Un bagno a Positano.

Leggo Tiziano mentre il treno mi porta lento a vedere il mondo. La bellezza se non la trovi dentro non riesci a vederla fuori. Sono solo i momenti a fare di te un emozione che galleggia insieme agli altri, se ci fissiamo con le nostre storie personali vediamo tutto con occhi impolverati. Mi sorprende la vita quando sparisce il mio io, quando se ne va insieme ai secondi la necessità di pensare, la smania di ricevere. Mi faccio coccolare dalla lentezza, meraviglioso traguardo di una vita spesa per troppo tempo a preoccuparmi anziché incantarmi. Arrivo a napoli, il caldo rende tutto più faticoso, ogni passo è una goccia di sudore, lo zaino protegge il mio vagare calmo, tra ambulanti e autisti vari, pullman baristi e pacchetti per turisti. Napoli suona con le urla dei tassinari, dei ragazzi in strada, di chi si ferma poggiato su una macchina, di chi chiede una sigaretta, signori delle agenzie, clacson in piazza, stereo dalle spalle dei più giovani, canottiere luccicanti, maglie con enormi scritte colorano come un grande murales la piazza della stazione. Si respira musica; dalle chiacchiere dei passanti, dalle voci in treno, dai sorrisi improvvisi, dal canto delle donne che richiamano l attenzione a fare il biglietto, con fare divertito, quasi fosse teatro, pura arte dell'animo napoletano, del vivere quotidiano.
La circumvesuviana che porta a sorrento è un treno della speranza.. che mi ricorda l asia. Un mezzo antico, traballante, senza aria condizionata ne ventilatore. Turisti, giovani coppie, comitive e famiglie resistono al caldo con ventagli giornali e acqua gelata, mentre divertenti musicanti dell' est allietano il viaggio con musica allegra che strappa applausi e sorrisi ai passeggeri sudati e stanchi. Dai finestrini si può ammirare il mare dietro le case, gli scavi, i murales di troisi, accenni di monti sfiorati dalle nuvole. Appena le urla si placano è incantevole ascoltare la pace dei cinguettii, il silenzio nei vicoli dei paesi, la natura che affaccia sul mare. Mamme tatuate con gonne corte e gomme chewing gam esplosive mostrano fiere le loro spalle abbronzate mentre giocano coi figli e coi cellulari, sorridono e si guardano intorno, scarponcini sulle caviglie e capelli al vento, sembra tutto come una scena di un film, recitato con dolce semplicità, vera e  autentica realtà di una italia che ancora tiene in vita un modo di fare tradizionale, con mille difficoltà e problemi, ma con una veracità che oggi manca quasi ovunque, uno stare insieme nelle strade, a chiacchierare, a fermarsi, a ridere, ad ascoltare musica. Le famiglie viaggiano unite, quasi a ricordare le vecchie gite al mare, divertite e rumorose, piene di figli e napoletana comicità. É un attesa allegra nel piazzale di sorrento.. turisti felici con capelli stravaganti e occchiali da sole giganti sostano in fila sotto il sole prima di salire sul mezzo che viaggia sulla costiera fino a Positano. La cartolina che si ammira dall'alto è un sogno di americani spagnoli inglesi e francesi.. un intero mondo che non vedeva l ora di assaporare mozzarella filante, gustare caffè e nuotare spensierati, rilassarsi sul lettino e lasciarsi andare al tramonto.. tra mandolini  fritti e motorini.   Il dialetto esce dalle finestre come colonna sonora di una domenica d'estate, un viaggio nel meridione, nel cuore del sole, tra i monti le chiese e il mare, un dipinto del sud italiano ancora vivo e genuino, un esempio di resistenza nazionale al sempre piu incessante bisogno di smantellare tutto ciò che è tipico, popolare, autentico. La costa di Amalfi, le chiese di Napoli, il caffè pagato, la pizza di Michele, la musica e il teatro, il cinema e la risata, tutto da queste parti ancora brilla di arte e cultura, ed è un tesoro che insieme alla sue ricchezze culinarie e sotterranee va difeso e amato. Alla stazione, un bambino dal volto furbo e scuro con la maglia del napoli si lancia da un palo e scende veloce come una scimmia cadendo in piedi  sull asfalto.. vicino al treno altri bambini giocano a pallone e cantano versi in dialetto..  "e m' hai distrutto o core  m' hai fatto troppo male.."

É stato cosi bello fare questo viaggio.. farmi un bagno a Positano e tornare. In un giorno per me speciale volevo rivivere questo angolo magico di bellezza. Ho voluto guardare di nuovo il suo mare con occhi felici e grati. Specchiarmi nella sua bellezza, nella sua limpida acqua rigenerante. Mi sono ricordato di tanti momenti importanti, e mi sento fortunato per averli vissuti. Il 12 agosto volevo ricordarlo con un viaggio. In treno circumvesuviana e bus.. per tornare a vedere il mare di Positano dall'alto. Sono sceso e mi sono sdraiato sulla cristallina e calma leggerezza del mare, e ci sono rimasto dentro fino a sentirmi parte di quel blu, di quel fresco, di quelle onde. Un bagno sotto le nuvole che cadevano leggere su casette bianche circondate alberi, sotto il sole caldo del sud, immerso nella luce delle rocce, incantato dalla costiera, imponente e ferma, a proteggere una rovente spiaggia invasa da simpatiche donnone napoletane e turiste rosse come peperoni. Ho ascoltato francesi che vivono in italia con i figli, americane che studiano qui Medicina, mi sono affacciato sul mare color azzurro origliando qua e la tra storie di vita e sguardi rilassati, godendo felici momenti sdraiato in riva, davanti ad uno specchio di acqua dove poter scorgere  enormi sassi di color nero come i piedi dei ragazzi campani abbronzati da mesi di vacanze libere dallo studio. Ho nuotato un' ora in questa piscina rilassando corpo pelle e mente. Ho camminato per le vie di Positano in compagnia di una graziosa albanese dal brillante sorriso e un lungo capello biondo, in vacanza in italia si sta godendo gli ultimi giorni sulla costa. Conosciuta sul bus che da sorrento va a Positano, mi sorprende il suo perfetto italiano mentre mi racconta di Vietri, Torre del Greco, Amalfi. Abbiamo dopo la conoscenza in bus proseguito insieme passeggiando  per gli incantevoli vicoli e le strette viuzze colorate di bianco, fino a scendere in spiaggia. Le sue soste tra i souvenir di ceramiche hanno fatto dividere le nostre strade, cosi mi sono incamminato fino a raggiungere un angolo di pace dove bagnarmi in solitudine tra pochi napoletani eleganti e silenziosi e raffinati turisti. Dopo un bagno bello come un sogno ho ritrovato la bionda vacanziera albanese, siamo stati in acqua a ridere e parlare, fino al momento per me di risalire verso la strada, non prima di aver omaggiato la visita al grazioso paese con un buon fresco e delicato Pinot Grigio con vista mare; un brindisi ai ricordi e ai baci mai dimenticati, all'amore che resta insieme alle cose belle della vita.



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