato per me il piu grande esempio di amore universale vissuto nel mondo e ha visto come protagonista proprio l' America, invasa dall'esercito Hippies .. un popolo che scriveva sui muri WE ARE ONE.. mentre Heindrix, Creedence Clearwater Revival, Joplin, Santana, Cocker, The Who etc ... le suonavano al mondo intero.
a volte la vita imita proprio l arte.
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